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Il provocatore

di Sandro Russo
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Caro Vincenzo,
in altri tempi e sotto altri regimi tu saresti stato sospettato di essere “un provocatore” (leggi qui [2]) e a torto o a ragione, nel dubbio, saresti stato messo al muro.
Nella nostra epoca “politicamente (s)corretta” si dà a tutti la facoltà di parlare ma, perfino agli oratori improvvisati del famoso speaker’s corner di Hyde Park, a Londra, si chiede un minimo di aderenza alla realtà.

Nel tuo appello delinei – o sembri ingenuamente delineare – un mondo ‘semplice’ che non esiste, diviso tra perfidi volponi e tremuli agnelli; tra questi ultimi, quelli che tu chiami gli “uomini di cultura”, che perdono la voce sempre nel momento in cui c’è più bisogno di loro.

– Come se non sapessi di quale isola stai parlando, travolta da malignità e ricatti, impegnata in una campagna elettorale che molti dicono tra le più virulente che si siamo mai viste, a memoria d’uomo.

– Come se non sapessi che l’abile comunicatore a capo dello schieramento al potere è pronto a cogliere ogni passo falso dello schieramento avversario, e quale occasione migliore avere un appiglio per presentare i suoi oppositori come contrari al porto di Cala dell’Acqua e conniventi con l’orrido Parco del Circeo?

– Come se non sapessi di vivere su un’isola dove il doppio (quando non triplo-) gioco e l’istituto delle lettere anonime hanno teorici e adepti a livello di discipline universitarie; dove un ‘pacchetto’ di voti che nella notte prima delle ultime elezioni ha cambiato destinazione, ha avuto la responsabilità chiave della situazione attuale.

– Come se non sapessi che i giochi isolani sono tra ‘lobby’ di potentati economici tra cui la “cultura” di cui favoleggi è tenuta in conto zero.

– Come se non sapessi di stare in un’isola che ancora vede la tutela dell’ambiente come una limitazione al proprio arbitrio e per contrastarla è pronta ad abdicare da qualsiasi altra libertà…

E in quest’isola di tali veleni ti metti a invocare un cartello di “anime buone” che mettano in piazza i buoni sentimenti e i loro sogni personali?

Come se non sapessi…

Ma tu lo sai benissimo, e certo è più facile buttare la croce addosso ai cosiddetti “uomini di cultura”, piuttosto che interrogarti sul tuo ruolo e porre a tutte le persone ‘umane’ dell’isola – veri ommini, no mezzi-ommini, ominicchi e quacquaracqua – le sacrosante domande riguardo a come intendono davvero vivere su questo scoglio in mezzo al mare.

[3]

Man at the Speakers’ Corner in Hyde Park, London

[4]

…e la versione nostrana: ’u uall’ ’ncopp’a ’mmunnezza