Ambiente e Natura

La tragica fine del Rio Marina

a cura della Redazione

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Rimbalzata da un articolo di www.giglionews.it di qualche giorno fa e quindi sui social network attivi a Ponza e dintorni, ha suscitato molta emozione la notizia dell’affondamento di una nave cui i ponzesi erano molto affezionati, già appartenente alla gloriosa flotta SNIP.

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– “Costruita in Svezia nel 1960 per conto della Eckerö Line e varata con il nome di Spervik 1 venne subito ribattezzata Rospiggen. Entrò in servizio lo stesso anno per la società di navigazione Trafik AB Grisslehamn, di Öregrund, collegando i porti di Grisslehamn, Eckerö, Öregrund e Hallstavik.
Nel 1962 fu venduta alla Navigazione Toscana che la utilizzò sul collegamento Piombino-Porto Azzurro fino al 1967. Da tale anno fu destinata alla tratta Porto Santo Stefano-Isola del Giglio dove rimase fino al 1981. Il medesimo anno, il traghetto fu acquistato dalla società Libera Navigazione Mazzella di Gaeta, venendo immessa sulla linea Terracina-Ponza, passando poi alla compagnia di Navigazione Isole Ponziane (SNIP), che la mantenne sulla stessa linea fino al 2011.
Nel 2012 la nave è stata venduta ad un armatore africano…” – fin qui le notizie riprese dall’articolo citato.

A questo punto per saperne di più decidiamo di  contattare il comandante Antonio Romano che ha parlato con il rappresentante in Italia dell’armatore della Guinea Equatoriale.
Infatti la nave degli ultimi anni ha battuto bandiera di quel paese.

La Guinea Equatoriale, da non confondere con la Nuova Guinea dell’Oceano Pacifico, è un paese costiero dell’Africa equatoriale, che consta di un parte continentale e una insulare, tra cui appunto la capitale Malabo, situata sull’isola di Bioko, prospiciente le coste del Camerun e piuttosto distante dalla parte continentale del paese

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Localizzazione della Guinea Equatoriale nel continente africano

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Le due parti che costituiscono la Guinea Equatoriale: quella insulare con la capitale Malabo (sull’isola di Bioko) e quella continentale

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Rapporti geografici tra i due paesi confinanti, Guinea Equatoriale e Camerun (cliccare per ingrandire)

 

Contattato direttamente il rappresentante in Italia dell’armatore africano, apprendiamo che effettivamente il naufragio è avvenuto circa un anno e mezzo fa, nel giugno 2015, senza che nessuno in Italia ne fosse venuto a conoscenza.

La notizia però era stata riportata a suo tempo da un notiziario spagnolo.

 

Secondo le informazioni assunte telefonicamente dalla fonte suddetta, pare che la nave, immatricolata in Guinea Equatoriale per il solo trasporto merci, svolgesse quotidianamente servizio sulla tratta Malabo-Tiko (Tiko è contigua a Doula, grossa città costiera del Camerun).

La fonte ci fornisce anche informazioni più dettagliate, che gettano una luce sinistra sul naufragio che ha coinvolto 17 persone (nessun sopravvissuto): i sette membri dell’equipaggio e i dieci passeggeri ‘clandestini’, dato che la nave doveva svolgere solo servizio merci.

Ma c’è di più. Pare che rispetto all’assetto che ancora ricordano quello che ci hanno viaggiato sulla linea Terracina-Ponza, il salone del ponte superiore fosse stato svuotato dei sedili e di tutto il resto, e riempito di frigoriferi a pozzetti per la refrigerazione del pesce.
Inoltre i compartimenti di zavorra, ovvero i cassoni pieni d’acqua presenti sotto la linea di galleggiamento della nave, erano stati svuotati, inficiandone così l’assetto e la stabilità. Prassi non infrequente in Africa.

Il caso si è sommato agli errori umani quando un’onda più alta delle altre, non una vera tempesta, ha provocato lo sbandamento della nave e quindi il suo capovolgimento che l’ha infine portata ad inabissarsi. La nave giace tuttora su un fondale di circa 20 metri. Pare siano state anche fatte delle indagini per studiare le possibilità di un recupero, ma poi non se n’è fatto nulla.
Sembra anche che quel giorno non ci fosse a bordo il solito comandante, ma uno diverso, nuovo per la nave.

Dalle notizie assunte risulta che tutti i corpi sono stati recuperati.
La causa ufficiale dell’incidente è stata un’onda anomala.

Questa è la storia come ci è stata raccontata… un episodio lontano nello spazio e ormai anche nel tempo.
Resta la tragedia dei morti e il ricordo di una nave che per un breve tempo ha fatto parte del nostro mondo…

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