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Memo 44. ‘A ‘uerra d’i mattunelle

La Redazione
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Bisogna dar ragione all’Assessore Ambrosino che, sulla sua pagina Facebook, interviene sulla mattunella d’i cazzate; dargli ragione punto per punto e chiedergli scusa, come usa tra persone intellettualmente oneste.

  1. L’Assessore si assume la paternità dell’operazione, precisa che la redazione del testo è stata affidata a una sua amica e che l’Amministrazione Comunale nulla sapeva della vicenda. Implicitamente, l’Assessore afferma di aver pagato le spese di tasca propria (ci risulta che solo le mattonelle siano costate oltre mille euro), altrimenti l’Amministrazione non potrebbe essere all’oscuro dell’operazione; sottintende altresì che il terreno su cui è stato costruito il muretto all’ingresso del tunnel sia di sua proprietà. Probabilmente la costruzione di un muretto di circa un metro quadrato su terreno di proprietà privata non richiede autorizzazioni comunali ovvero, come direbbe Sang’ ’i Rutunne, non è opera di abusivismo legale e/o di legalità abusiva; è altrettanto vero che ognuno, su terreno e su muretto di sua esclusiva proprietà, è libero di mettere le mattonelle che più gli piacciono, ovviamente pagandole di tasca propria. 
Per questi motivi presentiamo all’Assessore le nostre scuse, profonde e costernate.
  2. Martina Carannante alias la signorina dalla penna rossa non è colpevole di aver innescato la denuncia all’autorità giudiziaria: detta denuncia è stata presentata dal dottor Lombardi alcuni mesi orsono e riguarda la mancata tutela della diga di Giancos. Per amor di verità dobbiamo però precisare che Domenico Musco alias “noto opinionista del sito Ponzaracconta” non è proprietario della Grotta del Serpente, né tampoco “del fondo di accesso alla cisterna”. 
Tanto premesso, non si può non concordare con l’Assessore: Martina Carannante e Leonardo Lombardi hanno tante e gravi colpe che non possono essere taciute e l’Assessore giustamente le enumera.
  3. Carannante e Lombardi, individualmente e/o in concorso, hanno consentito, sia pure con la compiacenza di tanti illustri concittadini, che scempi gravi venissero perpetrati e restassero impuniti; grazie a loro beni archeologici sono stati usurpati o violati per sempre. Nella loro qualità di amministratori pubblici e di soprintendenti i sunnominati Carannante e Lombardi sarebbero dovuti intervenire prontamente sugli scempi perpetrati in passato e impedire che altri venissero compiuti al presente; invece, per interessi privati o per menefreghismo, hanno disatteso ai loro doveri d’ufficio, sono venuti meno alla vigilanza e salvaguardia del territorio che la legge, e anche il buonsenso, assegna alle funzioni pubbliche da essi ricoperte. Hanno compiuto, nella migliore delle ipotesi, abusi d’ufficio e sono probabilmente anche rei di peculato.
  4. La Carannante, che il Sindaco pubblicamente definisce “stupidina”, non si è mai occupata di viabilità e di sicurezza stradale; non ha mai proposto che alla pericolosità del tunnel si ovviasse con l’assunzione estiva di una squadra di vigili del Gran Sasso esperti in trafori né, tantomeno, ha dato assistenza psicologica ai turisti tunnel-fobici e non-apneisti. La Carannante è colpevole con ogni evidenza di stragi automobilistiche, di crisi respiratorie nonché del mancato sviluppo economico di Santa Maria. È altresì colpevole di vivere a Santa Maria insieme alla propria famiglia, giacché la contrada è diventata proprietà privata, come sostiene Giggino.
  5. Infine l’inqualificabile Carannante, che risulta essere in possesso di un semaforogiocattolo uscito dagli ovetti Kinder, mai ha provveduto a posizionarlo all’ingresso del tunnel, con ciò dando un apporto costruttivo alla risoluzione di una delle tante criticità che l’utenza ha dovuto sopportare.

Per i motivi esposti la Redazione porge le scuse più sentite all’Assessore, lo ringrazia per aver regalato un momento di buonumore alla cittadinanza tutta e gli augura buon san Silverio.

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