Attualità

La voce del padrone. Ritorno a Ponza

di Monia Sciarra
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Pubblichiamo questa affabulazione di fine estate di Monia Sciarra che dice di aver tratto ispirazione da qualche lettera trovata sui social osannante al nuovo e al bello dell’isola…
La Redazione

 

Chiarissima signora Monia le scrivo per il suo ruolo di “animatrice” della rubrica: “Ponza, diamo la voce ai Turisti” e a questo proposito la mia testimonianza può essere utile per comprendere quello che sta avvenendo sull’isola.
Lei non era neanche nata quando io venivo a Ponza d’estate e al mio ritorno, se il paesaggio e il mare non sono tanto cambiati, sempre bellissimi per merito dei ponzesi, ho visto però cose straordinarie che non sono farina del sacco culturale di Ponza, ma sono state inculcate con una tale forza e volontà da questo nuovo Sindaco che si è degnato di scendere in mezzo a voi.

Appena scesa sull’isola ho preso un taxi. Un uomo gentilissimo che mi ha salutata prima in francese, poi in inglese e poi accortosi che ero italiana mi ha detto: “Benvenuta a Ponza… è la prima volta che viene nella nostra isola?”
“No – ho risposto – sono venuta molti anni fa!”.
“Dove posso accompagnarla? Spero lontano così avrò l’opportunità di descriverle tutte le innovazioni che si sono verificate in questi ultimi anni”.

Questo uomo aveva un auricolare, che a prima vista sembrava quella del suo telefonino, invece poi in seguito ho scoperto che non era così. Mentre guida, mi sorride e mi descrive le novità: pulizia delle strade, gli ulivi secolari, il self service al benzinaio, mi fa notare i cassonetti puliti e mi parlava della raccolta differenziata che sarebbe stata al più presto effettuata casa per casa, i semafori al tunnel di Santa Maria.
Mi fa notare anche che tutti i cani sono al guinzaglio e i padroni dei cani hanno tutti un sacchettino dell’immondizia e la paletta per raccogliere la cacca. Mi mostra che non ci sono più lenzuola appese ai balconi, che le case sono tutte ridipinte a colori pastello… e intanto io mi godo il silenzio, le poche automobili ordinate in fila, senza un clacson che suoni o una marmitta fuori posto.
Mentre procediamo ad andatura lenta e precisa, il tassista saluta una vigile, la quale lo ferma, si stringono la mano e anche io vengo salutata con un sorriso smagliante.
La Vigile si presenta e noto un’inflessione dialettale piemontese, le sorrido e lei mi dice: “Benvenuta sulla nostra isola faccia una buona vacanza e se ha bisogno di noi non esiti a chiamarci… il nostro dovere è quello di far sentire sicuri, protetti e coccolati i nostri visitatori”.

Il  tassista continua la corsa, io dovevo raggiungere Le Forna per cui autonomamente decide di prendere, al bivio, la strada Panoramica, e sempre ad andatura lenta continua a descrivere le novità.
“Vede Signora la bellezza dei nostri giardini tutti ordinati e infiorati, guardi quella signora che annaffia i suoi gerani che sorriso ha”.

Gli chiedo di fermare sul piazzale di Chiaia di Luna ed estasiata gli dico:
“E’ la spiaggia più bella del mondo, io tempo fa attraversando il tunnel romano, all’imboccatura della spiaggia rimanevo senza fiato alla vista di quel mare e di quella luna; in quegli istanti non ho potuto che innamorarmi perdutamente. Ma ho visto che è chiusa è un peccato!”.

