Ambiente e Natura

Una condotta sottomarina per Ponza (seconda parte)

di Antonio Impagliazzo

per la prima parte (leggi qui)

 

Piccolo “lapsus“ del Sindaco Balzano

Nel 1993 ci fu l’avvicendamento dell’Amministrazione Balzano a quella di Ferraiuolo. Il Sindaco, sin da subito, ritenne prioritaria l’occupazione per alcuni isolani sulle navi cisterne rispetto ad un’opera che avrebbe garantito in maniera egregia una scelta tecnicamente adeguata, economicamente conveniente e, sotto l’aspetto ambientale, in linea con la vocazione turistica dell’isola.

L’argomento fu discusso anche in Consiglio Comunale ed in quella sede alcuni Consiglieri Comunali si espressero per una difesa dell’occupazione locale mentre altri, nel valutare l’enorme sforzo tecnico e finanziario che la Cassa per il Mezzogiorno e la Regione Lazio avevano messo in campo ed i notevoli benefici che tale scelta avrebbe arrecato all’economia turistica ed alla tutela ambientale dell’isola, chiesero di non rinunciare alla scelta della condotta sottomarina.

In quell’occasione, c’è chi si ricorda che 9 consiglieri si espressero per la rinuncia della condotta (maggioranza) e 7 consiglieri per la conferma della scelta e dei lavori (minoranza + 2 consiglieri dissidenti).

Gli ultimi anni sulla base della documentazione ATO

Nell’anno 1994 una Legge dello Stato (la n.36 del 5 gennaio 1994) definisce le competenze Regionali nella materia del coordinamento e della gestione delle acque e la Regione Lazio, con legge n.6/1996, provvede alla Istituzione degli ATO (Ambiti Territoriali Ottimali), definendo le competenze e le funzioni di ciascun ambito.

Nella conferenza dei Sindaci e Presidenti dell’ATO4 (Lazio Meridionale) del 7 agosto 1998 l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Latina Giuseppe Simeone informa che con atto di Giunta provinciale era stato affidato allo studio di ingegneria Lotti & Associati SpA la redazione del Piano d’Ambito dell’ATO n.4.

Nella successiva conferenza dei Sindaci del 22 settembre 1999 lo stesso Assessore effettua una relazione di sintesi sulle fasi del Piano d’Ambito che comprendono: la ricognizione sulle reti e sullo stato del servizio idrico, la pianificazione degli interventi e gli studi economico-tariffari.

Con delibera di ATO 4 n.1 del 1 febbraio 2000 venne approvato il Piano d’Ambito redatto dallo studio Lotti & Associati, inteso come Piano Preliminare d’Ambito dell’ATO n.4 contenente per i 38 comuni come da cartografia tematica in scala 1:10’000, il programma degli interventi, la relazione di Piano (Piano tariffario e piano economico-finanziario e il modello organizzativo-gestionale). In questo Piano vengono inseriti i dissalatori per le isole Pontine, senza nessun studio di fattibilità ed un’analisi comparativa con altre scelte tecniche operate in precedenza; il Piano risulta inoltre privo degli approfondimenti economici-ambientali e tecnici che il sistema selezionato richiedeva.
Con delibera di ATO 4 n.7 del 21 marzo 2000 venne approvato il Bando e il Disciplinare di gara per la scelta del socio privato della costituenda Società di gestione.

Nell’anno 2002 il raggruppamento di imprese capeggiato dalla Compagnie Generale des Eaux (oltre Siba SpA, Acquedotto Pugliese SpA, Enel Hydro SpA ed altri), vince l’appalto per la gestione del S.I.I. (Servizio idrico integrato) e viene costituita la società mista di gestione pubblico-privata denominata “Acqualatina S.p.A.”

Con delibera di ATO 4 n.1 del 9 aprile 2002 venne approvato il Piano d’Ambito definitivo costituito dal piano d’Ambito preliminare posto a base di gara integrato dall’offerta del raggruppamento risultato vincitore e contenente il programma trentennale degli interventi. Anche in questo Piano risultano inseriti i dissalatori per le isole.
Vi è da rilevare che in tutte le conferenze dei Sindaci sopra citate risultano assenti i rappresentanti dei Comuni di Ponza e Ventotene.

Considerazioni che appartengono ai cittadini di Ponza

Viene da chiedersi: perché la scelta dei dissalatori per le isole Pontine venne inserita nel ”Piano d’Ambito” di ATO4 dell’anno 2000, successivamente approvato dalla Regione Lazio, senza che la stessa Regione avesse provveduto ad annullare tutti gli atti amministrativi precedenti ed essendo il Piano  carente di analisi comparativa (di tipo tecnica, economica-finanziaria ed ambientale) tra i vari sistemi di approvvigionamento?

Dobbiamo forse ritenere che trattasi:

  • di un orientamento irrazionale e non il risultato di un studio che negli anni pregressi avevano orientato la Regione Lazio a favore della condotta sottomarina?
  • il fare frettoloso, di ATO4 e della Regione Lazio in quest’ultimo arco di tempo, nasconde forse una limitata conoscenza delle priorità connesse ai territori delle isole oppure è soltanto il frutto di una scelta calata dall’alto?

In seria considerazione va tenuto l’insieme delle problematiche relative agli inquinamenti ambientali di terra (comprensivi di quelli prodotti dalla Centrale Elettrica per alimentare l’impianto di dissalazione) e dell’ambiente marino dovuto alle elevate quantità di sale scaricate a mare con la salamoia (che rappresenta circa il doppio del volume di liquido dissalato), e agli additivi chimici utilizzati per i “pretrattamenti“ delle acque marine destinate all’impianto e per la pulizia delle membrane del processo.

Altro tema che non può essere sottaciuto è la quantità di acqua prodotta la quale non è in grado di soddisfare la domanda attuale e futura; la necessità di dover incrementare il trasporto dei combustibili (gasolio) verso l’isola per il funzionamento della Centrale Elettrica, ed infine i costi da sopportare per la gestione dell’impianto.

L’aspetto dei costi di investimento, che potrebbe apparire ostativo per scelte alternative alla dissalazione, alla luce delle somme stanziate nel Protocollo d’Intesa e di quelle previste dall’aggiornamento tariffario adottato dall’Ente d’Ambito dell’ATO4 per le annualità 2016-2019, è un falso problema.

L’elenco delle questioni, poc’anzi descritte per sintesi, sono argomentazioni che non possono essere sottaciute o trascurate, ma che devono essere poste alla base di una serena valutazione tra approvvigionamento con “impianto di Dissalazione“ o  “Condotta sottomarina”.

 

[Una condotta sottomarina per Ponza (seconda parte) – fine]

nota: questo lavoro trae spunto dai contenuti del Supplemento Ordinario (S.O.) n. 1 al Burl Regione Lazio n.22 del 10/08/1985  (Isole Pontine – Interventi regionali)

 

 

 

 

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