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Il 1° maggio, la festa del lavoro che non c’è

la Redazione

non c'è festa senza lavoro [1]

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Sappiamo che la festa del lavoro o festa dei lavoratori, che viene celebrata il primo maggio in molti paesi del mondo, trae origine dai gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago e quelli successivi del 1887 quando 4 operai, 4 sindacalisti e 4 anarchici furono impiccati per aver organizzato il 1° maggio uno sciopero per ottenere 8 ore di lavoro.

In un mondo in continua evoluzione ove per comunicare guardiamo sempre di meno negli occhi l’altro, il nostro interlocutore, sia esso l’amico o la persona che amiamo o il nostro avversario, perchè sempre più ci affidiamo ai social network, agli sms, ai blog, anche le ricorrenze legate alle grandi date, come quella del 1° maggio, vanno via via perdendo di senso e di valore.
Ci aiutano a ricordarle più i numeri, le statistiche che non i discorsi ufficiali conditi, per le circostanze, di tanti buoni propositi e  promesse.

Da un sondaggio condotto dall’Osservatorio di Demos-Coop (ce ne dà conto oggi su Repubblica Ilvo Diamanti, con l’articolo “Lavoro e ripresa il 70% non ci crede [2]”) escono numeri che confermano i dubbi sulla ripartenza dell’economia e sulla poca incisività che accompagna i provvedimenti posti in essere finora nel settore del lavoro. Precarietà e incertezza nel futuro sono le cose che preoccupano di più gli italiani.
Dal campione intervistato è emerso che 7 persone su 10 ritengono che abbia senso celebrare questa giornata ma, in effetti, questo sentimento sembra essere suggerito più dalla nostalgia che dalla speranza.

C’è il rischio quindi nel parlare oggi di risultare retorici e vaghi e di usare parole a caso, per il suono e non per il senso.

Ci piace, allora, ricorrere, per questo primo maggio, alle parole semplici ed intense pronunciate da papa Francesco in uno dei tanti interventi in cui mette al centro del suo pensiero l’uomo e la sua dignità.

“Non devono esserci poveri e non c’è peggiore povertà di quella che non ci permette di guadagnarci il pane, che ci priva della dignità del lavoro”.

Buon primo maggio a tutti i lavoratori, auguri a chi è in cerca di lavoro ed auguri soprattutto ai giovani affinchè non smettano mai di credere in sé stessi e nel futuro.