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I dolci di Natale in casa Guarino-Mazzella
Non ho mai visto preparare dolci di Natale in casa nostra: la titolare nonché esperta di cucina era nonna Fortunata, Mazzella, ma dalle sue mani ho visto solo impastare casatielli e pastiere per Pasqua. Sarà anche per questo che amo tanto la Pasqua per quanto mi lascia indifferente il Natale: bah! Ma torniamo ai dolci della tradizione ponzese che circolavano e continuano a circolare nella mia famiglia. Dati per scontati gli ottimi roccocò e fermo restando che tutte queste specialità sono a base di frutta secca e molto speziate, voglio ricordare i ‘susamielli’, di forma più grande e allungata a S, forse più morbidi. Non so se da quest’ultima caratteristica deriva l’omonimo aggettivo dispregiativo che permette di poter dire a qualcuno: “Si’ proprio ’nu susamiello!”. Ci sono poi i ‘mostaccioli’, più o meno con gli stessi ingredienti ma meno saporiti, in compenso la loro forma è del tutto diversa: tagliati a rombo, sono ricoperti di cioccolato duro e pertanto sono di colore marrone scuro. Accanto a queste specialità troviamo inoltre le castagne, le mosciarelle (che si mangiano così oppure cotte in acqua con alloro, come d’altronde le castagne fresche) e le cosiddette ‘castagne d’o preute’ (del prete), più scure e più morbide.
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