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La scuola, a Ponza

la Redazione
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Alcune settimane fa abbiamo dato notizia di un’interrogazione del consigliere di minoranza D’Arco riguardante la scuola secondaria superiore di Ponza (leggi qui [2]); il Sindaco aveva risposto bollando come chiacchiere prive di fondamento le domande di D’Arco e attribuendo a questo sito il ruolo di “Ponzaraccontasempreballe”.
Gli interventi della delegata all’Istruzione Margherita Nocerino confermavano invece le trattative in corso: “Ma sapete quante volte mi hanno proposto l’Alberghiero? In tutte ho sempre detto NO”, postava su Facebook la Nocerino (leggi qui [3]).

D’Arco, dunque, non soffriva di vaneggiamenti e questo sito, nel riferire dell’interrogazione, non raccontava balle: era effettivamente in corso un tentativo di modifica dell’assetto formativo che si è concretizzato con una richiesta ufficiale da parte del “Filosi”, che il Collegio Docenti di Ponza ha respinto.

L’istituto omnicomprensivo Carlo Pisacane di Ponza raggruppa tutte le scuole dell’isola, dalla primaria alla secondaria superiore; due anni fa la superiore, scuola ad indirizzo tecnico commerciale, ha introdotto un nuovo indirizzo, il turistico, che ha sostituito l’economico-aziendale. Il numero complessivo di studenti (circa 350) non consentirebbe al Carlo Pisacane di essere scuola autonoma; lo è in forza di una deroga valida per le piccole isole.

L’Istituto alberghiero Alessandro Filosi di Terracina ha espresso alla scuola di Ponza la disponibilità a istituire una propria succursale sull’isola, che avrebbe dovuto sostituire l’istituto commerciale turistico. Ciò avrebbe comportato la perdita dell’autonomia del Pisacane; quest’ultimo, con i soli alunni di materne, elementari e medie, non avrebbe avuto più i numeri per fruire della deroga.

Il Collegio dei Docenti del Pisacane ha valutato la proposta della dirigente scolastica del Filosi e ha deliberato di respingerla. Pertanto la scuola secondaria superiore di Ponza mantiene l’indirizzo commerciale turistico introdotto due anni fa e, soprattutto, il Pisacane scongiura la perdita dell’autonomia che avrebbe comportato lo smembramento dell’istituto e l’accorpamento dei singoli segmenti a scuole della terraferma.

Il Comune di Ponza era all’oscuro della richiesta del Filosi? Sembrerebbe di no, a dar retta alla Nocerino: “Sapete quante volte mi hanno proposto l’Alberghiero?”
Se il Comune era al corrente, perché ha negato e tacciato come fantasiosa la richiesta di chiarimenti espressa da D’Arco?
Perché non ha fornito alla cittadinanza le informazioni, non le ha consentito di interrogarsi sul futuro della scuola dell’isola che è, in buona misura, il futuro dell’isola stessa?
Perché non ha consentito ai cittadini di esprimersi?

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