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Non solo calcio a 5. Anche con 30 nodi di levante

di Vincenzo Ambrosino
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Venerdì scorso al campetto di Cavatella, dove mister Giosuè e i ragazzi ce la mettono tutta per allenarsi, non abbiamo trovato le panchine e ormai c’era un solo faro che rimaneva indomito ad illuminare le nostre ombre.

Il bollettino meteo portava trenta nodi di levante e noi con il vento che cominciava a fischiare tra le canne nel bagliore di un solo faro, tentavamo di simulare un allenamento.

Mentre i ragazzi correvano e sembravano concentrati, io telefonavo a chi di dovere per cercare di trovare delle giustificazione della mia presenza tra questi ragazzi. Dalla telefonata sono venuto a conoscenza che l’appalto dell’illuminazione comunale con la vecchia ditta era stato rescisso (oppure era scaduto, non ho capito bene) e una nuova ditta era subentrata, per cui era a quest’ultima  che dovevamo rivolgerci per sistemare l’illuminazione al campo scoperto.

I ragazzi si sono allenati per circa un’ora e mezza nell’unica porta in penombra.
Qualcuno ogni tanto si fermava e mi guardava dicendomi: “Prof, così non si può andare avanti!”.
Ma anche molte mamme di questi ragazzi, incontrando mia moglie, si sono sfogate dicendo: “Non è possibile che mio figlio possa continuare a partire ogni settimana: è una cosa che non può più essere sostenuta”.

La nave venerdì sera non era arrivata in porto e non vi nascondo che speravo vivamente che il giorno dopo non sarebbe ritornata in modo che noi non si sarebbe dovuti partire per la seconda partita casalinga in quel di Formia.

Ma voi che dite… che questo mio modo di pensare è antisportivo?
Partire alle 6,30 al mattino con un mare agitatissimo, arrivare a Formia “stracquati” come relitti in una spiaggia e poi affrontare un incontro di calcio con una squadra non solo più attrezzata di noi ma anche più fresca e riposata: vi sembra questa una condizione di partenza equilibrata?

Ma voi che pensate… che quelli di Terracina  i nostri avversari – a cui toccava, come da calendario  di venire a farci visita nella nostra amata terra – non avrebbero fatto di tutto per non imbarcarsi a Formia in quelle condizioni “burrascose”?

A Ponza d’inverno non ci vuole venire nessuno, rimane una terra disagiata, tutti scappano, quelli che sono costretti a venire a Ponza sperano almeno che ci sia il sole e il mare calmo.

Abbiamo almeno due riprove di questa non volontà delle squadre avversarie di venire a Ponza!

Una è questa: quando siamo stati certi che la nave sabato pomeriggio, non sarebbe partita per Ponza, i nostri dirigenti si sono messi in contatto con la Federazione e la squadra avversaria avvertendoli della nostra impossibilità di raggiungere il continente. Quelli di Terracina hanno risposto che l’indomani si sarebbero recati  al campo di Formia perché una tale occasione di non mettere piede a Ponza non se la sarebbero certo persa.

Un’altra riprova ce l’ha data la squadra avversaria della Polisportiva Ponza, il San Lorenzo, che già il giorno di sabato aveva disdetto la prenotazione al ristorante e domenica mattina non si è imbarcata anche se la nave da Formia è partita alle 9,30. La motivazione, condivisa e sottoscritta anche dall’arbitro – che anche lui si doveva imbarcare – è che “la nave non sarebbe ripartita il pomeriggio per cui loro non avrebbero fatto ritorno alle loro case”.

Ecco, questi sono gli enormi sacrifici che comporta fare sport a Ponza. A noi ci tocca di partire, qualunque siano le condizioni meteo marine e l’unica giustificazione che ce lo può impedire è solo la non partenza della nave.

Poteva succedere ed è successo che i nostri ragazzi sono rimasti dopo la partita inchiodati in continente e non hanno mai fatto rimostranze alle squadre ospitanti, come hanno fatto i dirigenti  del Ceprano che per loro negligenza e pigrizia, hanno perso l’aliscafo per far ritorno a casa. I nostri ragazzi rimasti a Formia si sono arrangiati come solo un isolano sa fare.

Oggi però c’è una buona notizia. Ci sono stati i sopralluoghi alla tensostruttura della Cavatella e sembra che la tanto attesa omologazione del campo sia stata rilasciata.
Da oggi (3 novembre – NdR) il campo è omologato per gli allenamenti e per le partite casalinghe: ora spero che non ci saranno altri problemi  che impediscano alla nostra squadra di calcio a 5 di allenarsi in una struttura adeguata allo scopo e di disputare la prossima e tutte le altre partite casalinghe nella tensostruttura della Cavatella.