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Epicrisi 48. Di passato e di cambiamenti

di Rosanna Conte
Cambiamento [1]

 

Mi fa piacere iniziare questa rassegna-analisi con gli articoli che ci riportano a persone e mentalità del passato, quando la nostra isola aveva un altro volto.

La romantica serenata [2] di Dante Taddia oggi, molto probabilmente, invece che con una cena, si sarebbe conclusa con qualche denuncia per schiamazzi notturni, poiché non sappiamo più distinguere il baccano insulso di alcuni giovani vacanzieri, dal canto che rende gli ascoltatori testimoni di una dichiarazione d’amore pubblica.

Invece, senza alcun travisamento la guantiera dei dolci di Pertini [3]non sarebbe andata ai Vellucci, ma giustamente a Rosa perché nessuno, oggi, può pensare che si nasconda una fattura nell’offerta di dolci.

Rosa e Maria Galano [4]

Nemmeno la certezza della signora Filomena [5] che il proprio dialetto, ancorato a decenni addietro, fosse quello giusto si potrebbe ritrovare oggi, abituati come siamo ai cambiamenti rapidi nella vita materiale, dove la lingua arranca dietro le trasformazioni giungendo al punto da immagazzinare parole straniere, slang e scorrettezze sintattiche e grammaticali senza meraviglia di nessuno. L’importante è mantenere l’accento.

Avranno conservato un po’ di ponzese i nostri compaesani di Ingeniero White? Leggendo l’articolo di Patrizia Feola sulla festa di San Silverio dall’altra parte del mondo [6], che lì si svolge nell’ultima domenica di novembre, penso di sì. Quando si emigra, si va via leggeri dei beni materiali, ma nel cuore si va carichi dei caratteri della propria terra. La lingua e le tradizioni religiose sono, fra tutti, quelli che restano più a lungo.

Pensiamo alla Diana di cui ci parla Giulio Rispoli –Chesta è santa ‘sta jurnata…” I canti dell’8 dicembre [7]. Quale frastiero-punzese, come direbbe Giggino, non cerca di tornare a tutti i costi per la mattina dell’8 dicembre? E cosa dire dell’iniziativa di Giulio che ha ritenuto necessario condividere i testi delle canzoni che si cantano per l’occasione?

L'Immacolata della Chiesa di Ponza [8]

E’ un forte ancoraggio alle radici che fa il paio con la disputa così accanita sulla translitterazione fonetica del dialetto [9], che non è solo mera discussione sulla forma da inscrivere in un’arida azione culturale, ma è una continua affermazione dell’affetto per la lingua materna di cui si vogliono tramandare i suoni e le parole perché, si sa, anche il dialetto cambia e fissarlo nella scrittura, oltre che a nobilitarlo e a tracciarne l’evoluzione, serve a conservarne il ricordo.

Il mese di dicembre, oltre a predisporre alla lettura dei tratti di persone e abitudini di altri tempi o a tuffarsi nei sentimenti collettivi ponzesi, offre anche immagini poetiche rarefatte.

La neve di Dicembre [10] di Gerry Legister, proposta in italiano dal nostro Silverio Lamonica, copre e trasforma tutto col suo manto bianco assorbendo il passato e il futuro. Non è, questa, decisamente una neve conservatrice, quella che consente alla terra di proteggere il seme che germoglierà in primavera, ma è una neve in cui c’è vita, movimento.

E’ proprio il caso di dire che non c’è più religione!

Del resto Sandro Russo, c [11]on le piante attraverso l’inverno [11], ci dice che, alla nostra latitudine, è scomparso anche il gelo invernale di una volta e, se ritornasse, troverebbe impreparati non solo gli esseri umani, ma anche le piante.

Oltre il clima, ciò che è cambiato è la percezione dello spazio. Per la verità questo cambiamento è in atto da secoli, ma ciò che lo caratterizza oggi è l’accelerazione. Nel volgere di pochi decenni, man mano che la tecnologia ha consentito di aumentare la velocità dei mezzi di trasporto, la nostra idea di mondo è andata sempre più restringendosi e i luoghi ci sembrano sempre più vicini.

Oggi sarebbe anacronistica la limitazione spaziale vissuta da Silverio Guarino in 7 kms to Le Forna [12], ma la scelta di confini ristretti è più che mai attuale. Nonostante la possibilità di muoversi tra luoghi molto distanti, tante persone scelgono di restringere i loro spazi di azione, privilegiando caso mai quelli virtuali dove tutto oscilla sull’asse della possibilità, senza scendere nel campo reale del fare.

Chiesa di Le Forna. Sfondo Forte Papa.1 [13]

Riusciranno a vivere il momento di compiere azioni concrete nel loro contesto spaziale, come per Silverio una volta avvenuto il recupero l’unitarietà territoriale?

