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Comitato Rinascita per Ponza. Osservazioni sul Porto

riceviamo in Redazione e pubblichiamo
Cala dell'Acqua. Tartaruga [1]

 

Il documento è stato protocollato presso il Comune di Ponza  il 19 gennaio 2016 con numero 422

All’Assessore alla portualità del Comune di Ponza Giuseppe Feola                                                         

Comitato Rinascita per Ponza
Osservazioni ai progetti di porto e risanamento ambientale zona ex-Samip

I tre progetti presentati sono a nostro avviso utili a concorrere per formare delle idee e non certo progetti preliminari capaci di garantire tutti i bisogni che ci si aspetta realizzati in una opera strutturale di tale importanza.

Perché diciamo questo? Perché consideriamo un progetto di risanamento ambientale con annesso porto turistico di enorme importanza per la definitiva risoluzione di problemi economici, organizzativi, sociali, turistici, occupazionali, ambientali che riguardano veramente tutta l’isola.

I tre progetti presentati, assolutamente non soddisfano tutte le esigenze che l’isola richiede per cui vanno discussi e integrati coinvolgendo i cittadini. 

Abbiamo appurato che le tre società private hanno delle idee di porto e di risanamento ambientale che prevede calcoli economici, impatti ambientali, integrazione socio-economica completamente diversi gli uni dagli altri. Qualcuno potrebbe pensare che questa varietà è un bene – diverse proposte, diverse scelte – ma non è così perché le diverse proposte presuppongono ragionamenti unilaterali, che non rispondono – o rispondono solo in parte –  a obiettivi e fini a cui l’isola aspira vedere esauditi da tempo in quell’opera.

Ma la colpa non è delle tre società, la colpa è  delle Amministrazioni Comunali che si sono succedute che non hanno dato un chiaro mandato che specifichi:  “quali sono le aspettative economiche-sociali-culturali-organizzative-turistiche dei Fornesi e dei ponzesi che si chiedono appagate nel realizzare una struttura portuale.”

Allora proviamo a esporre gli obiettivi  che secondo noi i ponzesi si aspettano concretizzati in questa opera strutturale.

E’ chiaro Signor Assessore e consiglieri di maggioranza e opposizione – che se questi obiettivi l’Amministrazione Comunale,  li avesse fissati  in un deliberato Consiliare, adesso non avremmo avuto tre progetti così diversi ma avremmo avuto progetti molto simili e probabilmente la scelta – del più idoneo –   sarebbe caduta sulla qualità del progetto e non solo sulla quantità dei posti barca predisposti per i residenti oppure su quello che può garantire meglio di  ignorare l’obbligatorietà di predisporre un piano particolareggiato per il risanamento e lo sviluppo a terra.

Noi siamo convinti che le tre società se avessero avuto queste indicazioni, per dare una offerta al traffico marittimo, liberare Cala Feola trovando una soluzione ai noleggiatori e i diportisti,  risanare completando l’offerta turistica isolana, probabilmente avrebbero proposto progetti molto simili e in parte diversi da quelli presentati.

In mancanza di un deliberato consiliare ci chiediamo: può una Conferenza dei Servizi sostituirsi alla delega politica (quella di tutelare gli interessi di tutti i ponzesi) che i cittadini votando, hanno dato alla loro Amministrazione?

Può una Conferenza dei Servizi trovare soluzioni per il porto di Cala Dell’Acqua idonee per garantire all’isola di Ponza di:

 

Farsi sorgere il dubbio che una Conferenza dei Servizi possa, alla fine, garantire più gli interessi degli azionisti della società aggiudicante che dei cittadini dell’isola è più che sacrosanto per cui l’amministratore deve trovare il modo di poter scegliere in tranquillità e sempre con il massimo consenso dei cittadini.

Discutere la strategia politica in consiglio comunale con la partecipazione dei cittadini per un amministratore deve essere un dovere ma anche la giusta prassi democratica che veramente sgomberi il campo da pregiudizi, diffidenze e deresponsabilizzazioni.

Pregiudizi di quelli che dicono che “non si arriverà a niente è solo propaganda elettorale”.

Diffidenze:  “che hanno bloccato lo sviluppo di quella zona per 40 anni”.

Deresponsabilizzazione: Questa opera supponiamo che parta oggi finisce fra 10 anni per cui bisogna che abbia un respiro strategico che va oltre questa durata amministrativa ma è oggi che tutti i protagonisti (maggioranza e opposizione) si devono assumere le responsabilità condividendo un progetto.

Noi del Comitato Rinascita per Ponza proponiamo l’istituzione di una commissione consiliare che esamini i progetti e ne discuta le fattibilità in base ai veri bisogni dell’isola. Una commissione in cui i rappresentati dell’amministrazione comunale e sociali  (comitati, associazioni albergatori,  commercianti, diportisti, noleggiatori, pro-loco ecc.) dell’isola:

Il lavoro della commissione dovrà poi essere presentato in Consiglio Comunale che lo discuterà e deciderà se adottarne le scelte deliberate.

Noi riteniamo che questa strada non sia una perdita di tempo, l’Amministrazione può convocare subito la commissione e subito anche la Conferenza dei Servizi: niente impedisce questa strada democratica è solo una questione di volontà politica da parte del Sindaco e dell’Assessore  nel decidere se escludere o al contrario coinvolgere i cittadini nelle scelte future.

Noi di Rinascita per Ponza siamo convinti che veramente non si può fare a meno della vera democrazia e del vero confronto, per tanto chiediamo all’assessore in indirizzo di essere invitati a dare il nostro fattivo contributo in una Commissione di studio e di proposta per il porto e rinnoviamo altresì di essere invitati come uditori alla Conferenza dei Servizi in programma per il porto a Cala Dell’Acqua.

Ponza 18/01/2016

Comitato Rinascita per Ponza
(f.to Botto Silverio)

File .pdf del documento: Rinascita per Ponza Osservazioni [2]