Ambiente e Natura

Pesci

proposto da Silverio Lamonica
FilippovaL

 

Sollecitato dall’interessante, quanto drammatico articolo del prof. Adriano Madonna, riportato da Ponza Racconta in condivisione con Latina Oggi  del 4 maggio 2016: “Fatti e misfatti del Mediterraneo del XXI secolo”, ho cercato di commentarlo in maniera adeguata con i versi del poeta francese Paul Eluard, il quale nel 1920 pubblicò la raccolta di poesie: “Les Animaux et leurs Hommes”, da cui è tratta la seguente poesia :
 Poisson

“Dolce (gentile) è l’acqua e non si muove /se non c’è chi la tocca” recita il poeta. Possiamo intendere quei versi anche alla luce dei profondi mutamenti climatici ed ecologici, provocati dall’uomo, che hanno effetti sensibili anche sulla temperatura del mare Mediterraneo, come ha precisato, con tanta dovizia di particolari, il nostro professore, il quale ha elencato una lunga serie di creature marine venute a popolare l’habitat del “Mare Nostrum” da acque più “calde”. Dunque sono sempre più diverse le specie ittiche che si aggirano nel Mediterraneo, come differenti tra loro, secondo la metrica, sono i versi della poesia di Eluard:

 Pesce

Pesce

I pesci, chi nuota e le barche                  

trasformano l’acqua.                                

Dolce è l’acqua e non si muove                        

se non c’è chi la tocca.                      

Il pesce avanza                              

come dito nel guanto.  

Danza lento chi nuota                          

e la vela respira.      

Però l’acqua dolce si muove  

se pure la tocchi:    

per il pesce, per chi nuota, per la barca    

che lei porta      

e che pure riporta.

 

NOTA

Paul Eluard (1895 – 1952) poeta francese, è tra i maggiori esponenti del movimento surrealista (da Wikipedia).

2 Comments

2 Comments

  1. vincenzo

    6 Maggio 2016 at 17:20

    Erri De Luca “Mare nostro che non sei nei cieli..”

    https://www.youtube.com/watch?v=VHluOmcd3x8

  2. vincenzo

    6 Maggio 2016 at 17:32

    “I pesci non chiudono gli occhi” un romanzo scritto da Erri Deluca ambientata a Ischia.

    La frase chiave “Se anche tu vedessi quello che vedo io, non chiuderesti gli occhi”.

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