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Piani e pastrocchi

di Francesco Ferraiuolo

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In riferimento alla seduta del consiglio comunale del 26 u.s., il Sindaco Vigorelli, che io ricordi, in questi cinque anni di amministrazione, sempre in assetto da campagna elettorale, nell’immancabile post pubblicitario su fb, non ha mancato di segnalare con astruserie senza senso, che l’opposizione si è astenuta sui punti all’o.d.g. relativi al regolamento per i casotti agricoli nonché ai piani particolareggiati per i centri storici .

Naturalmente, l’ineffabile Vigorelli, tutto teso a metterci in cattiva luce (che poi è questo che gli sta a cuore così che lui possa sempre risaltare nella sua grandeur) si è guardato bene dal dire che io e il consigliere D’Arco avevamo immancabilmente motivato il nostro voto assumendoci la relativa responsabilità a viso aperto, né si è sognato di spiegare il tenore della motivazione da noi addotta.

Il nostro voto è sempre stato chiaro e motivato anche quando lo abbiamo dato in senso favorevole, oppure quando lo abbiamo dato in senso sfavorevole, in quest’ultimo caso come per il bilancio rispetto al quale il sindaco non ha avuto l’ardire di criticarci stante la situazione poco gloriosa (mettendo qui, si, tutto sotto cenere).

Con santa pazienza, spiegherò il perché dell’astensione partendo dall’antefatto.

Nel pomeriggio del 21 u.s., a ridosso del week end e del ponte del 25 aprile, a me ed al consigliere D’Arco è stato notificato l’avviso di convocazione del consiglio comunale per il successivo 26 aprile in cui, all’ordine del giorno, erano compresi i due punti sopra citati.

Questa repentina modalità di convocazione, atteso che gli uffici comunali sono stati chiusi nei giorni 22,23 e 25 aprile (cioè dei quattro giorni liberi tra la data di convocazione e quella del consiglio comunale tre giorni erano festivi) ha fatto sì che noi potessimo consultare gli atti in tempi veramente ristretti a fronte della loro complessità e copiosità.

Non avendo avuto il tempo necessario per acquisire pienamente i contenuti proposti per farne oggetto di riflessione, confronto con esperti e con la cittadinanza, ciò che ci avrebbe consentito di presentarci in consiglio in grado di esprimere, se del caso, anche delle proposte migliorative, per mancanza di tutti i necessari elementi conoscitivi, abbiamo optato per l’astensione.

Un cenno a parte va fatto per quel che riguarda i piani particolareggiati dei centri storici dove nella trattazione dell’argomento si è verificato un pastrocchio.

A quest’ultimo riguardo, va detto che l’ordine del giorno recava la seguente dicitura: Adozione Piano Particolareggiato dei centri storici del comune di Ponza.

Nel corso della discussione del predetto punto, al termine della sintetica illustrazione da parte dell’Arch. Giocondi degli elaborati relativi ai piani particolareggiati ed alle risposte da egli date ad alcune mie domande, non essendoci altri interventi, prima della votazione davo lettura della dichiarazione di voto dei consiglieri di minoranza, che rimetto in calce.

A questo punto, interveniva prima l’assessore Feola dicendo che si era manifestato un errore nell’atto di convocazione e pertanto non si doveva votare l’adozione dei piani particolareggiati, riconoscendo che essa è di competenza della giunta, bensì la presa d’atto della loro presentazione al consiglio (altro pastrocchio non previsto dalla legge); a seguire, interveniva l’arch. Giocondi confermando che la competenza ad adottare i piani è si della giunta ma ai sensi del 2^ comma, dell’art. 1 bis della legge regionale 36/87 che non prevede le fasi di pubblicazione-presentazione delle osservazioni-approvazione-invio di tutti gli atti alla Regione-in quanto trattasi di strumenti attuativi conformi al P.R.G.

Per la verità, la Regione Lazio con parere reso con nota n. 662184-15 del 18 gennaio 2016 ha fatto conoscere che per la fattispecie dei piani urbanistici attuativi, qual è un piano particolareggiato, conformi al P.R.G. si applica il 1^ comma dell’art. 1 bis della legge regionale 36/87.

Infatti in detto parere risulta che: “Le disposizioni dell’art. 1 bis, comma 1, della L.R. n. 36/87 si applicano esclusivamente agli strumenti urbanistici attuativi che siano conformi alle previsioni dello strumento urbanistico generale o che prevedano, rispetto a tali previsioni, le sole modifiche elencate al successivo comma 2 del medesimo articolo. La legge attribuisce alla Giunta comunale la competenza amministrativa in ordine all’approvazione di tali strumenti urbanistici attuativi: il relativo procedimento amministrativo è articolato nelle quattro distinte e successive fasi procedimentali di
“adozione”, “pubblicazione”, “approvazione” e successiva “trasmissione” alla Regione Lazio”.

