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Epicrisi 85. Riflessioni sull’isola e dintorni con un occhio alla rassegna stampa

di Vincenzo (Enzo) Di Fazio

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Qualche sera fa mi è capitato di trattenermi a vedere sul tardi un film in tv, cosa che succede di rado preferendo di gran lunga il grande schermo. Davano “Lo squalo 2” di Jeannot Szwarc, un buon seguito del famosissimo film di Steven Spielberg, vincitore di 3 Oscar.

locandina lo squalo 2 [2]
Ho acceso il televisore nel momento in cui un motoscafo con al traino una giovane sciatrice sfrecciava nelle calme acque atlantiche dell’isola di Vineyard di fronte al Massachusets.
Mentre di lì a poco entrambe le donne fanno una triste fine in seguito all’assalto dello squalo, il mio pensiero è andato indietro nel tempo a quando nella rada di Frontone rimanevo affascinato dai movimenti di coloro che scivolavano sul mare, alzando colonne d’acqua, trainati dai bellissimi e mitici Riva di mogano. Sciatori e motoscafi avevano spazio per disegnare piroette e fare a volte anche acrobazie. C’è stato poi il periodo dei wind-surf che scorrazzavano avanti-indietro nei pomeriggi di maestrale.

La-rada-di-Frontone [3]
Perchè tiro in ballo lo sci nautico, i motoscafi Riva, il wind-surf e la rada di Frontone? Per amarcord?
Anche, ma soprattutto perchè sento dire che in questi giorni le acque di Ponza sono intasate come le autostrade nei picchi degli esodi estivi; perchè, come leggevo su Repubblica di venerdì, un giorno senza carburante è stato sufficiente a creare caos, nervosismo e rissa tra una sessantina di proprietari di gommoni, creando sulla banchina nuova un traffico tale da fare invidia a quello sul GRA alle ore di punta, come efficacemente ha scritto Clemente Pistilli, l’autore dell’articolo; perchè si ricorre alla “raccomandazione” per aver un posto al pontile sulle cui regole non c’è mai chiarezza; perchè si fa quasi a botte nell’accostarsi alla banchina per fare il rifornimento d’acqua.

Il-porto-di-Ponza-al-tramonto-Da-Flickr [4]
Mi domando: ci si è mai chiesti se Ponza, banalmente paragonata ad un contenitore, può accogliere tutta questa roba? Secondo quelli che sostengono questo tipo di turismo sì. Anche secondo il nostro sindaco, visto che ha tirato fuori, qualche giorno fa, la geniale idea di costellare tutta l’isola di boe [5], mille in tutto, in modo da dare ospitalità a tantissimi mezzi nautici.
Come se l’accensione dei motori, il movimento dell’acqua, gli scarichi e gli inquinamenti che ne derivano non fossero causa di danni al delicato equilibrio dell’ecosistema marino e come se la semplice caratteristica ecologica delle boe bastasse, invece, a scongiurare tutte queste cose.
Il tutto si aggiungerebbe ai 400 posti barca del tanto annunciato porto a Cala dell’Acqua, il cui progetto non manca mai di incappare, strada facendo, in dubbi ed interrogativi. Questa volta è il Comitato Samip [6] a mettere in discussione la validità dell’ultima Conferenza dei Servizi.

Che sull’isola circoli l’idea che sia un contenitore senza fondo viene fuori anche da alcune interviste nate dall’ interessante iniziativa “Diamo la parola ai turisti [7]” dell’Associazione Calafelci.
Diversi turisti si sono lamentati del traffico eccessivo probabilmente ascrivibile anche all’inadeguatezza del servizio dei pullman, deficienza che, emersa anche questa dalle interviste, ha addirittura spinto qualche turista ad auspicare un incremento delle auto da noleggiare. Non funziona il servizio “para-pubblico”, bene lo sostituiamo con le macchine dei privati, roba da mandare al manicomio i responsabili del traffico, già abbastanza stressati in questi giorni alle prese con la grana dell’ultima ora, quella sulle ZTL. Pare che il comune non abbia mai adottato il piano urbano del traffico né la relazione tecnica relativa al piano di tariffazione [8] adempimenti propedeutici alla definizione delle zone a traffico limitato. Sarebbe il colmo dopo tutte le ordinanze scritte e riscritte e… i soldi spesi!

autolinee ponza [9]
Insomma se questa settimana da un lato, per quanto riguarda i contributi dei collaboratori è stata parca (in ferie si scrive di meno), dall’altra per tutto ciò che viene dagli articoli della Rassegna Stampa è ricca di spunti e di fatti importanti.

Ne esce una Ponza piena di problemi, congestionata, rissosa, mortificata per via della querelle tra il sindaco e i vertici del Parco [10] per i rifiuti di Zannone non smaltiti sfociata in un’indagine della Procura, situazione che proietta la nostra isola all’attenzione dei media in termini negativi in contropposizione alla notorietà di caratura internazionale di tutt’altro valore di Ventotene per il summit tra Renzi, Merkel e Hollande che si terrà il prossimo 22 agosto.

