Ambiente e Natura

Un salvataggio contro corrente

di Domenico Musco

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Certo è difficile pronunciarsi in un momento così difficile su Zannone perché spesso si fraintende quello che si dice.
Per dirla tutta, nella diceria popolare Zannone sarebbe passata al Parco del Circeo perché il compare Ernesto Prudente, dopo aver avuto un litigio con l’allora guardiano dell’isola che decideva lui chi far andare a caccia, sbottò: – Ah sì, allora niente caccia pe me, nient’ pe’ nisciuno! E con l’appoggio dell’amministrazione di allora (si era nel 1978, come ci ha appena ricordato Silverio Lamonica, leggi quiNdR)) si decise il grande passo.

Della cultura “ambientalista” che ora va tanto di moda, e di tutto ciò che è ‘protezione’ a quei tempi niente di niente; ma credo che la principale polemica attualmente in corso non sia contro il patrimonio ambientale di Zannone ma sul modo di gestire l’isola. Non a caso il consiglio comunale ha votato compatto, fatti salvi i dovuti ‘disinguo’ della minoranza.
Credo che stia sotto gli occhi di tutti lo stato di abbandono di Zannone e non parlo solo del filmato del sindaco ma della generale incuria, di sentieri abbandonati, di una cartellonistica scarsa o assente; e infine della cosiddetta “casa del guardiano” che in assenza di qualsiasi manutenzione è quasi crollata.

Ora vorrei raccontare una cosa che è capitata a me personalmente qualche anno fa a causa di un gommone di Diva Luna dato in noleggio. Era una giornate di forte vento di Ponente e a tutti i clienti i noleggiatori di barche avevano consigliato di stare all’interno della costa di levante; di non superare per nessun motivo la punta del faro della Guardia nonché la punta di Gavi: pericolosissimo andare oltre!

Solo che la signora che aveva preso il gommone, con il figlio dodicenne viziato e presuntuoso, fregandosene di tutte le raccomandazioni di prudenza ricevute, con il figlio al volante, si avvia verso Frontone e da lì costa costa prosegue oltre Gavi.
Quando superano la punta, trovano un mare con onde alte e non riuscendo più a tornare indietro proseguono per Zannone.
Stupidi come erano, invece di cercare il ridosso dell’isola vanno dietro al faro e presi dalla paura si buttano sugli scogli, riuscendo in qualche modo a prendere terra, abbandonando il gommone al suo triste destino di affondamento.

Tralasciando molti particolari dico solo che andammo in soccorso insieme alla capitaneria con due loro gommoni: quello grande rosso o un altro meno grande. Appena giunti in vista dell’isola vedemmo tre ragazze della forestale che stavano tranquillamente prendendo il sole sugli scogli… Non dico i commenti!
Il gommone della capitaneria rischiava grosso ad arrivare a terra tra gli scogli per cui il recupero delle persone fu un lavoro che facemmo noi con il nostro gommone.

Fu una bella lotta trasferire i due sul gommone della capitaneria che stava al largo. Scesi in acqua con uno zaino sulle spalle rischiando di affogare mentre i militari gridavano imprecazioni contro lo zaino dicendo che dovevo abbandonarlo, che era pericoloso…
Ebbene, ma in un momento così caotico c’era chi prendeva beatamente il sole!
Con questo non voglio parlare male di tutto il Corpo Forestale, ci mancherebbe! Certo quelle che erano lì non hanno fatto una bella figura! Come se dicessero: Mica questo è compito nostro!

Ora io credo che Ponza e i ponzesi abbiano innata una mentalità di difesa dell’ambiente, dal momento che il loro bene più prezioso!
Certo dire che Zannone fino ad adesso è stata poco curata è anche un eufemismo! Si può dire che si è curato da solo e non grazie a qualcuno.
Chi conosce Zannone sa che è un’isola dove non ci sono serpenti e se provi a dar fuoco al bosco non piglia fuoco…
Quindi io penso che solleverà pure un gran polverone questa proposta di uscita dal Parco, ma è un segno forte quello che viene dal Comune nei confronti di chi avrebbe dovuto farla diventare un paradiso in terra e mare.