Siamo tranquilli che non sarà questo il caso di chi è rimasto in panchina in Non solo calcio a 5″ [14]. Fra i costruttivi insegnamenti dello sport c’è anche la capacità di far parte di un gruppo in cui la rotazione e l’alternanza non escludono, ma creano relazione. E, a quanto pare, anche il tifo sportivo è foriero di amicizie, come ben ci descrive Luisa in Ponza ’90, un’isola nel pallone [15]. E’ pur vero che sempre più spesso dal mondo sportivo arrivano segnali di decadenza poco esemplari, ma per ora sono estranei al nostro territorio e speriamo che la possibilità per i nostri ragazzi, ma non solo, di svolgere attività fisica di gruppo, li aiuti a rafforzarsi nello spirito e nella mente, oltre che nel corpo.

Ponza ne ha bisogno.

E’ da tempo che si avverte la negatività dei cambiamenti avvenuti sull’isola.

Franco ne aveva colto la pericolosità nella poesia Vento [16] che Tonino Esposito ci ha riproposto musicata e cantata in tono smorzato, quasi a voler mitigare l’invocazione di Franco al vento perché con la sua forza ripulisse l’aria.

Certo l’invocazione non basta e il gioco che da bambino faceva abbascio a marina [17] Silverio Lamonica, come Stevenson, come tutti noi che abbiamo scavato buche nella sabbia, ci suggerisce che l’ingenuità rende vani gli sforzi umani di incidere nella realtà.

S_-Antonio-anni-60 [18]

Bisogna attrezzarsi, e per prima cosa bisogna conoscere quelli che si chiamano i dati di fatto.

Molto utili a tal fine sono le notizie su Acqualatina, la Regione e i dissalatori [19]. 

Conoscere le relazioni, nascoste nelle pieghe artefatte dell’informazione odierna, fra Acqualatina, AcquaCampania, il PD, FI e la Regione Lazio fa capire che è del tutto inutile ricorrere alla Regione o ai Partiti coinvolti per esporre le giuste proteste degli isolani. Le strade devono essere altre, e vanno individuate e concordate con le forze sociali e politiche non coinvolte.

L’informazione corretta è fondamentale, ma spesso capita che la capacità di eloquio di chi gestisce il potere sia deleteria. Quotidianamente sentiamo parole e discorsi costruiti per confondere le idee di chi ascolta o addirittura per far passare idee e giudizi nocivi per il cittadino.

Per questo fa bene il Comitato Rinascita per Ponza , sul tema del centro diurno “Il Veliero” [20], ad insistere per una chiara esposizione della questione sui fondi per le attività del Centro, senza l’annebbiamento di un uso propagandistico dell’informazione. O anche a chiedere, in una lettera aperta sull’acqua [21], che i risultati delle analisi dell’acqua trasportata dalle cisterne e giunta nelle nostre case, siano resi pubblici con affissioni all’albo.

Ponza racconta riporta sempre i documenti o i siti da cui ha attinto le notizie, proprio per rendere un’informazione corretta – altro che raccontaballe come qualcuno si vanta di definirla – e lo fa anche su aspetti minimali, come nel Memo 39. Happy Chocolate Day [22], perché sempre la trasparenza amministrativa è necessaria per una informazione che non scada nella propaganda.

Ambrogio [23]

Tuttavia non basta.

Bisognerebbe, principalmente, superare quelle forme di lassismo e abulìa che nascondiamo dietro affermazioni come quella di Giggino in Stàteve ‘i case voste! [24]  che ritiene chi gestisce gli interventi amministrativi come insindacabile addetto a risolvere i problemi suoi in modo da non doversi impegnare in prima persona, anzi in modo da non doverci nemmeno pensare troppo.

Certo bisogna decidersi perché, come si dice, il tempo è finito.

La partecipazione a quanto avviene o si vuol realizzare sull’isola è l’unico strumento che può consentire che non venga sottratta agli isolani, e l’informazione data in tempo utile fa la sua parte. La nostra rassegna stampa tenta di svolgere questa funzione, mettendo in primo piano notizie come l’intenzione dell’apertura di una sede della Croce Rossa a Ponza [25] e la presentazione del progetto Life PonDeRat [26]. Il coinvolgimento di giovani ponzesi come la dottoressa ostetrica Maria Fiore, referente per la sede della Croce Rossa, e della dottoressa naturalista Gaia De Luca, incaricata di azioni specifiche per il progetto Life PonDeRat, ci fa ben sperare.

La settimana si chiude con la bella notizia  data dalla nostra Martina:  Biagio Rispol [27]i ha ricevuto il Diploma di Benemerenza dalla Federazione Italiana Gioco Calcio per l’impegno profuso in tanti anni sui campi di calcio. La redazione tutta si congratula con lui!

Change [28]