Attualità

Intervista alla Presidente dell’Istituto di Scienze Umane e Sociali (I.S.U.S.)

di Rosanna Conte
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Condividere le informazioni utili e dare notizie sui centri culturali del nostro territorio, specie se possono interagire con la nostra isola, sono obiettivi che Ponzaracconta cerca sempre di perseguire, tanto più se vi siano centri che abbiano interessi comuni con temi molto presenti sul nostro sito, come il confino politico.

È per questo che, riprendendo un evento delle scorse settimane – le due giornate di studio sul tema Sorvegliati e confinati di Ponza e Ventotene, discusso presso il Circolo cittadino di Latina -, cogliamo l’opportunità di conoscere l’Istituto di Scienze Umane e Sociali, I.S.U.S., che con l’Archivio di Stato di Latina l’ha organizzato, gestendo gli interventi della seconda giornata.

Nel mio breve articolo su questo evento (leggi qui) ho affiancato all’argomento più tecnico della digitalizzazione, il tema più gradevole ed intrigante della ricerca che, pur operando secondo modalità rigorose, è in grado di far emergere profili e caratteristiche di persone ed eventi appartenenti ad un determinato contesto.

Ho così riportato una parte degli studi illustrati nella seconda giornata che dobbiamo proprio al lavoro dell’I.S.U.S.

Conoscere più da vicino questo Istituto che quotidianamente lavora nel campo della ricerca storica e collabora con altre istituzioni ed enti del territorio è utile a tutti, sia a chi fa ricerca per mestiere sia a chi lo fa per semplice interesse personale.

Non sono pochi i ponzesi che rivendicano tuttora parentele con protagonisti di quel periodo e che vorrebbero ricordarli ricostruendo azioni e contesti.

Forse in maniera più semplice e diretta ce lo può spiegare la presidente dell’Istituto, Sparta Tosti, disposta a dialogare con noi.

  • Cos’è l’ISUS?

L’ISUS (Istituto di Scienze Umane e Sociali) di Latina è un’associazione di promozione socio-culturale nata nel 1979 come “Gruppo di Ricerca Storica”. Il gruppo si è trasformato in ISUS nel 1999 (dotandosi di un nuovo Statuto) per uscire da ambiti di ricerca circoscritti, allacciare legami con il “villaggio globale” ed aprirsi alle scienze umane e sociali, consapevole della centralità che esse hanno nella formazione generale del cittadino; ma anche per incidere sui processi culturali e sociali del territorio, allo scopo di promuovere la coscienza dei problemi ed i valori della democrazia e della partecipazione. Si occupa di ricerca storica e di progetti educativi nelle scuole (diffusione della cultura della Legalità in collaborazione con l’Associazione Nazionale Magistrati sezione di Latina, Laboratori storici in collaborazione con l’Archivio di Stato). Ha effettuato pubblicazioni di storia locale, collabora con la “Rivista Storica del Lazio” e con “Annali del Lazio Meridionale”. Nel 2006 ha pubblicato un libro sulla trasformazione dei consumi a Latina negli anni 50-70, dal titolo Vetrine – commercianti testimoni di storia pontina.

Ha organizzato nel 2013 un convegno su “Il filo rosso del socialismo tra il territorio emiliano ferrarese e quello lepino pontino”, di cui sono stati pubblicati gli atti a cura di Sparta Tosti e Cristina Rossetti; nel 2015 delle attività laboratoriali nelle scuole della provincia di Latina e un convegno su “Aldo Manuzio e il suo tempo” nel 500° anniversario della morte del grande bassianese.

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Nel 2012 ha stipulato una convenzione di collaborazione con l’Archivio di Stato di Latina per la costituzione di un laboratorio storico all’interno dell’Archivio, ricerche storico – documentarie e progetti educativi nelle scuole. A tale collaborazione si deve lo studio del fondo documentario sui confinati a Ponza e a Ventotene (referente del progetto Paola Stabellini), per la cui divulgazione sono state organizzate le giornate di studio del 19 e 20 ottobre 2016: Sorvegliati e Confinati nell’Italia fascista -archivi ed uso delle fonti-.