A quel punto ho notato che il tassista ha scosso la testa e ha messo la mano destra sull’auricolare; poi tornando al taxi mi ha detto: “Signora il Sindaco la vuole salutare”.
Io interdetta ho esclamato: “Il Sindaco? …e dove sta?”. 
A quel punto una voce calda e sinuosa ha invaso il tassì, io non sapevo da dove venisse: “Buon giorno cara signora ho avuto modo di apprezzare che lei ha gradito i cambiamenti, ma l’ho vista un po’ delusa alla vista di Chiaia di Luna chiusa. Sa signora… è una lunga storia di ruberie di “infausti passati” ma noi stiamo lavorando per trovare una soluzione definitiva per il tunnel romano, che non è stato fatto dai “pariolini” ma da quel glorioso popolo che 3000 anni fa dominava il mondo. Signora noi vogliamo che lei ritorni l’anno prossimo nella nostra isola e vedrà il tunnel aperto, curato, l’opus reticolatum illuminato, ci sarà all’entrata un hostess che gentilmente le chiederà di pagare l’ingresso, ma quel biglietto la coprirà con una assicurazione per eventuali danni; poi una guida l’accompagnerà alla spiaggia. Vedrà una grande spiaggia dalla sabbia dorata, piena di ombrelloni e lettini tutti uguali. Ci saranno giochi per ragazzi, pedalò, canoe e al centro noterà un moderno e attrezzato bar ristorante con camerieri in livrea. Potrà bagnarsi nella baia più bella del mondo in sicurezza anche quando ci saranno le mareggiate di ponente, perché una scogliera frangiflutti proteggerà i bagnanti e la spiaggia. Signora, spero che faccia una buona vacanza e se ha bisogno non esiti a chiamarci”.

“Oh Sindaco” – ho detto timidamente “io la ringrazio, non solo sono meravigliata da questa globale accoglienza ma le posso dire che del suo lavoro sono, a questo punto addirittura infatuata la saluto: mi piacerebbe conoscerla di persona!”.
“Non mancherà occasione, sotto al sedile c’è una bottiglia di spumante ponzese la stappi e la beva alla salute di Ponza” – ha risposto il Sindaco.
Al tassista ho chiesto: “Ma il sindaco… davvero ascolta tutto e vede tutto?”.

“Signora questo sindaco è un miracolo della natura e la nostra natura umana e la nostra isola è stata miracolata da quando Lui ha messo piede sul Comune”.
“Signora” – ha aggiunto il tassista – “il nostro Sindaco è gentile con i gentili ma duro con i malfattori, proprio in questo momento le forze di polizia locale stanno provvedendo a circondare un uomo che sta affittando gli ombrelloni in zona interdetta. Vuole andare a vedere l’operazione di polizia?”.
“No grazie, sono sicura che il malfattore sarà assicurato alla giustizia, io penso che in questi momenti storici di terrorismo il cittadino onesto e corretto deve sentirsi protetto e al sicuro. Quest’isola è un’oasi di legalità, gentilezza, professionalità in un mare di sopraffazione e corruzione”.

“Signora siamo quasi arrivati ma le voglio far notare l’ultima cosa… guardi quella è Cala Feola e le Piscine Naturali vede è in quel piccolo posto che prima c’è stata l’operazione di polizia per arrestare il malvivente ma mentre la mano della giustizia punisce i delinquenti la stessa mano concede il lavoro e la prosperità per chi ha deciso di scegliere la strada della legalità: vede quanti lettini e ombrelloni aspettano anche lei per un bagno da sogno? Ma mi raccomando, non dia retta ai cartelli e ai recinti rossi!”.

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Questo che ho descritto Chiarissima Monia è solo una parte di tutte le cose che ho avuto il piacere di godere dell’isola ed in tutto c’è la mano dell’Uomo solo al Comando, un Uomo Onnipresente, un Uomo Onnisciente, un Uomo che finalmente è riuscito a dare un’organizzazione moderna ad un’isola per un turismo che durerà per sempre.

Chiarissima Monia, io poi alla fine l’ho conosciuto di persona il Sindaco e devo dire che anche molto bello e affascinante, cosa che non guasta per noi donne.

Cordiali saluti

Segue nome (scrittrice romana)

 

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