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Snap. Una situazione delicata

a cura della Redazione
Maria Maddalena copia [1]

 

Il contratto di noleggio tra le società Laziomar e Snap con durata biennale – 16 maggio 2014/ 15 maggio 2016 – è in scadenza. Con tale contratto, la Laziomar (che come ben sappiamo gode di una congrua sovvenzione pubblica in forza della quale è tenuta a garantire la continuità territoriale e i rifornimenti anche sulla tratta Terracina-isole ponziane), all’indomani della sottoscrizione del suo contratto con la regione Lazio (gennaio 2014), prese a noleggio dalla società Snap sia la motonave Maria Maddalena che il Carloforte, con le seguenti specifiche: la Maria Maddalena tutto l’anno per il trasporto merci (promiscue e pericolose) da Terracina per Ponza e Ventotene; il Carloforte per sei mesi (aprile/settembre) con possibilità di trasporto sia di passeggeri che di merci unicamente sulla tratta Terracina-Ponza.

Carloforte copia [2]

Ponza sa bene cosa abbia rappresentato negli ultimi 40 anni il collegamento con Terracina: prima con la Linea Mazzella dei fratelli Silverio e Peppe e successivamente con le società Snip&Snap (anche queste proprietà di armatori ponzesi). Le navi da Terracina, con i loro equipaggi ponzesi, in ogni mese dell’anno, anche con condizioni di tempo proibitivo si sono prodigate per garantire il collegamento merci e passeggeri con la nostra isola.

In tutti questi anni il collegamento con Terracina è diventato un valore aggiunto, un patrimonio della vita isolana e questo è stato possibile perché solo chi appartiene profondamente a un’isola sa quanto sia fondamentale il collegamento con il continente.

Già con l’arrivo della Laziomar privata e la conseguente perdita della sovvenzione pubblica alla Snip&Snap, il collegamento passeggeri da Terracina per i mesi invernali è venuto a mancare. Adesso poi che il contratto di noleggio è in scadenza l’intera situazione potrebbe addirittura avere un esito negativo.

Al momento non si vedono margini di trattativa tra la Snap e la Laziomar. È possibile che quest’ultima, forte della sua posizione dominante, provi ad imporre alla Snap le sue condizioni. Ed è singolare come l’intento della normativa europea di liberalizzare dei collegamenti marittimi abbia prodotto nella nostra zona una sorta di monopolio.

Solo un’Amministrazione che sappia riconoscere l’importanza di un collegamento marittimo affidato a forze locali (sia come armatori che come marittimi) potrebbe tentare una mediazione in grado di assicurare ancora a Ponza un collegamento veramente al servizio della nostra comunità.

Né possiamo sottovalutare i posti di lavoro che l’attuale assetto della Snap assicura. Parliamo di una trentina di persone che, seppure non per tutto l’anno, possono comunque lavorare con condizioni contrattuali rispettose della normativa vigente nel settore.
Cosa succederebbe invece se la situazione dovesse evolvere negativamente?

Già sappiamo come Laziomar si sta comportando con la ventina di marittimi che fino a qualche tempo fa si alternavano sulla navi Tetide e Quirino per diversi mesi l’anno, e nonostante le promesse in sostanza quasi nulla è cambiato. A quella spiacevole situazione potrebbero aggiungersi ora anche i marittimi attualmente imbarcati con la Snap. Un vero colpo mortale per l’economia isolana.

Noi vogliamo essere ottimisti ma restando con i piedi per terra vediamo bene come un fallimento della trattativa Laziomar-Snap avrebbe delle ricadute fortemente negative per i marittimi ponzesi e per la qualità del collegamento verso la nostra isola.