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Lettera aperta di Carlo Marcone al sindaco

a cura della Redazione

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Riceviamo in redazione e pubblichiamo la lettera aperta che l’ex assessore Carlo Marcone ha indirizzato al sindaco Piero Vigorelli

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In un momento così difficile sul piano globale, che coinvolge il tempo in cui tutti i lavoratori aspirano a un luogo dove dimenticare problemi e fatiche di tutto l’anno, Ponza si potrebbe offrire come un’oasi di bellezza e di serenità ad accogliere il riposo di tanti turisti italiani e stranieri.

Sono questi anche per i ponzesi i mesi più attesi. In estate sperano di raccogliere il frutto del lavoro invernale e recuperare risorse per affrontare i mesi successivi e tutte le spese necessarie a rendere più confortevole il soggiorno di chi sceglierà l’isola come meta per le sue vacanze.

L’isola dovrebbe presentarsi sui giornali e le riviste con immagini che documentino i suoi impareggiabili tramonti, le essenze che profumano il suo territorio, l’autenticità dell’accoglienza della sua gente.

Invece da un po’ di tempo, sopito il clamore dei processi sulle passate amministrazioni, Ponza assurge agli onori della cronaca per gli insulti diretti da Lei, nostro Primo cittadino, a giovani e vecchi, donne e uomini che incorrono nella Sua ira.

Certo i cittadini ponzesi qualcosa avranno pure meritato se chi hanno scelto per governarli si può rivolgere a loro con gli epiteti riportati dai giornali. Ma chi riveste un compito istituzionale e ha con sé tutti gli strumenti democratici per garantire la protezione al ruolo che ricopre  non può rispondere con toni che non sarebbero consentiti neppure nei bassifondi degli angiporti.

Soprattutto se oltre ad essere Primo cittadino si veste degli abiti di Araldo di Padre Pio.

A Ponza oggi può capitare di vedere la Polizia Locale smantellare attività per cui poche settimane prima la stessa Amministrazione aveva fornito, a chi a questa si dedicava, materiali per facilitarne l’agibilità. E capita che un generoso cittadino ponzese, che per anni, con autorizzazione, ha impegnato il suo lavoro e la sua fantasia sullo stesso sperone di roccia per renderlo più piacevole alla sosta dei bagnanti, si veda non solo cacciato ma anche deriso quando cerca di difendere la sua unica fonte di sostentamento.

Certo il Piano di Assetto Idrogeologico redatto dalla Regione Lazio mette molti paletti all’attività del Sindaco. Ma più volte tecnici specializzati, impegnati sul tema, hanno promosso discussioni sulla possibilità di eventuali aggiornamenti del Piano che è stato redatto molto frettolosamente e sull’onda di una forte emozione e (limitandoci alla situazione di Ponza che ci compete) sottrae al territorio e ai suoi abitanti le insenature più belle e ammirate.

L’immagine simbolo di Ponza, la spiaggia di Chiaia di Luna e il tunnel romano che la raggiunge, sono ormai sbeffeggiate su internet con foto che ritraggono la sua attuale miseria. Mentre Lei, sindaco Vigorelli, tace sul tema e loda il suo assessore Ambrosino per aver ricoperto con una passata di asfalto la strada che arriva sopra il piazzale di Cala Fonte.

E silenzio assoluto sulla revisione del Pai.

Bisogna dire che la Sua Amministrazione non ha mostrato alcun impegno in tal senso. E così oggi possiamo leggere su un orrendo cartello bilingue che deturpa uno dei monumenti dell’antichità più celebrati e frequentati dell’isola, il divieto di avvicinarsi. “Off limits” anche alle Grotte di Pilato.

Un altro insulto alle ineguagliabili bellezze di Ponza.

Cordialmente,
Carlo Marcone

Ponza lì, 30.07.2016