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Vendemmia 2017

di Silverio Guarino
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Tra poco si farà la vendemmia anche a Ponza. Perché non organizzare il suo svolgimento coinvolgendo i turisti?

Come le battute di pesca, si potrebbero programmare la raccolta dell’uva, la sua pigiatura ’nd’u palemient’, il versamento del mosto nei tini, la preparazione dello “spumante”, ’a marenna (leggi qui [2]) e la indimenticabile scorpacciata della fine vendemmia, con coniglio e libagioni copiose.

A settembre di quest’anno si potrebbero fare le “prove generali” e magari ripetere l’evento negli anni a venire.

Perché la vendemmia è vendemmia e anche se anche Ponza si è “modernizzata” per produrre vino speciale, è pur vero che il vero vino “ponzese” è quello che si fa ancora nelle cantine dei singoli proprietari, quel vino delle famose “F” che devi bere solo sull’isola, perché, se “passa il mare” diventa imbevibile.

Anche quest’ultima considerazione, che potrebbe essere un limite, diventa un pregio per i ponzesi che se ne intendono, quel vino che tradizionalmente allieta ’u Pascone e che è diventato un mito, grazie a quegli storici amatori – intenditori ormai scomparsi.

Ponzesi imprenditori e giovani volenterosi… compito a casa!

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Nota della Redazione
Sul sito, per tutti gli articoli al riguardo, entra nel lemma – Usi e costumi – l’ultima voce del riquadro più in alto, a sinistra in Frontespizio, nella relativa voce nel sotto-menù: Vendemmia. Compariranno, a fondo pagina, 8 quadratini (ciascuno con sette articoli per schermata): circa 55 articoli dedicati alla vendemmia!

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Le due ultime foto si riferiscono a una vendemmia del 2003, con alcuni protagonisti dell’epopea del vino del Fieno