Ambiente e Natura

La tutela dell’Area Marina Protetta “Isole di Ventotene e Santo Stefano”. Parliamone con il direttore (prima parte)

di Antonio Impagliazzo

dal porto romano di Ventotene

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Di recente alcune notizie circolate sulla stampa in merito alla qualità delle acque dell’Area Marina Protetta (AMP) delle isole di Ventotene e Santo Stefano (*) hanno toccato la sensibilità della comunità isolana e della gente interessata all’argomento stimolando una maggiore attenzione verso la tutela delle risorse marine, ritenute importanti sia dal punto di vista naturalistico che dal punto di vista economico e turistico.

Alla luce di questi accadimenti il prof. Antonio Impagliazzo fornisce un proprio contributo in termini di analisi e di riflessione, osservando, per l’area marina protetta, che forse è più opportuno completare quanto già prescritto per le zone oggi tutelate che intraprendere nuove modifiche.
Ci rimette un approfondimento dell’argomento che sarà presentato in tre parti.

Il primo – Sig. direttore, non ti sorge il dubbio che distruggere una risorsa naturale sia reato? è una lettera aperta al direttore dell’AMP con la quale, ricordando le attuali caratteristiche di eccellenza dello “status dei fondali marini“ intorno a Santo Stefano e alla Molara, pone la questione del rischio del danno biologico che potrebbe arrecarsi con la riduzione dell’attenzione o con il mancato controllo di ogni tipologia di intervento.

Il secondo – Sig. direttore, perché non operare in prevenzione e mettere un tappo al diporto? – mette in evidenza le cose non ancora realizzate, in termini di strutture,  autorizzazioni ai battelli, regolamentazione e controllo operativo delle acque,  per migliorare l’habitat biologico dell’AMP.

Il  terzo – La depurazione delle acque reflue all’interno di un’area marina protetta affronta la questione della depurazione delle acque reflue all’interno dell’AMP facendo una serie di considerazioni e ponendo in evidenza alcune criticità.
La Redazione

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Sig. direttore, non ti sorge il dubbio che distruggere una risorsa naturale sia reato?

Sui fondali a sud-est dell’isola di Santo Stefano (indicata come parete n° 4) vi è una risorsa di eccellenza che caratterizza e qualifica l’intera Area marina protetta “Isole di Ventotene e Santo Stefano”.

Zona A dell'AMP delle isole di Ventotene e Santo Stefano

La sua composizione biologica custodisce da sempre spirografi, madrepore, spugne di mare, coralli, gorgonie, tartufi di mare, celenterati e poriferi di straordinaria bellezza.

Immagine 2 dell'AMP delle isole di Ventotene e Santo Stefano

Nelle vicinanze della parete n° 4 è presente la “Grotta dei Gamberi” e nelle volte delle piccole grotte subacquee sostano e vivono le ”cicale” (specie marina protetta) mentre nelle acque e nelle scogliere dei fondali circostanti vivono indisturbate numerose colonie di cernie brune e dorate, branchi di saraghi , corvine e dentici.

Riserva Naturale di Ventotene e Santo Stefano

Raimondo Bucher (**), un pioniere delle immersioni sub, che nelle acque tra “Vasca Giulia” e la parete n° 4 aveva perso uno dei suoi amici più cari (Massimo D’Asta), ritornando sull’isola affermò: “è un mare da amare, da rispettare e da difendere”; “Santo Stefano, il mare e l’habitat biologico che lo circondano sono la bandiera della mia gioventù e della mia vita”.

Raimondo Bucher a Ventotene

Raimondo Bucher, il sesto da sinitra in camicia bianca, a Ventotene nel 1999

La Molara” situata al confine con la zona A dell’Area marina protetta costituisce oggi, la punta di diamante di questa straordinaria risorsa naturale abbondante di vegetazione marina e di una moltitudine di specie ittiche diverse. Molti subacquei paragonano questo “paradiso subacqueo del Mediterraneo” non inferiore al Mar Rosso per ricchezza e per abbondanza di pesci.

piantina AMP isole di ventotene e Santo Stefano

Immagine dell'AMP delle isole di Ventotene e Santo Stefano
Rimuovere questo “status” biologico unico presente nel Mediterraneo che perdura intatto da oltre duecento anni (da quando l’isola di Santo Stefano fu scelta come sede di ergastolo), significherebbe distruggere una risorsa immensa che appartiene al patrimonio universale delle aree protette e che non può essere pensata unicamente come semplice opinione.

La delibera di indirizzo, approvata dal Consiglio Comunale di Ventotene n. 13 del 29.08.2014 (vedi allegato in f.to pdf) ad oggetto “Proposta di aggiornamento e revisione della zonizzazione della AMP” non menziona un “corridoio di transito“ intorno all’isola di Santo Stefano. A tal proposito, occorre precisare che l’area di Riserva integrale (zona ”A”) rappresenta soltanto un 15-20% circa dell’Area Marina Protetta (AMP) delle Isole di Ventotene e Santo Stefano; l’isola di Santo Stefano è interessata soltanto in parte dalla fascia “A” di tutela e comunque aperta verso una disciplina di ampia attenzione.

Infatti la Zona “A” è una zona di rispetto integrale, dove l’accesso è consentito per motivi di servizio o di ricerca ed alle imbarcazioni da diporto in difficoltà in attesa di soccorso. E’ comunque consentita la balneazione, le visite guidate in apnea e “la rotta del paesaggio costiero” per consentire la balneazione e l’accesso all’isola.

Zona A dell'Area Marina Protetta delle isole di Ventotene e Santo Stefano

Quando si afferma che Santo Stefano è l’unica zona di fascia “A”, cioè di tutela integrale è vera l’indicazione, ma deve essere integrata dalla precisazione che la fascia “A” riguarda solo una parte dell’isola.

Il trasferimento della Zona “A” potrebbe predeterminare un rischio di danno biologico?

Occorre precisare che il transito o la sosta delle imbarcazioni da diporto nell’attuale Zona A, con l’immissione in mare di alcune sostanze chimiche da parte delle stesse come nitrati e fosfati e residui di idrocarburi, possono determinare danni irreversibili all’habitat vegetazionale e ittico con conseguente impoverimento dell’ambiente marino.

L’articolo riportato dal LatinaCorriere.it del 3 aprile 2016 che indica ”l’utilizzo al meglio delle potenzialità” trova ampio consenso anche da parte dello scrivente, ma questo non deve essere confuso con la distruzione di una risorsa. La tutela è un diritto da difendere e non può essere lasciato al ludibrio giovanile di qualche leggero interesse.

 

(*) –  L’Area Marina Protetta “isole di Ventotene e Santo Stefano” è stata istituita con decreto del Ministero dell’Ambiente del 12 dicembre 1997 (GU n° 45 del 24.2.1998).
Il regolamento di esecuzione ed organizzazione dell’area è stato approvato con decreto del Ministero dell’Ambiente il 18 aprile 2014 (GU n° 112 del 16.5.2014)
Ente gestore è il Comune di Ventotene. Presidente il sindaco dott. Giuseppe Assenso, direttore responsabile il dott. Antonio Romano con incarico fino a fine mandato elettivo del sindaco (Cfr. in file .pdfdecreto sindacale n.10 del 25.7.2014) – (NdR)

(**) – Raimondo Bucher (Godollo, 15 marzo 1912 – Roma, 10 settembre 2008) è stato un apneista italiano, pioniere della subacquea e della fotocinematografia subacquea italiana e mondiale (NdR).

 

[La tutela dell’AMP  isole di Ventotene e Santo Stefano. Parliamone con il direttore (prima parte). Continua]

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