Ambiente e Natura

La poltrona del dialetto. (21). Vento

di Francesco De Luca

 

Approfitto della poltrona per distendermi. Mi frulla una novità: niente dialetto.

Alcuni anni fa venne a Ponza un pianista: Patrizio Bono. La nostra isola lo frastornò col turbinìo del vento per ogni dove. Non trovò pace in quei giorni. Per allevargli in qualche modo il fastidio gli diedi da leggere alcuni libri.

Ci rincontrammo a Terracina per lo spettacolo “Incantamare”. In quell’ occasione presentò questa canzone traendone il testo da una mia poesia Vento (pag. 22 di “Come l’agave”).

La canta suo fratello Pino Bono.

Vento

Vivi vento,

insinuati nell’intestino bianco dei vicoli,

travolgi questa noia di uomini morti,

ridà agli spigoli parlanti

le favole fantasmiche.

Nei crocicchi, soffia

vocii di speranza,

vento immortale.

Sii tu l’anima viva

di questo teschio di terra.

 

Ascolta qui Vento dal file mp3:

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