Attualmente il Direttivo dell’I. S. U. S. è formato da Sparta Tosti (presidente) Cristina Rossetti (vicepresidente) Paola Stabellini (segretaria) Giuseppe Lapi (tesoriere) Dario Petti e Floriana Giancotti (consiglieri)

  • Quali interessi e competenze hanno le persone che vi operano?

Le persone che fanno parte dell’associazione sono per lo più insegnanti di Lettere o di Storia e Filosofia, insegnanti di scuola primaria, dirigenti scolastici, laureati in sociologia, un architetto, un dottore in chimica ed una laureata in Scienze economiche. Molti hanno effettuato pubblicazioni di argomento storico; tutti sono accomunati dalla passione per la ricerca storica, dal desiderio di poter riflettere su rilevanti aspetti della società contemporanea allo scopo di “crescere” culturalmente ed offrire ad altri la possibilità di farlo. Alcuni soci hanno esperienze di laboratorio storico nelle scuole, come Cristina Rossetti che possiede anche il titolo accademico. Altri hanno avuto la possibilità di affinare tale competenza partecipando, come insegnanti -ricercatori, a progetti nazionali guidati dall’ispettrice Anna Sgherri, responsabile ministeriale, negli anni passati, del rinnovamento dell’insegnamento della Storia, anche attraverso la diffusione del laboratorio storico.

  • A quali ambiti si riferiscono i progetti che pone in campo?

L’ambito prevalente delle nostre indagini è quello storico collegato con aspetti sociologici, antropologici e letterari. Una particolare attenzione viene riservata alla scuola, ambiente privilegiato per potere “fare formazione”. Proprio alle scuole sono diretti i laboratori storici, che l’associazione mette in atto, sin dal 1998. Ricordo soprattutto quelli della Scuola “Garibaldi” di Fondi (2014/15), conclusosi con la pubblicazione del libro Palude pontina – ricerca artistica, storica e antropologica – (a cura delle classi e degli insegnanti) e quello della scuola media “A. Volta” (2015/16) di Latina sulle trasformazioni ambientali del territorio.

Nel “progetto Incontri” di cui il referente è il prof. Giuseppe Berretta, attraverso l’incontro diretto con studiosi ed autori, si realizzano approfondimenti su rilevanti aspetti della storia e della cultura contemporanea. Mi piace sottolineare il convegno su Ebrei e Palestinesi: due popoli, due drammi, una sfida, del marzo 2014 e l’incontro sul dramma della Siria sul tema “Emergenza Siria: la solidarietà della scrittura”, sulla situazione geopolitica del Medio Oriente.
Dal 2012 (anno della stipula della convenzione di volontariato con l’Archivio di Stato di Latina), gran parte delle energie dell’ISUS sono state convogliate nello studio e nella divulgazione dei fascicoli dei confinati di Ponza e di Ventotene, nella consapevolezza sia dell’interesse che essi avrebbero suscitato, sia del notevole valore educativo delle vicende che hanno come protagonisti eroi non sempre conosciuti, che hanno dato la vita per la conquista delle libertà negate dal fascismo.

  • Fra i tanti lavori prodotti dall’Istituto (pubblicazioni, convegni, mostre) ce ne sono alcuni che potrebbero interessare la nostra isola?

