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Gemellaggio Ponza Ischia. Storie di studenti, di masti e di pescatori

di Rita Bosso

 

A Ponza l’organizzazione del gemellaggio con Ischia è stata affidata alla Proloco, che ha coinvolto gli alunni dell’istituto tecnico turistico. Emilio Aprea, presidente della Proloco, e Domenico De Santis, consigliere, parteciperanno alla cerimonia di gemellaggio che si terrà a Ischia venerdì 31 marzo; la delegazione ponzese sarà guidata dal sindaco Vigorelli.
Ponzaracconta continua a seguire l’evento pubblicando scritti e fotografie sul tema.
Nell’ultimo secolo non si è interrotto il flusso migratorio tra le due isole; tra le famiglie ischitane che si sono trasferite a Ponza ricordiamo gli Ambrosino (capomastri, muratori, falegnami) e i Sogliuzzo (pescatori).
Da Ponza, nella prima metà del secolo, partirono alla volta di Ischia numerosi studenti; riporto qualche stralcio dell’articolo che ho scritto per La Rassegna d’Ischia nel 2010 (
qui [1] in versione integrale).

[2]

La legge Casati resta in vigore sino al 1923, anno del varo della riforma Gentile, che estende l’obbligo scolastico fino al quattordicesimo anno d’età: cinque anni di elementari, tre di scuola media propedeutici al liceo o, per chi intende  inserirsi nel mondo del lavoro, tre anni di scuola di avviamento. A Ponza la scuola media sarà istituita solo nel dopoguerra.
Subito dopo le elementari, i bambini destinati a proseguire gli studi dovrebbero fare le valigie. Impensabile, per la maggior parte delle famiglie, che un figlio resti improduttivo per così tanti anni e debba essere mantenuto in collegio per almeno otto anni; le poche famiglie che possono permetterselo dovrebbero separarsi dal figlio appena undicenne e rivederlo solo nel periodo estivo. Ragazzi molto dotati, di famiglie non povere ma neanche agiate, potrebbero essere mantenuti agli studi a costo di pesanti sacrifici solo per qualche anno, non certo per otto anni più, eventualmente, il periodo universitario.

[3] Da Ischia a Ponza nel Novecento: Luigi Ambrosino (il primo a destra)

La soluzione, sia per la famiglia benestante che vuole ritardare al figliolo l’abbandono del nido, che per quella meno agiata che misura le sue poche risorse col bilancino, è il prete don Luigi Parisi.
È nella casa di don Luigi che i piccoli ponzesi preparano privatamente l’esame di licenza media e, spesso, anche l’ammissione al triennio di scuola superiore. Scuola severa ed esigente, quella del prete: lezioni al mattino, breve pausa pranzo durante la quale gli alunni devono svolgere i compiti, ritorno sui banchi.
La preparazione si concentra sui saperi essenziali: algebra, italiano, latino e poco altro. Gli scolari  raggiungono livelli eccellenti, tant’è che vanno a sostenere da esterni gli esami a Ischia, a Gaeta, a Napoli, e li superano brillantemente. La scuola del prete è finalizzata al superamento dell’esame di ammissione al primo liceo classico, ma è flessibile: anche chi deve iscriversi ad altri istituti riceve una preparazione adeguata.
Molti ischitani hanno avuto prova indiretta del livello dell’istruzione impartita dal prete Parisi: da quella scuola proveniva  il professor Tommaso Pacifico, esimio docente di Latino e Greco del Liceo Classico Scotti.  Mio padre, che era orfano e dovette ripiegare sull’istituto nautico, a quasi quarant’anni di distanza dalle lezioni del prete osservava sprezzante  le mie incertezze nell’analisi logica, le traduzioni dal latino poco rigorose…
Sicuramente la motivazione, la disponibilità al sacrificio, la consapevolezza dell’investimento fatto dalla famiglia, la forte selezione spiegano i brillanti risultati scolastici dei piccoli ponzesi; comunque, tanto di cappello al prete, che non ebbe  bisogno di scrivere lettere alla professoressa a giustificazione dei suoi alunni. Semmai sarebbe toccato alla professoressa spedirgli un biglietto di congratulazioni.

[4]Da Ischia a Ponza nel Novecento: Luigi Sogliuzzo, l’Iscaiuolo

Il ponzese tredicenne, al più quindicenne, che usciva dalla casa del prete Parisi doveva andare lontano: sarebbe tornato a casa in estate, nella migliore delle ipotesi anche a Natale. Tra i posti meno lontani in cui continuare gli studi c’era Ischia: nelle giornate limpide dal belvedere della Parata se ne distingue il profilo, c’era un collegamento regolare, prima quindicinale poi settimanale, c’era forse qualche lontano parente, la memoria tramandata di quel viaggio di sola andata fatto dagli avi nel 1734… Il Seminario di Ischia ospitò alcuni dei professionisti ponzesi del Novecento: il medico Silverio D’Atri nato nel 1898, i coetanei  maestro Vitiello,  il medico Michele Martinelli e tanti altri.

Appena dopo la guerra, i collegamenti con Gaeta sono interrotti per la presenza nelle acque del porto di ordigni bellici; riprende dunque il flusso di studenti di scuola superiore tra le due isole. Genoveffa D’Atri, mia preziosa e paziente fonte di notizie, mi racconta degli anni trascorsi a Ischia insieme alle sorelle, dei rari ritorni a casa, di un liceo classico impegnativo al punto che lei, religiosissima, non è mai riuscita ad assistere alla festa di santa Restituta perché troppo presa dagli impegni scolastici; ricorda in dettaglio la processione del Venerdì Santo a Procida, a cui partecipava perché le vacanze pasquali erano troppo brevi per giustificare il ritorno a Ponza, oltretutto lei da buona isolana soffre il mal di mare.

Sino ad una trentina di anni fa il traghetto il martedì partiva da Ponza alle sei, toccava Ventotene, Ischia, Procida ed infine, dopo una crociera di sette ore, approdava a Napoli; il giorno dopo faceva il viaggio di ritorno, con le stesse soste: quando le scuole si chiudevano per le vacanze, e prima della riapertura, quel traghetto si riempiva di ragazzi di Ponza, che a Procida frequentavano l’istituto nautico.
Poi finalmente Ponza ha avuto la sua scuola superiore.

 

Aggiornamento del 30 marzo

[5]

Riproponiamo la locandina dell’evento, con una modifica nel programma:
“alle 13.30 proiezione de “Il Viaggio di Mattia”