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Caro Andrea ti scrivo…

di Sandro Vitiello

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Caro Andrea ti scrivo…
così mi distraggo un po’

e siccome tu vivi a Parigi
più forte ti scriverò.

Andrea Vitiello ha risposto ad un mio post su facebook dove condividevo uno scritto di Pasquale Scarpati: Il partigiano Pasquale [1].

In rapida successione mi ha detto che:
– sono vecchio
– appartengo al passato e che vivo di nostalgia
– il fatto che “hanno chiamato me a Milano e che hanno ritirato fuori Ferraiuolo” è il sintomo che non abbiamo coltivato le nuove generazioni alla politica
– in un mondo globalizzato è fuori luogo parlare di sindaci del posto.

Caro Andrea
Può darsi che tu abbia ragione sul fatto che io sia vecchio; se penso alle persone di una-due generazioni fa alla mia età, ti dò ragione. Però se penso a tutte le cose che devo ancora fare da qui a cento anni, stai tranquillo che ne ho di scarpe da consumare.
Ti garantisco che non vivo al passato.
Il mio passato è ricco di tanti ricordi – buoni e meno buoni – ma di pochi rimpianti.
Il mio futuro è ancora ricco di aspettative.
Non materiali: alla mia età non ho più la necessità di circondarmi di cose; mi piace passare il tempo con i miei amici – quelli di Ponza soprattutto – a pensare ad un futuro migliore per la nostra isola. E mentre ce la raccontiamo, ci beviamo una buona birra e la chiacchiera diventa ancora più interessante.

Io non so come finirà questa vicenda elettorale. So solo che insieme ad un gruppo di amici – di ieri e nuovi – ci siamo presi la responsabilità di dare una chance diversa a Ponza.
Noi non abbiamo vendette da consumare o posti di potere da usurpare. Abbiamo solo voglia di praticare un modo diverso di vivere sulla nostra isola.
Crediamo si possa preservare la bellezza del luogo in cui siamo nati e diventati adulti, senza svenderla a persone di cui non sappiamo niente. Ce l’hanno lasciata i nostri padri quella terra e proveremo a conservarla per i nostri figli.
C’è un modo diverso di concepire il turismo, il commercio, la tutela dell’ambiente e noi vogliamo praticarlo.

A proposito: nel linguaggio dei nostri avversari alle amministrative di Ponza la peggiore offesa verso di noi è definirci “ambientalisti”.
Tu ed io siamo nati a Cala Caparra e noi sappiamo che quella parte dell’isola è stata sempre poco considerata.
Ce la siamo cavata sempre da soli.

[2]
Oggi ho la possibilità di andare a rappresentare gli interessi di quel pezzo di mondo dentro al consiglio comunale di Ponza.
Potrò dire la mia sulle questioni fondamentali – i trasporti con la costa, i servizi come l’acqua e la spazzatura, le scuole ecc – e porterò in comune i bisogni ed i desideri della gente fornese.

Hai notato che quelli che comandano adesso l’isola parlano solo del porto a Le Forna?
Chiedigli se quelle cose che ho elencato prima stanno a posto e se ti va bene non ti rispondono.
Chiedigli cosa vogliono farne dell’area ex Samip – il cuore di Le Forna – e ti diranno che con il porto a Cala dell’Acqua si risolve tutto.
Ti diranno anche che quelli come me si sono venduti agli affaristi del porto chiamati comunemente saragh’ ‘i puort’.

Tanti anni fa, l’ultima volta che Francesco Sandolo vinse le elezioni a Sindaco a Ponza, questo signore si presentò ad ora tarda a casa nostra a chiedere il voto.
Mio padre lo fece accomodare a tavola con noi e gli chiese cosa avesse fatto per la gente di Le Forna.
Il sindaco gli rispose che avrebbe potuto fare tanto ma quelli ‘i vasci ‘u puort’ non gli hanno permesso di fare granchè.
“Dutto’, ma si vuie che cummanate non vi fate rispettare, che ci andare a fare di nuovo in quel posto? – domandò mio padre.
Anche se il dottore era istruito non rispose.
Ancora oggi si tira fuori questa storia, a cinquanta anni di distanza.

La verità caro Andrea è che a questo mondo nessuno ti regala niente e con i miracoli ci puoi casomai fare qualche trasmissione televisiva.
Io credo che se i nostri diritti non ce li difendiamo noi, nessuno ci regala niente.
Ho la sensazione – e i miei recenti giorni ponzesi me l’hanno confermato – che si possa fare e che si debba fare.
Io ci provo e nessuno potrà dire che ho fatto solo chiacchiere.
Aspetto anche te.

[3]

PS – Guarda bene le facce dei partecipanti alla lista di Ferraiuolo e vedrai tanti giovani.
Vuoi vedere che l’aria di Ponza fa crescere comunque i suoi figli, a prescindere da noi?

[4]

PS 2- Perché un sindaco ponzese?
Per tante ragioni ma una sopra tutte. Un sindaco ponzese può anche darsi possa avere dei difetti ma nella nostra storia non si era mai visto un primo cittadino che trattava a male parole la nostra gente.
Per quanto mi riguarda non è poco.