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La mia idea di isola (3). Appunti per gli amministratori. Il Consigliere comunale.

di Vincenzo Ambrosino

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Il primo termine che vado ad analizzare è reinterpretazione del ruolo del consigliere comunale.

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Il Consigliere una volta eletto può avere le chiavi del Comune o delle stanze di sua competenza ma non è il padrone nè della stanza che occupa nè soprattutto del comune e questo fatto oggettivo deve apparire nei suoi comportamenti giornalieri: nei rapporti con gli impiegati e soprattutto quando si relaziona con i suoi concittadini elettori.

L’articolo 77 della legge 267 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali) definisce il Consigliere Comunale “Amministratore locale” al pari del Sindaco.
L’art. 78 indica indica il ruolo etico del consigliere improntato alla imparzialità e al principio di buona amministrazione.
L’art. 42 della legge 267 dice che “il Consiglio Comunale è l’organo di indirizzo e di controllo politico- amministrativo ed ha competenze sui programmi, piani finanziari, bilanci”.
Di queste cose caro neo-consigliere devi essere a conoscenza, se non ne sei a conoscenza devi studiare; è importante, se vuoi iniziare con il piede giusto il tuo impegno per l’isola.
Comunque non basta, infatti sembrerebbe che il ruolo sia ben definito dalla legge, per indirizzare il comportamento del consigliere, ma il consigliere è comunque un uomo con la sua storia personale, ed è poi stato eletto da una parte dei cittadini, a cui ha fatto delle promesse, ha dei suoi interessi, ha una sua cultura individuale, ha una interpretazione personale del ruolo di consigliere che va a rivestire: per cui alla prova dei fatti la “cosa spesso non funziona come dovrebbe funzionare.”

Il consigliere comunale, per correggere e reinterpretare il suo ruolo deve capire che è rappresentante non solo di chi espressamente ha scritto il suo nome sulla scheda, ma anche di tutti coloro che hanno votato la lista e non solo, anche di tutti i cittadini che si aspettano risolti problemi generali e non solo quelli particolari.

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Il consigliere comunale quindi è rappresentante dei cittadini, nella larga accezione del termine.

A differenza degli assessori comunali (che possono essere scelti dal sindaco tra i consiglieri eletti, ma che possono essere anche essere chiamati dall’esterno) va ribadito che il consigliere comunale:

” si è apertamente dichiarato in campagna elettorale, si è sottoposto al giudizio della gente, si è preso carico delle loro aspettative, si è impegnato a sostenere valori e ideali ma anche progetti concreti, si è impegnato a rappresentare la gente della propria isola.”

Non è poco! Ma ci vuole poco che quel “contratto etico, d’impegno, progettuale condiviso e sottoscritto in campagna elettorale da parte del Candidato” venga, all’indomani delle elezioni a Consigliere, subito dimenticato.
Sul Comune di Ponza sono passati centinaia di consiglieri (tranne alcune poche eccezioni) di cui nessuno si ricorda il loro impegno per la collettività perchè hanno riproposto – come consiglieri – quello che sapevano fare come cittadini: assolutamente esperienze negative per la comunità.
Il Consigliere deve essere da subito consapevole della sua funzione sancita dalla legge, ma anche del suo ruolo politico di rappresentante di una comunità in questo caso isolana.
Il Consigliere Comunale quindi ha un ruolo importante che va assolutamente reinterpretato.
Il Consigliere Comunale, può avere una delega, faccio degli esempi: alla mobilità urbana, all’istruzione oppure allo sport, ma è opportuno che abbia un metodo di lavoro anzi che tutti gli amministratori seguano lo stesso metodo di lavoro.
E’ il metodo di lavoro più efficace si chiama problem solving:
  1. Definizione del problema e inquadrarlo in base agli obiettivi da raggiungere nel breve e medio periodo
  2. Raccogliere e selezionare informazioni (scritte, orali) anche attraverso il confronto con gli altri. Le esperienze del passato vanno tenute in seria considerazione per non ripeterne gli errori;
  3. Rielaborare le informazioni ricevute per cui trovare soluzione;
  4. Esecuzione delle operazioni: redigere in modo chiaro e schematico le operazioni da fare (chi, quando, e perchè le deve fare)
  5. controllo e interpretazione dei risultati ottenuti.
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Ogni assessore, ogni consigliere, ogni dirigente dovrebbe avere sulle pareti del proprio ufficio schemi di questo genere!
E’ una vita che dobbiamo risolvere il problema della mobilità a Ponza e ogni anno ci inventiamo una ordinanza che scontenta tutti.
La nostra scuola sta fallendo a Ponza e questo problema non  lo si risolve con gli slogan velleitari di “cambiamo indirizzo” ma attraverso la comprensione profonda del problema che è legato alla crisi del sistema isola.
Come pure lo Sport a Ponza si deve analizzare per dare risposte che non siano solo di servizi e strutture ma anche di partecipazione e coinvolgimento.
Vedete per la mobilità ho detto che non basta un’ordinanza, per l’istruzione ho detto che non basta un cambio di indirizzo e per lo sport ho detto che non basta costruire nuove strutture!
Ed ecco che ritorniamo ai temini: obbiettivi da raggiungere per quale fine.
Costruisco una struttura, trovo soluzioni ai problemi con l’intento di raggiungere determinati obbiettivi che sono coerenti con il Fine Ultimo (salvaguardia dell’ecosistema isola).
Il Consigliere reinterpretando il suo ruolo istituzionale in questa ottica, lavora bene per la comunità isolana che vuole vivere tutta una vita sull’isola per cui ha interesse a migliorarla e conservarla per i suoi figli.