Guarino Silverio

Questione di panchine

di Silverio Guarino

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In occasione della recente visita del Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini a Latina, per l’intitolazione del parco della città a Falcone e Borsellino, stimolato dalle osservazioni di Vincenzo Ambrosino, mi sono fatto un giro per il parco, per verificarne lo stato e riportarlo in commento all’articolo di Sandro Romano.

E ho ritrovato le panchine.
Le due panchine.

Una, la più famosa, dove nel 2000 il cantante di Latina, Tiziano Ferro, componeva il suo primo successo “Xdono” (leggasi “Perdono”), che lo avrebbe reso famoso di lì a poco.

Ce n’era un’altra, meno famosa, ma a me più cara.

Era il marzo 1966 quando, con una chitarra acustica un po’ malandata, proprio su quell’altra panchina, feci un “provino” con il mio amico coetaneo (e maestro di musica) Maurizio Ricci, che era alla ricerca di un chitarrista e di una voce per il suo complesso “I Monaci”.
Il pezzo era “Girl” dei Beatles, in Do minore. Me la cavai egregiamente anche con la voce, per il coretto che riuscii a fare.

Fui scritturato immediatamente e da quella panchina cominciò la mia avventura musicale. Che non è ancora finita.
Mi chiedo spesso cosa possa influenzare il destino di una persona. A volte è una questione di panchine. Come è capitato a me (e a Tiziano Ferro…).

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