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La donna che voleva essere marinaio. Una storia-collageuna co-produzione Luisa Guarino – Sandro Russo
Questa è un collage di storie, di una poesia ‘scoperta’ da Luisa in uno dei primi libri di Giorgio Faletti (“Niente di vero tranne gli occhi”; 2004); della storia che ‘poteva esserci’ dietro, opera di una sconosciuta scrittrice del web (Temperance); della canzone che canta Milva sul testo di Faletti.
Remember Hope Willow si sedette sul sottile molo di legno, lasciando che i bordi delle sue gonne sfiorassero il pelo dell’acqua, appena increspato dalla brezza serale. Peccato che il suo fosse un amore tutto sbagliato. “Il mare non è per te, Remember. Una ragazza per bene deve pensare a sposarsi, ad occuparsi della casa….” La giovane sospirò, intingendo il pennino nel calamaio posato accanto a lei, accanto ad una bottiglia vuota, a una candela e ad una confezione di ceralacca. Ogni giorno leggeva di donne pirati, nate dalla penna di qualche scrittore che sognava di quelle stesse onde che lei vedeva ogni giorno senza mai poterle ammirare dal ponte di una nave. Quelle donne coraggiose e fiere erano i suoi unici modelli di vita, tutto ciò che avrebbe voluto essere ma che mai sarebbe potuta diventare. Eccola, ora, Marianna, la Perla di Labuan, forte e sicura al fianco del suo Sandokan, pronta a morire per una vita più libera. E poi la Regina dei Carabi e il Corsaro Nero, ritti sul ponte della Folgore, e ancora, loro figlia Jolanda, perduta nella jungla, lontana da tutto e tutti, ma sempre decisa a non arrendersi mai. Con uno sbuffo leggero, Remember tornò al presente. Possibile che non esistesse un modo per rendere quel sogno realtà? Sapeva che da lì non sarebbe mai potuta fuggire, così aveva deciso di donare al mare almeno una parte della sua anima che, in fondo gli apparteneva un po’ da sempre. Silenziosamente, ascoltando il suono ritmico e mai uguale delle onde che si infrangevano sotto al molo, cominciò a tracciare lettere eleganti e sottili sulla filigrana chiara.
Adesso soltanto adesso (100 ANNI DOPO) Connor Slave camminava annoiato su quella spiaggia sempre uguale che conosceva da ormai troppo tempo perché fosse ancora per lui fonte della benché minima ispirazione. Forse era davvero giunto il momento di cambiare aria. Era da un po’ che rimuginava sulla proposta del suo agente di trasferirsi a New York. Città nuova, sensazioni nuove… E una vicinanza di gran lunga maggiore alla casa discografica che non era da sottovalutare. Sì, avrebbe decisamente fatto meglio ad acchiappare quell’occasione al volo, per quanto non trovasse i gelidi inverni newyorkesi particolarmente invitanti. Si chinò a rimuovere la sabbia che ricopriva l’oggetto incriminato, ancora ignaro di aver trovato un potenziale tesoro. Quell’incontro originale ed inaspettato riportò Connor alle storie di pirati che era solito raccontargli suo nonno e fu preso da un’incontenibile smania di svelare il segreto celato dietro ai vetri di quella piccola prigione. Estrasse dalla tasca il coltellino svizzero che portava sempre con sé e si sedette sulla sabbia cocente, senza curarsi minimamente della sua temperatura. Connor lo srotolò, trepidante pregando che le parole che vi erano state scritte non si fossero sciolte nell’immensità del Pacifico prima di raggiungere la spiaggia. Non c’erano date e il breve componimento iniziava subito, senza nemmeno un titolo. “Adesso, soltanto adesso Già dopo quei primi quattro versi, Connor Slave si rese conto che quello che stringeva tra le mani aveva tutti i requisiti per diventare il successo più grande della sua carriera. “Sperando che tutto questo possa diventare realtà, R.H. Willow” Connor si alzò di scatto, stringendo ancora il foglio tra le mani e iniziò a correre verso casa. CANZONI E SIRENE Spopola, tra giovani e non, l’ultimo, strepitoso successo di Connor Slave, astro più splendente della musica targata USA degli ultimi anni. Dopo mesi di silenzio, la calda voce del cantante violinista è finalmente tornata a far parlare di sé con questo pezzo struggente e malinconico del quale l’artista ha scritto, però, solamente la base musicale. Non è tutto talento di Connor Slave, infatti, quello che anche questa volta è riuscito a fargli vendere milioni di dischi in pochi giorni. Il testo riportato è stato, a quanto pare, ritrovato dal cantante durante una passeggiata sulla spiaggia e ha all’incirca cento anni. Accurate ricerche hanno infatti dimostrato che le parole di “Canzone della donna che voleva essere marinaio” furono scritte da Remember Hope Willow, prima donna comandante della marina britannica, durante gli anni della sua giovinezza sull’isola dei Carabi di cui il padre era governatore. Vi invitiamo ora, se non l’avete già fatto, a leggere questo antico e meraviglioso testo e la dedica allegata, viva testimonianza che anche i sogni impossibili, a volte, si avverano. . Ascolta qui: Canzone Della Donna Che Voleva Essere Marinaio . . Nota del montatore Neanche Remember Hope Willow esiste: è l’elaborazione di una scrittrice del web che si firma Temperance sul sito http://www.efpfanfic.net/ Infine la canzone cantata da Milva: è tratta da un album “In territorio nemico” pubblicato nel marzo 2007, interamente scritto e prodotto da Giorgio Faletti: un disco molto particolare sia per il tema – l’esplorazione di territori nemici in ogni accezione, anche sul piano psicologico -, sia per la poeticità dei testi, cui la cantante regala un’atmosfera incantata, piena di suggestioni.
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