Sicuramente l’isola può essere interessata al nostro lavoro più recente: le giornate di studio su “Sorvegliati e confinati nell’Italia fascista – Archivi ed uso delle fonti ”, che ha dato conto delle ricerche iniziate alcuni anni fa da Paola Stabellini, referente del progetto, da Cristina Rossetti, Dario Petti e dalla scrivente, inserite nel contesto degli studi relativi alla “grande storia” e della documentazione sui “sovversivi” conservata in altri Archivi di Stato italiani. La divulgazione della documentazione presente nell’Archivio di Stato di Latina era iniziata qualche anno prima da parte dell’Archivio stesso con la digitalizzazione dei fascicoli di Altiero Spinelli e di Sandro Pertini e da uno studio di Annibale Folchi La persecuzione politica a Littoria”. Noi ci siamo occupati soprattutto degli antifascisti dei quali quasi nessuno ha scritto e lo abbiamo fatto, in una prima fase, mediante il linguaggio teatrale. Nel 2014, infatti, l’Istituto ha realizzato lo spettacolo teatrale Anonimi” con testi di Paola Stabellini e di Edoardo Feola che ha curato la regia, coinvolgendo il suo gruppo teatrale. Anche durante le giornate di studio sui confinati e sorvegliati nell’Italia fascista abbiamo voluto dare spazio al linguaggio teatrale con la rappresentazione “Anime in isola”, scritta, diretta ed interpretata da Tiziana Battisti con la partecipazione di Gioia Manduzio, sulla base della documentazione d’archivio offerta da Paola Stabellini.

  • Visto che i documenti versati dalla Questura all’Archivio di Stato di Latina riguardano non solo i confinati di Ponza, ma anche i ponzesi, ci vuole descrivere le tipologie dei documenti e il periodo che coprono?

Il fondo archivistico “confinati politici di Ponza e Ventotene” è stato versato all’Archivio di Stato di Latina dalla Questura di Latina nel settembre del 1981. Esso costituisce una serie i cui estremi cronologici sono il 1928 e il 1943 e comprende i fascicoli nominativi dei confinati politici nelle due isole, ordinati alfabeticamente e divisi tra fascicoli di Ponza e fascicoli di Ventotene (nel 1939 la colonia di confino di Ponza viene chiusa e, nel comprensorio, resta quella di Ventotene).
I fascicoli sono ordinati attraverso uno schema che sostanzialmente riproduce quello della Questura. I documenti sono in ordine cronologico, prima quelli relativi all’arresto o che precedono il confino vero e proprio; nel sottofascicolo “corrispondenza” si accorpa tutto ciò che concerne i rapporti epistolari dei confinati. Un ultimo sotto-fascicoletto contiene infine i verbali di consegna delle carte di permanenza. I documenti presenti nei fascicoli sono sostanzialmente carte di polizia, cioè documenti di tipo amministrativo: profili biografici (foto segnaletiche, generalità, grado di istruzione, stato civile, professione, motivazione dell’arresto…) brevi relazioni della Commissione provinciale che comminava il confino, verbali, richieste del confinato, risposte del direttore della colonia, comunicazioni della questura di appartenenza o di quella di Napoli, insomma tutto ciò che De Luna definisce “certificati di rito”. Si tratta di carte piuttosto burocratiche ed aride ma che riescono comunque a dare con chiarezza il profilo umano e politico del confinato. Talvolta capita di trovare delle lettere o degli scritti più personali che consentono di entrare più in profondità nell’anima del personaggio e di conoscere pensieri, desideri e le motivazioni del suo antifascismo. Le carte racchiudono in ultima analisi ciò che De Luna definisce le “radici di una identità collettiva umana prima ancora che politica”.

  • Il nostro sito dalla sua nascita tratta il tema del confino politico con ricerche in archivi, letture di epistolari, raccolta di fonti orali o rielaborazioni di conoscenze pubblicate altrove. Si può pensare ad una interazione fra il nostro sito e il vostro Istituto?

Il gruppo di progetto e di ricerca del nostro Istituto, durante il lavoro sui confinati iniziato in occasione della convenzione con l’Archivio di Latina nel 2012, ha avuto modo di conoscere ed apprezzare il sito Ponzaracconta, e l’idea di iniziare una forma di collaborazione con voi sul tema del confino politico ci piace molto. Il vostro sito può disporre di testimonianze orali importantissime per colmare eventuali “vuoti” lasciati, per ovvie ragioni, dalle carte d’archivio, sulle quali è nostra intenzione continuare le ricerche. Penso però anche all’aiuto che, in questa direzione, può dare la consultazione dell’Archivio comunale di Ponza che, dalla testimonianza di Annibale Folchi, sappiamo molto ricco.

Latina 9 novembre 2016

Sparta Tosti

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