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Gli occhi di Teresa

di Enzo Di Fazio
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Abbiamo perso Teresa

Solo ora partecipiamo, a funerali avvenuti – come da espresso desiderio della famiglia – la scomparsa della nostra cara amica Teresa, avvenuta a Latina nelle prime ore della mattina del 23 agosto. 
La Redazione

Gli occhi di Teresa

Erano enormi, straordinari, parlavano da soli. Nel senso che esprimevano gioia, tristezza, stupore, entusiasmo a seconda le circostanze. Senza bisogno che ci fossero parole… che quando venivano fuori confermavano ciò che gli occhi avevano già anticipato. E poi c’era il sorriso che non le mancava mai, istintivo, partecipativo come un abbraccio, quasi volesse sottolineare il piacere dell’incontro e mettere a proprio agio chi le stava davanti. Sguardo e sorriso che i capelli corti mettevano ancora più in risalto.
Questa è l’immagine di Teresa che mi è sempre sovvenuta ogni qualvolta mi è capitato di pensare a lei. Come in questo momento che non c’è più.

Con Teresa ci conoscevamo dall’età delle scuole superiori, anni in cui, vivendo  per motivi di studio fuori Ponza, capitava spesso di farci lunghe chiacchierate sulla nave in occasione dei ritorni per le vacanze e delle ripartenze. Eravamo in tanti a fare quei viaggi con umori e stati d’animo diversi a seconda se si tornava a casa o si rientrava in collegio.
Quanti sogni hanno preso vita in quelle tre ore di navigazione e su quanti progetti abbiamo fantasticato!

In quegli anni formavamo un bel gruppo che si compattava ancora di più in occasione del Natale quando, per il maggior tempo che avevamo a disposizione e grazie alla complicità del freddo e della pioggia, solevamo organizzare delle piccole feste da ballo. Disponibilità di locali vuoti, iniziative e attrezzature non mancavano. Come un grammofono e i dischi di vinile che avevamo un po’ tutti. Era l’epoca del twist ma anche quella in cui spopolavano i Dik Dik con Senza luce e i Camaleonti con Io per lei, musiche adatte per ballare i lenti che, con una certa malizia, noi ragazzi prediligevamo.
Erano gli anni degli innamoramenti e quei balli rappresentavano delle grandi occasioni per sussurrare qualche parolina dolce all’orecchio della ragazza che ci faceva battere il cuore.
Eravamo molto complici e solidali tra di noi e ci si divertiva veramente con poco.
Ne sono nati di amori, amori solidi, in quelle feste! …e uno è stato certamente quello tra Teresa e Gildo.

– E’ ora ‘i turna’… a’ casa mia… – ha scritto Teresa in una bella poesia di qualche tempo fa (Voglia ‘i turna’ [2]).
E Teresa è tornata, come voleva, nel luogo che ha sempre amato, dove non le mancheranno più l’onna che sbatte contr’ i faragliune mentre fuiene ‘n cielo i roje e i vocie accumpagnene ‘u cuncierte d’u mare…

La mia vicinanza – e quella della Redazione tutta – a Gildo, al figlio Ciro e alla compagna Kis, alla figlia Maria Civita e al marito Giorgio, alla nipotina Zoe.

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La foto di copertina è ritagliata dalla partecipazione di Teresa all’evento “Ieri Sposi” del 18 giugno 2016, al palazzo Tagliamonte (NdR).