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Considerazioni sulla petizione pubblica della CISL Scuola di Latina

di Antonio Impagliazzo

studenti [1]

 

Alcuni giorni fa abbiamo pubblicato la petizione che la CISL Scuola di Latina ha inviato ai responsabili scolastici della Provincia di Latina nonché ai sindaci di Ponza e Ventotene in merito ad alcuni problemi derivanti dall’applicazione del piano di ridimensionamento scolastico A.S. 2016/2017 (leggi qui [2])
Sull’argomento il prof. Antonio Impagliazzo ci fa pervenire alcune sue considerazioni che di seguito riportiamo.
La Redazione

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Le motivazioni esposte dalla CISL Scuola di Latina sono fondate e meritano attenzione, ma la proposta che viene formulata nella petizione, a firma del prof. Franco Maddalena, per un nuovo “dimensionamento scolastico” non tiene conto della trascorsa esperienza didattica, sociale e culturale poco stimolante che docenti e alunni delle isole hanno vissuto nei diversi anni.

Allo stato attuale, quasi tutti gli alunni che hanno frequentato le scuole elementari e medie nelle isole Pontine, per il proseguimento degli studi hanno deciso di indicare, per semplicità logistica e per affinità ambientale, la cittadina di Formia.

A tale proposito occorre evidenziare:


Riproporre la stessa minestra riscaldata per gli anni futuri, vuole significare uno sguardo miope sulla finestra della storia dell’attualità, la quale deve tendere più alla rinascita sociale, economica e culturale delle isole che ad una visione limitata del comprensorio.

E’ opportuno che il mondo della scuola moduli il dimensionamento scolastico, relativamente alle tre realtà locali la terraferma (Formia) e le isole Pontine (Ponza e Ventotene) facendole coincidere con il comprensorio, ciascuna destinataria di pari opportunità e di pari dignità, pur riconoscendo alla cittadina di Formia il ruolo del coordinamento e della convergenza.

La recente riforma 107/2015, sul tema del trasferimento e delle supplenze degli insegnanti, assegna la competenza ai Dirigenti scolastici, i quali non devono disconoscere la realtà di ciascuna comunità e, tra queste, quella delle piccole isole, con i fenomeni connessi al disagio sociale, all’invecchiamento demografico ed allo spopolamento, ma devono promuovere e consentire a queste, una selezione di docenti e ausiliari destinati alle attività didattiche e di assistenza in loco, in grado di mantenere integro il fragile tessuto sociale e familiare di ciascuna realtà.

E’ necessario ed opportuno:
– riconoscere risorse finanziarie aggiuntive ai territori delle piccole isole per attuare una pluralità di attività didattico-culturali-formative al fine di poter rimuovere quel disagio socio-culturale-ambientale degli alunni e dei giovani, così come riconosciuto dalla Comunità Europea;
– assegnare al trasporto marittimo il compito di transfert di area, per la conoscenza dei luoghi ricchi di eccellenze, di valori culturali, di prodotti turistici ed ambientali, nell’intento di attuare un veicolo di interconnessione culturale e turistico del comprensorio.

Soltanto una visione complessiva della realtà, potrà consentirci di conoscere e scoprire i bellissimi monumenti della terraferma e le eccellenze delle isole: un tesoro racchiuso in uno scrigno, che ogni mattina, ci chiede di essere conosciuto e custodito.

L’ ipotesi di un “dimensionamento scolastico” così come proposto dal prof. Maddalena, non trova ampio consenso per le osservazioni elencate con la presente nota. E’ necessaria ogni premurosa attenzione e valutazione da parte dei soggetti politici, delle forze sociali e sindacali e di quelle economiche delle isole e della terraferma, al fine di attuare un dimensionamento di area rispettoso della cultura, della storia e dei valori naturali ed ambientali di ciascun territorio, assegnando ad ognuno di essi pari dignità di rappresentanza.