Merkel-Hollande-Renzi [11]
Cosa dire? A Ventotene la presidente della Camera  Laura Boldrini [12] darà il benvenuto nei prossimi giorni a centinaia di giovani federalisti provenienti da 13 paesi europei che si confrontano per parlare di Europa, di integrazione e dei modi di fermare le politiche dei muri; a Ponza navi, aliscafi, mezzi privati vanno e vengono e scaricano turisti spesso per un solo giorno con l’immancabile confusione al seguito e la produzione di monnezza a cui si ispira questa settimana anche Sang’ i retunne [13] per le sue periodiche trovate.

Eppure un’altra Ponza sarebbe possibile, quella del recupero e della proposizione della sua straordinaria storia antica, come sta in parte meritoriamente avvenendo attraverso la bonifica e la fruibilità delle cisterne romane, e di quella più recente su cui poco o nulla si sta facendo.

Spunti per delle riflessioni sulle potenzialità racchiuse negli anni del confino ce li dà l’interessante scritto di Rosanna [14] ove, al di là dell’esigenza puramente storica e didattica di recuperare fatti, episodi, scritti, luoghi di un periodo che ha segnato fortemente la formazione delle coscienze, si colgono i motivi per rendere Ponza luogo della memoria.

Scena-da-Unisola-di-Carlo-Lizzani [15]

Che vuol dire non solo recupero dell’identità storica, territoriale e comunitaria senza la quale saremo destinati a diventare inesorabilmente un villaggio turistico ma soprattutto possibilità di rendere fruibile l’isola, per un turismo alternativo al mare, da vivere anche in periodi diversi da quelli estivi.
E un virtuoso esempio di questo modo di valorizzare il passato ci viene proprio dalla vicina Ventotene.

Ci auguriamo che il mare di Ventotene con Renzi, Merkel ed Hollande blindati sulla nave Garibaldi possa vivere il 22 una giornata storica per il futuro del nostro continente anche se le opinioni della vigilia ci consegnano un’ Europa ancora egoista e divisa, come la immagina Giannelli con la sua vignetta pubblicata sul Corriere della Sera

vignetta Giannini [16]
Ieri Repubblica ha pubblicato una bella intervista a Renata Colorni, figlia di Eugenio Colorni, uno degli artefici del manifesto di Ventotene, nella quale l’intervistata spiega i motivi per cui, quantunque invitata dalla Boldrini, non andrà a Ventotene. Non c’è polemica nelle sue parole ma solo disagio verso i rappresentanti di un’Europa che vede disunita e disorientata di fronte a sfide che esigerebbero una risposta comune.
E dice una bellissima cosa: “Ventotene è un luogo della storia, delle idee, per me anche dell’anima. Non è un posto qualsiasi, bisogna maneggiarla con cura”.

 

i protagonisti del manifesto di ventotene [17]

Eugenio Colorni, Altiero Spinelli e Ernesto Rossi ritratti in una foto di gruppo a Ventotene con altri azionisti

Ecco rubo una parola a Renata Colorni per dire: vorremmo che anche Ponza, isola bellissima, ma fragile e vulnerabile fosse maneggiata con cura.

La settimana appena trascorsa non ci ha raccontato solo problemi come ho scritto finora ma ci ha anche consegnato alcuni articoli belli e interessanti come quello di Luisa Guarino sulla presentazione dell’ultimo libro di Paolo Iannuccelli “Cinema Giacomini [18]” in cui qualche pagina è dedicata a Franco Zecca, appassionato e cultore di cinema fin da quando seguiva le pellicole che si giravano a Ponza.

Di tempi lontani e di amori adolescenziali che nascevano e si coltivavano tra alcuni luoghi mitici di Ponza, come Chiaia di luna e il Mariroc, ci parla Franco De Luca nel suo pezzo L‘estate del nostro amore [19]”.

mariroc [20]

Di pesca e di gloriose storie di mare, come quella del salvataggio dell’equipaggio del peschereccio Nuovo Severino di Ponza, troviamo tracce nel libro “Il Ponte di Montecristo [21]” di cui scrive Martina, a dimostrazione dei profondi valori umani che hanno sempre caratterizzato la vita dei nostri pescatori in giro tra le isole toscane e la Sardegna.

image [22]

E di mare e fari, le cose che ci piacciono di più, ci racconta il nostro “corrispondente dall’estero”, Sandro, attraverso i suoi interessanti reportage, tutti accompagnati da stupende foto, per farci cogliere meglio la bellezza e la straordinarietà dei luoghi.
Questa volta ci porta a Mont Saint Michel [23] che diventa isola o terra continentale a seconda le maree e alla scoperta delle scogliere e dei fari della Bretagna [24]che evocano scene di tempeste e naufragi.

Mt St. Michel.2. Intermedia [25]

Four Storm.1 [26]
Infine un lieto evento: la nascita di Francesco venuto ad allietare la vita di mamma Emanuela e papà Flavio, alla cui gioia partecipano i nonni Carmela, Angelo, Luisa e Dante.
Sì, Luisa Guarino, la nostra direttrice, e il marito Dante Taddia, nostro apprezzato collaboratore, sono diventati nonni.
Al piccolo Francesco il benvenuto di Ponzaracconta, ai genitori ed ai nonni gli auguri di tutta la Redazione.