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E aspiette che chiove… Ma si po’ nun stracqua?!

di Martina Carannante
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” E aspiette che chiove
L’acqua te ‘nfonne e va
Tanto ll’aria s’adda cagna’
Ma po’ quanno chiove
L’acqua te ‘nfonne e va
Tanto ll’aria s’adda cagna’ “

Questo è il ritornello di una famosissima canzone del grande Pino Daniele intitolata ” Quanno chiove“: oggi non c’è canzone più azzeccata.

Sono ormai tre giorni in cui, si può dire: “si sono rotti i tempi!” Per me è sempre stato sempre un detto molto strano. S’è fatto settembre e si rompono i tempi; oppure: dopo i quinnici d’austo si rompono i tempi – chi non lo ha detto o sentito dire almeno una volta.

Quest’anno, dopo un’estate calda e di bel tempo, dopo tanta siccità, è arrivata la pioggia qualche giorno fa, che ha fatto tirare un sospiro di sollievo.
Il caldo, il sole, la bella stagione piacciono a tutti, ma non può far caldo sempre e per sempre, se no come si fa!?
La stagione deve finire se no come fanno tutti gli stagionali a ri-emigrare lontano dall’isola?!
Se non piove come si fanno a riempire i serbatoi  di Acqualatina a Gaeta e Formia!?
Sicuramente il lettore penserà: – Aeeh! …stai mescànn’ aleghe e pisce, anzi visto che ormai il pesce non c’è più, tenite sule l’aleghe! 

Fatto sta che il messaggio che ci lascia Pino Daniele, nella canzone, è chiaro: “tanto ll’aria s’adda cagna'”. Dopo la pioggia l’aria cambia sempre. Cambia la consistenza, la freschezza, il profumo. Dopo una bella pioggia tutto sembra più pulito, più fresco, più chiaro; altro che una pioggia di scirocco dove tutto rimane “appantanato” e nulla viene lavato, al massimo sciacquato, anche in malo modo.

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Continua a tuonare, l’acqua di questi giorni sembra pulita, sta portando via tutto ciò che l’estate ha depositato.
La moltitudine di turisti giornalieri rimangono a casa perchè, partire la mattina e tornare la sera, per prendersi solo acqua non vale la pena.
Le numerosissime corse di navi ed aliscafi stanno man mano scomparendo; se l’inizio della scuola ha portato via le corse da Napoli e alcune da Anzio, questo fine settimana il venticello di libeccio, ha fermato tutte le corse provenienti da Circeo, Anzio e la Libera Navigazione di Terracina.
Le “piscine”, le poche funzionanti sull’isola, hanno fatto un sospiro di sollievo; ormai secche, dopo lo scorrere della prima acqua, si sono cominciate a riempire; poco male se la nave cisterna non vorrà viaggiare o farà i capricci; l’emergenza, con la pioggia, la si può arginare.
Per quanto riguarda gli eventi estivi, quelli si sono fermati da soli, non è servita la pioggia. Il brutto tempo ha portato via anche i “vigilantes sabaudi”, ma non l’ordinanza traffico, per quella dovremmo  aspettare la fine del mese e purtroppo non basterebbe il diluvio universale per poterla spazzare via.

Chiove, chiove, trona e fa i lampi… E come scrisse Salvatore Di Giacomo, più che marzo, è settembre, come oggi, che …’nu poco chiove e n’atu ppoco stracqua

Speriamo solo che lo stracquo porti qualcosa di buono.

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