Sempre in detto parere regionale risulta, invece, che “ai sensi del comma 2 dell’art. 1 bis della L.R. 36/87 (per intenderci quello citato dall’arch. Giocondi) agli strumenti urbanistici attuativi approvati (cioè altra fattispecie rispetto al caso in parola che riguarda uno strumento urbanistico attuativo da approvare) possono apportarsi delle “modifiche” elencate nel medesimo comma 2 senza che queste costituiscano “varianti” allo stesso. Per tali “modifiche” (ripeto agli strumenti urbanistici attuativi già approvati) la legge regionale non prevede la necessità di espletare alcuna procedura amministrativa avente valenza urbanistica: sono attribuite alla dirigenza locale…”.

Alla luce del parere regionale discordante dall’interpretazione del Giocondi e tenuto conto che la proposta dell’Assessore Feola di votare la presa d’atto della presentazione al consiglio degli elaborati dei piani particolareggiati era assolutamente inutile e non cogente sul piano amministrativo, abbiamo ritenuto di dover confermare la nostra dichiarazione di voto di astensione (rispetto ad una non deliberazione), che abbiamo consegnato alla Segretaria Comunale per essere allegata al verbale di deliberazione.

Insomma, la manovra della maggioranza tesa a ritagliarsi un po’ di propaganda elettorale è apparsa in tutta la sua chiarezza e l’artificio della vana presa d’atto è, invece, sembrata a tutti una presa che il volgo definisce in un altro modo.

Di seguito riporto la dichiarazione di voto.

Dichiarazione di voto dei Consiglieri Comunali Francesco Ferraiuolo e Sergio D’Arco in riferimento al 3^ punto all’o.d.g. “adozione Piano Particolareggiato dei Centri Storici del Comune di Ponza” di cui alla seduta straordinaria del Consiglio Comunale del 26 aprile 2017.

Sig. Sindaco, la legge attribuisce alla giunta municipale la competenza all’approvazione degli strumenti urbanistici attuativi, qual è un piano particolareggiato, conformi al Piano Regolatore Generale, intendendosi in tale fattispecie tutto l’iter approvativo comprendenti le tre fasi dell’adozione, pubblicazione-presentazione delle osservazioni ed approvazione definitiva, prima dell’inoltro degli atti alla Regione.

L’aver affermato tale fatto nella premessa della delibera in discussione, così come risulta dalla sua bozza, pone un serio problema amministrativo in ordine alle competenze che, come si sa, sono distinte sia per la giunta che per il consiglio, senza che tali organi possano deliberare ciò che non è loro attribuito dalla legge, pena l’illegittimità degli atti.

Sembra, pertanto, una forzatura quella di portare l’argomento in consiglio oggi che è l’ultimo giorno utile prima delle imminenti elezioni per il rinnovo della compagine consiliare perché lo stesso possa deliberare su argomenti straordinari, oltretutto ancora sprovvisto del parere geologico, il che appare alquanto singolare.

A noi sembra giusto che si dovesse attendere l’acquisizione del predetto favorevole parere prima di procedere all’adozione dei piani particolareggiati con l’atto giuntale di guisa da sottoporli alle osservazioni della cittadinanza con tutti i crismi della regolarità.

Ancora, pieghiamo la formazione degli atti alle convenienze elettorali?

A noi la modalità con cui questo argomento è stato portato in consiglio comunale è sembrato un improvviso blitz; si, perché la convocazione ci è stata recapitata nel pomeriggio del 21 aprile scorso, cioè proprio a ridosso delle festività del ponte del 25 aprile.

In pratica, a noi consiglieri di minoranza ci è stato riservato un tempo molto esiguo per la consultazione degli elaborati piuttosto copiosi da decifrare e comprendere appieno.

Si sa benissimo, ed il concetto lo abbiamo ripetuto più volte, che specie in occasione di atti così importanti e complessi ai consiglieri deve essere dato il tempo di acquisire pienamente i contenuti proposti affinché essi ne possano fare oggetto di riflessione, confronto con esperti e con la cittadinanza, ciò che consente loro di presentarsi in consiglio in grado di esprimere delle proposte e comunque un voto motivato dalle convinzioni maturate.

Non a caso tali deliberazioni si fanno precedere da incontri illustrativi alla cittadinanza ed agli stessi consiglieri, cosa che non è stata fatta; a noi, in più, è successo che al consigliere D’Arco che aveva richiesto tempo addietro la consegna di un CD contenente tutti gli elaborati dei piani particolareggiati dei centri storici, oggi portati all’approvazione, non è stata data alcuna risposta.

Ed ecco che oggi ci troviamo qui, oltre tutto in sede non competente, a non poter esercitare il nostro voto sia in positivo che in negativo per mancanza di tutti i necessari elementi conoscitivi.

Pertanto, in questa fase, per i motivi esposti, ci asteniamo, riservandoci di far pervenire le nostre osservazioni in un secondo tempo come previsto dalla procedura.