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Risposta dell’arch. Giocondi all’articolo di Ponzaracconta

riceviamo in Redazione e pubblichiamo
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Spett. le Redazione di “Ponzaracconta”
Sede

 

Il giorno 11 febbraio è comparso sul sito online “Ponzaracconta”, un articolo dal titolo Il Sindaco, l’Architetto e lo Sciacallagosta [2] il cui contenuto, chiamandomi pesantemente in causa, non mi consente di evitare la necessaria replica.

 

In premessa va evidenziato che la funzione tuttora svolta presso il Comune di Ponza, non mi permette di esprimere considerazioni di ordine politico rispetto al contenuto dell’articolo, né tantomeno al ruolo svolto dal Consigliere D’Arco, rinviandole, senza dubbio alcuno, alla  conclusione di questa esperienza tecnica presso il Municipio ponzese.

Tale premessa è indispensabile nel prendere atto delle “torsioni elettorali” che vengono sviluppate su una vicenda verificatasi 14 anni or sono e caratterizzata da modeste difformità ai titoli abitativi regolarmente ottenuti, nulla a che vedere con gli oltre mille abusi edilizi confezionati a Ponza nel passato e in gran parte ben lontani dal cosiddetto abusivismo di necessità.

Va inoltre evidenziato che non risulta agli atti alcuna dichiarazione da parte del progettista o del direttore dei lavori tesa a contrastare la volontà della proprietà nel non eseguire esattamente quanto progettato e assentito.

Di fronte all’intenzione della proprietà di modificare, seppure in misura limitata, quanto approvato con la concessione edilizia rilasciata, il progettista e direttore dei lavori avrebbe dovuto rassegnare le proprie dimissioni, contrastando in tal modo sul nascere le violazioni edilizie realizzate e che oggi riemergono suscitando tanta disputa e attenzione.

Tuttavia le difformità  edilizie non si misurano a peso, ma in relazione alla tipologia della violazione a cui corrisponde la relativa sanzione normativa; ancor meno, però, si misurano in base al nome e cognome del responsabile dell’abuso, almeno per il sottoscritto e per l’azione svolta in questi anni presso l’Ufficio Urbanistica del Comune di Ponza, pertanto al sig. Pier Lombardo Vigorelli, Sindaco pro tempore del Comune di Ponza, non vanno applicati sconti né, ovviamente, pene suppletive.

Innanzi tutto va chiarita, per rispetto della verità e dei lettori, la dimensione della violazione contestata: si tratta di più 6,9 mq. di portico/terrazzo rispetto a quanto autorizzato, e una diversa posizione del portico/terrazzo rispetto all’autorizzazione paesaggistica ottenuta.

Su tali violazioni sono state applicate le norme previste dal DPR 380/01, dalla l.r. 15/08 dalla Deliberazione del Commissario Prefettizio n. 08. del 08.02.2012  (criteri per la determinazione delle sanzioni).

La diretta applicazione dell’art.18 comma 3 della l. r. 15/08 deriva dall’esplicito invito avanzato con la seconda contestazione dell’Area Vigilanza della Regione Lazio, e il riferimento al comma 3 è la logica conseguenza dei  sopralluoghi effettuati. Sfido chiunque a dimostrare che sia possibile demolire 6,9 mq di portico/terrazzo senza irrimediabilmente danneggiare i restanti 12 mq regolarmente autorizzati e la relativa struttura portante! Non si tratta di asportare uno spicchio bruciacchiato di pizza margherita, bensì di intervenire su una struttura orizzontale rigida e il relativo schema statico!

Se la Signora Sciarra ha conoscenza di soluzioni demolitorie appropriate al caso specifico, sono pronto a prenderne atto emendando quanto finora espresso, diversamente la pregherei di non avventurarsi in giudizi eccessivamente sprezzanti.

La dimensione della sanzione, come espressamente riportato nell’ingiunzione, deriva dal combinato disposto tra l’applicazione dei parametri economici definiti dall’OMI (Osservatorio Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate), e le disposizione della suddetta Delibera Commissariale laddove la stessa definisce i parametri di riferimento per la superficie non residenziale.

Se “8.240 euro vi sembran pochi” è utile far presente che l’eventuale sanatoria dell’abuso comporterà ulteriori somme, legate sia al danno ambientale, sia agli oneri concessori mancanti.

Dunque nessuna sanatoria definiva è stata applicata! Al ripristino dello stato dei luoghi per i soli 6.9 mq. di portico/terrazzo si è applicata la sanzione prevista dall’art.18 comma 3 della l. r. 18/08, mentre nessun condono può essere rilasciato dal sottoscritto in ordine alla violazione del parere paesaggistico.