6 Comments

6 Comments

  1. silverio lamonica1

    19 Marzo 2017 at 13:41

    Nel 1978 ci fu la necessità di togliere l’isola di Zannone ai Casati – Vignati che la tenevano ad uso privato per una cifra irrisoria e pensammo di affidarla al Parco del Circeo, allora diretto da funzionari molto capaci, per destinarla ad un interesse pubblico e compatibile con la tutela ambientale. Purtroppo dopo le cose sono cambiate in peggio.

  2. vincenzo

    19 Marzo 2017 at 19:06

    Silverio tu sei stato Sindaco anche dal 1985/87 quindi anche dopo il ’78 ti ricordi come si comportavano allora i funzionari del Parco del Circeo?

    Va di moda adesso parlare di “cifra irrisoria” ma i Sindaci che se ne sono accorti lo hanno denunciato: mi sembra che Balzano se ne sia accorto di questa cifra che continua ad essere “irrisoria anche dopo i Casati”. Ma nessuna Amministrazione Comunale dal 1978 al 2015 parla della inefficienza dell’Ente Parco per cui dello stato di degrado… chissà perché?
    Si arriva all’ultima amministrazione Porzio che con l’assessore Balzano fa – addirittura – con l’Ente Parco un accordo per la co-gestione di Zannone. Poi tutto si interrompe e di conseguenza tutto sembra crollare: arriva il Pai anche a Zannone, non c’è più controllo della forestale, arriva Vigorelli e inizia la campagna “Riprendiamoci Zannone”.

    Cerchiamo di farci una ragione insieme: il Comune di Ponza ha una proprietà che dà in affitto ma se ne disinteressa per tanti anni, mi chiedo come mai: quella proprietà non gli interessa? Non va a incidere o intralciare la sua Economia turistico balneare e il suo modello di sviluppo economico per cui è indifferente? E perché adesso invece diventa così importante riprendersi Zannone? E’ cambiato il modello di sviluppo?

    A questo punto che cosa possiamo dire: se non c’è stato nessun predecessore che coerentemente ha esplicato una azione di controllo su Zannone, dobbiamo concludere che Vigorelli è stato certamente più attento dei suoi predecessori… o no?

  3. silverio lamonica1

    19 Marzo 2017 at 19:48

    Nel 1986, quando ero sindaco, chiesi all’Ufficio Tecnico Erariale di effettuare una rivalutazione dell’affitto di Zannone. Non ricordo i termini della rivalutazione, comunque notificammo gli atti all’Ente Parco che si impegnò a corrispondere il dovuto. Basta fare una ricerca agli atti del Comune.

  4. silverio lamonica1

    19 Marzo 2017 at 20:07

    All’epoca, 1985 – 1987, caro Vincenzo, a Zannone c’era ancora il custode ponzese: fu l’Amministrazione Vitiello ad esigere che in quell’isola il custode continuasse ad operare e tutto funzionava a meraviglia, dal punto di vista ambientale. Solo a partire dagli anni ’90, se non erro, si è deciso di fare a meno del custode, affidandosi esclusivamente alla Forestale che da alcuni anni ha abbandonato a se stessa l’isola con gli effetti che sappiamo.
    Sono stato sindaco per soli due anni, caro Vincenzo, un tempo troppo breve per fare “miracoli” ma NESSUNO deve permettersi di dire che il sottoscritto, quando ricopriva la carica di sindaco, NON si sia interessato di Zannone.

  5. vincenzo

    20 Marzo 2017 at 11:42

    Bene Silverio tu ti sei interessato a Zannone, hai chiesto la revisione dell’affitto e poi dici che tutto andava bene perché c’era un guardiano ponzese e allora la colpa sarà degli altri tuoi successori alla carica di Sindaco?

  6. silverio lamonica1

    20 Marzo 2017 at 17:37

    1987 6 luglio, data fatidica (anche per Luigi Verneau, il 6 luglio fu fatidico, ma per carità, non voglio fare paragoni fuori luogo) con cui per quanto mi riguarda si chiuse e, spero definitivamente, il sipario sulla mia esperienza di amministratore comunale. Cosa è accaduto dopo? Caro Vincenzo, non lo so.

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