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Un altro mare (1). Le maree

di Sandro Russo

 

Di mari ne ho visti diversi, e le sorprese non sono mai mancate…
Parlo ovviamente del mare vissuto dalla costa, non navigato, anche se ho bei ricordi di quando anch’io andavo per mare (con un catch di 12 metri preso e tenuto con amici). Altri tempi e altri sogni…

Con il Dideci a Ponza [1]Il glorioso Dideci – qui a Ponza intorno alla metà degli anni ’80 – con cui il più lontano siamo andati in Corsica, Sardegna e in Sicilia, alle Eolie

Ma tra tutti, anche rispetto al mare africano (costa della Somalia) e all’Oceano Indiano (Maldive, Sri-Lanka), il mare che più mi ha impressionato è stato quello della Bretagna…
Sorpreso a vederlo da vicino, a starci davanti, perché vederlo in immagini non è la stessa cosa; e ancora diverso sarebbe starci in mezzo quando è agitato, “tempestoso” come solo quel mare sa essere.

Ne avevamo presentato un assaggio sul sito, in una serie di foto segnalate da Philippe D’Arco che parte del tempo vive lì (leggi in seguito e guarda l’articolo [2]).
E’ davvero diverso da ogni idea che noi “mediterranei” possiamo avere del mare. Credo sia lo stesso stupore che prese gli antichi navigatori che dal Mediterraneo si avventurarono oltre le colonne d’Ercole…

Tempesta dell'ottobre 2013 sulle coste della Bretagna [3]Tempesta dell’ottobre 2013 sulle coste della Bretagna

Il-mare-a-Saint-Guénolé. Febbr. 2014 [4]Il mare a Saint Guénolé. Febbr. 2014

Sono le maree la cosa più strabiliante.

Cosa sono lo sappiamo tutti, ma a Ponza la “bassa marea” è vedere ’u ssummariéll’ a Santantuono quasi a secco in qualche pomeriggio d’estate… Così che si resta attoniti nel vedere i porti asciutti e le barche coricate su un fianco appoggiate sulla sabbia o sulle rocce per centinaia di metri, quando non per chilometri…

Bassa marea a St. Malo [5]La marée basse a Saint Malo…

Bassa marea. Ile de Brehat [6]

Bassa marea a Brehat.2 [7]…e sull’isola di Brehat (due foto)

Porticciolo a 'Ile de Ré La Flotte a marée basse [8]Porticciolo di La Flotte, all’Ile de Ré, à marée basse

E’ un fenomeno ubiquitario, anche se in relazione alle caratteristiche del fondale prossimo alla costa, la variazione è più o meno marcata.
Le maree più impressionanti sono quelle intorno al Monte di Saint Michel con escursioni che scoprono fino a 14 Km di fondale dove si può camminare e dove è stata costruita anche una strada, completamente sommersa dall’alta marea, così che il Monte ciclicamente diventa un’isola.

Mont-saint-michel.1 [9]Mont Saint Michel con la bassa marea

Mt St. Michel.2. Intermedia [10]Il mare riprende possesso della terra…

DCIM100GOPROG0029994. [11]…E Mont St. Michel ridiventa un’isola

Una particolarità – questa delle maree di 5-7-10 metri – che condiziona non pochi aspetti del vivere il mare da quelle parti, come la consultazione attenta dei bollettini (con la specifica del coefficiente, cioè l’entità dell’escursione della marea, che non è sempre la stessa).

Come pure la presenza, sui moli, di marchingegni ‘a scorrimento’, che adattano le piattaforme di legno alle diverse altezze cui il mare può arrivare…

Cursori di altezza pontile x maree [12]I cursori per regolare l’altezza del pontile di legno in relazione al mare: qui al porto di Saint Martin nell’ile de Ré

Le maree rendono possibile una modalità di pesca come “la pesca a piedi”, quella che si fa per catturare pesci e altro rimasto nelle pozze quando il mare si ritira per una tale estensione.

Le chiuse dal faro durante la bassa marea [13]Il sistema delle chiuse viste dal faro delle Balene, sull’isola di Ré

Le phare des baleines, dal sistema delle chiuse [14]Le Phare des Baleines, visto dal sistema delle chiuse. Il faro propriamente detto risale al 1854; venne costruito per sostituire un primo faro del 1682 (contiguo ad esso nella foto qui sopra), chiamato comunemente la Torre delle Balene.

La pesca fatta sfruttando il periodico ritirarsi delle acque con le maree era diffusa nel passato; se ne sono conservate alcune  vestigia, appunto presso il Faro delle Balene, nell’île de Ré: les écluses (chiuse), sorta di “parracine” a mare, ciclicamente sommerse dalla marea, di cui informa un apposito cartello…

Le chiuse dell'ile de Ré. Cartello. Resized [15]Il cartello con le informazioni storiche sull’importanza delle chiuse nell’antichità

“Le ‘chiuse’ rompono l’onda e proteggono il litorale”

“A partire dal Medio Evo le peschiere in pietra testimoniano di un’arte di costruire e di pescare insostituibile. Costruire una écluse richiede migliaia di ore di lavoro (da 10.000 a 20.000), una manualità ancestrale e una manutenzione permanente”

“Le ‘chiuse’ sono in via di scomparsa. L’isola di Ré ne conta solo una diecina, a confronto delle oltre 140 dell’inizio del secolo scorso” 

“Patrimonio storico unico, concessione marittima, i muri costruiti con pietre senza legante sono fragili. Un’ostrica portata via può provocare una breccia di parecchi metri.
La pesca è riservata ai comproprietari”

Le maree condizionano anche altri aspetti della vita degli abitanti delle coste che ne sono interessati; come la necessità di utilizzare come spiaggia i giardinetti pubblici, quando l’alta mare copre la vera spiaggia di sabbia fin sotto al muro.

Giardinetti o spiaggia? [16]Bagnarsi e prendere il sole sì, ma facendo i conti con la marea…
Così i giardinetti pubblici e il marciapiede diventano spiaggia!

 

[Un altro mare. (1). Le maree. Continua qui [17]]