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Sul libro: Il racconto di Ponza – datato e divagato. (1)

di Francesco De Luca

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In quanto immeritatamente citato dagli Autori (Francesco Ferraiuolo – Silverio Lamonica – Giuliano Massari) nell’Introduzione, voglio ringraziarli a mio modo ed evidenziare le caratteristiche peculiari di quest’opera che si presenta come ‘storica’ ma con modalità tutte sue. Tanto è vero che si avvale del termine di ‘racconto’ per qualificare la cifra narrativa delle sue pagine. E poi ancora sottolinea che le vicende narrate seguono il procedere delle date, corredate talora da ‘divagazioni’ degli Autori. Queste divagazioni relazionano le notizie ad altre, le mettono in riferimento a giudizi o a citazioni di altri Autori, in altri contesti. Insomma inseriscono la notizia datata in una sorta di ‘racconto’, in modo da facilitare la comprensione e rendere piacevole la lettura.

Il libro fa storia giacché racconta i fatti storici, non ha finalità di ricerca bensì divulgative. Anche se, ad esser precisi, nelle primissime pagine è riportato lo studio di Massimo Pittau sull’origine della denominazione di Ponza dal greco – Eèa o Terra dell’ Aurora. E’ questa infatti la tesi che gli Autori adottano: Ponza è l’isola che si evidenzia dal mare con l’alzarsi dell’aurora. Ipotesi poetica anche se centrata sul fatto che la rotta privilegiata dai Greci dovesse essere quella proveniente dalla Sardegna e non altre. Ponza infatti appare ad oriente soltanto a chi proviene dalla Sardegna ! E dunque c’è anche la scoperta di una nuova teoria sull’origine del nome Ponza.

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La lettura dunque non può essere fuggevole e rimanda a più meditate analisi. Per cui ritornerò con altre considerazioni in ulteriori articoli.