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Quando la banda passò…

di Silveria Aroma
Bouganvillee. Pensione Silvia [1]

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Era la mattina del 19 giugno di molti, molti anni fa.
La banda musicale, allora come oggi, si fermò a suonare sotto il balcone di Silvia.

Mia nonna, donna determinata e severa, non preparava cupcakes, ma ‘cacciò’ (passatemi il termine così pieno del senso dell’accoglienza di un tempo) le “nocchette” che aveva preparato, accompagnandole con bibite fresche che chiamava genericamente “aranciate”, nulla le importava dei logo delle multinazionali.

Divenne un rito, una tradizione. L’omaggio ad una donna caparbia e generosa al contempo.
L’isola in festa, la banda in sosta all’ombra del pergolato di canne di Silvia; anni e anni di affettuose note musicali…

Stamani, quando ho sentito intonare l’inno di San Silverio, sono stata tentata di tenere chiusa la persiana.
“Silvia non c’è più”, ho pensato. Un istante e null’altro.
Ho spalancato le persiane.
Lei c’è. E’ in sua figlia, nelle sue nipoti, nelle nocchette che impastiamo con cura ed offriamo con devozione al Santo e a lei.
Ho pianto, e altri con me. I vivi, quelli che vivono davvero, piangono…

Grazie di cuore alla banda che c’era e c’è, rinnovata in alcuni volti, storica in altri.

Vorrei che almeno per un giorno, San Silverio, fossimo capaci di accantonare le polemiche e la superficialità, e di sentire un po’ di più il senso vero dell’unità.

In definitiva, passeremo tutti, meglio farlo lasciando qualcosa che sappia di buono.

Buona Festa, e fate i bravi!