





|
|||
La filastrocca delle dita…di Vincenzo (Enzo) Di Fazio . Sabato scorso ero con la mia nipotina. Ci vediamo, più o meno, una volta al mese e nell’occasione lei mi aggiorna sempre sulle nuove cose che ha, nel frattempo, imparato. La bimbetta senza saperlo mi ha offerto un assist, così ne ho approfittato e le ho recitato una famosa filastrocca in dialetto che mia madre mi diceva quando ero piccolo. Le versioni sono tante ed i ricordi vaghi ma avevo in mente più o meno quella riportata da Sandro Russo proprio nei primi giorni di attività del sito (leggi qui). La nipotina, frastornata e un po’ confusa ma divertita, ha riso e subito dopo mi ha detto: Qualche tempo fa ricordando il detto “Dio ‘u ssape e ‘a Maronna ‘u vvede” ho anche riferito del modo in cui mi diverto ad insegnare qualche parola di dialetto a questa nipotina che ha poco più di due anni e mezzo. *** P.S. La filastrocca riportata è molto simile alla versione in italiano. Mi sovviene, ora, un’altra versione riferitami qualche tempo fa da Peppe Sandolo depositario, grazie ad una poderosa memoria, di tanti modi di dire e filastrocche. Nella tradizione orale di queste filastrocche, quando non si ricordavano tutte le parole, sicuramente c’è chi ha fatto ricorso alla fantasia per riempire i vuoti di memoria, per cui chissà quante altre versioni ci saranno. Quindi… Largo ai cultori e ai conoscitori dei detti antichi e del dialetto.
Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
|||
Ponza Racconta © 2019 - Tutti i diritti riservati - Realizzato da Antonio Capone |
Commenti recenti