Alla richiesta di sanatoria ai sensi dell’art. 36 del DPR 380/01 avanzata dal sig. Vigorelli e dal suo tecnico, il sottoscritto fornirà l’adeguata risposta entro i termini stabiliti per legge, come peraltro già comunicato al Consigliere D’Arco che, naturalmente, ne potrà prendere visone/copia anche senza il ricorso a minacce e carta da bollo.

Il Consigliere D’Arco non è, come Ponzaracconta descrive, “uno spregiudicato politico” o un “cittadino amministratore calpestato nei sui diritti”, ma molto più semplicemente un Consigliere Comunale a cui sfuggono le prerogative dei Consiglieri Comunali stabilite con il TUEL del 2000.

Infatti i Consiglieri Comunali non hanno alcun bisogno di fare ricorso alla procedure di accesso agli atti, molto più semplicemente hanno diritto a visionare qualsiasi documento prodotto a disposizione dell’Amministrazione Comunale di riferimento, oltre che a prenderne copia.

Al Consigliere D’Arco bastava, pertanto, risalire i pochi gradini che separano l’Ufficio Urbanistica dal suo luogo di lavoro e chiedere a chiunque, (ottenendolo), di visionare ed estrarre copia di tutto quanto ritenuto utile alla propria causa. Inoltre come in altre  circostanze attinenti la propria attività imprenditoriale, poteva tranquillamente interloquire con il sottoscritto, ricevendo come sempre le cortesi quanto appropriate informazioni.

Tuttavia si prende atto dello stile e del metodo utilizzato e uniformandosi ad esso, si comunica a mezzo stampa, che nei prossimi giorni verranno trasferite al Consigliere D’Arco le ulteriori informazioni e documentazioni prodotte sulla specifica vicenda senza il ricorso ad un ulteriore accesso agli atti.

Infine alcune considerazioni sullo sgradevole sarcasmo utilizzato dalla redazione di Ponzaracconta  nei miei confronti, nonché il richiamo all’osservanza delle norme che regolano la Pubblica Amministrazione.

Dal 15 luglio 2013 ad oggi, il comune di Ponza ha registrato da parte del sottoscritto una sola assenza per malattia, e ha potuto verificare l’eguale rispetto dei diritti e dei doveri verso il proprio lavoro.

Il Comune di Ponza ha potuto anche verificare, e spero apprezzare, l’atteggiamento propositivo, all’interno del quadro normativo vigente, teso a risolvere i problemi dei cittadini e non a complicarli, a prescindere dal censo, dal cognome, dalla residenza, dal tecnico utilizzato. Non saprei dire se nel passato le cose siano andate in egual misura. Sicuramente Ponza Racconta ne sarà stato un fedele censore!

Stupisce invece la distanza di Ponzaracconta dai problemi del lavoro nella Pubblica Amministrazione e per di più dalla conoscenza della consistenza quantitativa e qualitativa (nel senso di figure apicali) del personale attualmente in dotazione al Comune di Ponza.

Stupisce anche il grottesco richiamo al “chiudere bottega”! A quale altro responsabile apicale con analoghe competenze tecniche “della propria unità lavorativa” è possibile delegare la responsabilità degli atti? Ma si ha un’idea anche lontana degli organici in dotazione al Comune di Ponza? Ma quale responsabile del procedimento può assumere le funzioni proprie del responsabile del servizio?

Il Comune non chiude per assenza di questo o quel responsabile di settore, ma inevitabilmente subisce disservizi che tuttavia, con buon senso e disponibilità, possono essere superati; il Regolamento Comunale sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi (art. 8 c. 7), nella consapevolezza della specificità del Comune di Ponza, individua nella figura del Segretario Comunale il soggetto a cui demandare le funzioni in casi di emergenza, in qualità di responsabile apicale. Tale fattispecie non è stata disattivata nel periodo di assenza del sottoscritto.

Pur nella consapevolezza del costante rischio di incorrere in errore nelle delicate funzioni svolte, ritengo tuttavia irricevibile il richiamo al  rispetto delle leggi da parte della redazione di Ponzaracconta. Se si ravvisano tali violazioni esistono le apposite sedi e procedure, altrimenti è decisamente più opportuno mantenere un più basso profilo, confinando il dissenso all’interno di un civile pur se aspro confronto.

Il Responsabile del Settore Urbanistica
Arch. Roberto Giocondi

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