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Ieri 12 luglio la Conferenza dei Servizi per il porto di Cala dell’Acqua

a cura della Redazione
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Si è tenuta ieri, nella sede della Regione a viale del Tintoretto, a Roma, l’attesa Conferenza dei Servizi, la prima dell’Amministrazione Ferraiuolo.

Presenti per la parte ponzese, oltre al sindaco, tre consiglieri comunali, Califano, Marcone e Nocerino; inoltre tutte le parti interessate al tema in discussione che ne avevano fatto regolare richiesta, e cioè i rappresentati del Comitato “Samip 2012”, di Rinascita per Ponza, dell’Associazione Ponzaracconta. Anche presente, perché ammesso al consesso dietro sua richiesta, il consigliere di minoranza che aveva seguito le precedenti fasi del laborioso iter dei lavori. Bella lezione di democrazia del nuovo sindaco!

Non sono presenti invece molti degli Enti convocati: che sono numerosi, come si può vedere sulla Delibera del Consiglio Comunale della passata Amministrazione del 13 marzo 2017 (v. relativo .pdf in allegato a fondo pagina).

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Il sindaco Ferraiuolo apre i lavori, ribadendo la ferma volontà della amministrazione di andare avanti nella realizzazione del porto.

Da parte dell’ingegnere comunale dr. Cirillo viene data lettura di una memoria giunta in Comune solo il giorno prima, dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Consta di varie pagine che considerano aspetti diversi elaborati da differenti settori nell’ambito dello stesso Ministero. Tutti i pareri sono pesantemente negativi circa la fattibilità dell’opera. Presto il documento sarà consultabile sul sito del Comune.

L’architetto della Regione sottolinea la necessità che ciascun Ente nomini un Responsabile Unico del Procedimento a cui si possa far sicuro riferimento, piuttosto che avere contributi diversi nell’ambito delle stesso Ente.
Spetta al Comune (che se n’è fatto contestualmente carico) fare richiesta e premere in tal senso.

Viene espresso quindi dal Rappresentante Unico Regionale di cui sopra, la necessità di far approntare da parte del Comune, da apposito tecnico, una Valutazione Ambientale Strategica (VAS) dell’opera, di complessa elaborazione, che include nel suo contesto anche le Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA). Viene specificato che non si tratta della VAS nazionale disposta per il Porto Borbonico, ma di una VAS che dovrà essere specificamente dedicata al Porto di Cala dell’Acqua.

Altri punti importanti che emergono sono aspetti relativi al PUA (Piano di Utilizzo degli Arenili) e al PAI (Piano di Assetto Idrogeologico). In termini semplificati e più comprensibili la Regione chiede che sia mantenuto l’impegno (preso dalla precedente Amministrazione) di liberare da finalità di ormeggio e rendere disponibili per la balneazione le aree di Cala Feola e di Santa Maria (che dovrebbe essere liberata dalle opere in cemento che vi sono state apposte), riservando alla costruenda nuova opera le attività di ormeggio (sia pubbliche che riservate ai locali) e quelle cantieristiche.

Altri aspetti sono stati espressi dai rappresentanti della Società Cala dell’Acqua, che hanno lamentato le lungaggini nella realizzazione del progetto cui la loro società sta lavorando dal 2009 (!) e non intende seguire le vicissitudini amministrative dell’isola.

Numerosi altri rilievi sono stati fatti durante la riunione – durata poco più di due ore, ma molto densa e senza punti morti – che hanno fatto rilevare la necessità di serrare le fila e i tempi, richiamare gli Enti inadempienti a mantenere gli impegni presi attraverso i loro rappresentanti “unici” cui è richiesta la partecipazione ai lavori.
Punti critici, da esaminare con cura, i rilievi negativi espressi dal Ministero delle Infrastrutture che certamente comporteranno una sensibile revisione dei costi previsti.

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In conclusione, un’opera complessa, ancora “in alto mare” dal punto di vista logistico, della sintesi dei pareri necessari e anche progettuale. Ben lontana dall’avere la realizzazione “in tasca”, con “la prima pietra da posare nel gennaio 2017” come era stato fatto balenare ai tempi in cui gli asini volavano…

Collateralmente sembra anche di capire il motivo per cui i lavori – secondo la gestione della passata Amministrazione -dovevano essere così “segreti”. Altrimenti si sarebbe capito che le cose, per il porto di Cala dell’Acqua erano raccontate con eccessiva semplificazione.
La strada da percorrere sarà ancora lunga, ma adesso ci sono almeno le basi – in gran parte consistenti in problemi, difficoltà e impedimenti – per cominciare a lavorare sul serio.
Ce lo auguriamo tutti!

DELIBERA CONSIGLIO COMUNALE 13 MARZO 2017. PORTO CALA DELL’ACQUA. D.C.C._8.2017 [4]