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Epicrisi 43. Dell’essenza

di Enzo Di Giovanni
Essenza [1]

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No, questa settimana non partiamo dalla Laziomar, nonostante non manchino, come ormai regola, gli argomenti di stretta attualità ad essa collegati!

Tra le nostre tante piccole debolezze di isolani, vi è senza dubbio la presunzione di essere al centro del mondo, come spesso ci raccontiamo. E forse, a ben vedere, non è una ingenua, provincialissima presunzione, ma semplicemente la realtà. Non è mica colpa nostra se altrove vi è sempre un altrove che rincorre all’infinito altri mondi in un illusorio gioco di specchi. Ponza non ne ha bisogno: è un mondo alla fine del mondo, permeabile ma finito.

Cerchi. Spirali [2]

In fondo è per questo che Ponza non è per le mezze misure: chi riesce ad afferrare questo concetto la ama incondizionatamente e ne diventa un elemento, fosse anche per un istante; chi considera questa terra come una estensione territoriale della terraferma non ne ha compreso evidentemente l’essenza, e non ne farà mai veramente parte.

E’ con questo spirito che un semplice segnalibro diventa contenitore di sapori, salsedine, passeggiate dietro la Caletta: un singolare mal di Ponza in terra d’Africa (il che è tutto dire!), come ci racconta la nostra Luisa Guarino ne Il faro del molo, tutta l’isola in un segnalibro [3].

Cuore di fumo. Essenza [4]

Ma il mondo alla fine del mondo ha più dimensioni: non solo spazio e tempo, ma anche memoria. Come in Foto. Quella lontana adunata per San Silverio [5] (2), in un lontano presente non ingombro da ricordi, come la suggestione dei volti pare suggerire.

E come non coglierne la similitudine, potremmo dire inversamente proporzionale, nel commosso ricordo per La scomparsa di Amerigo Ledda [6] attraverso le parole di Giuseppe Mazzella, che nel tracciare l’indole dell’amico, ricorda che “a prevalere era la memoria più che la realtà”?

Perché, a Ponza, i nostri tempi saranno pure difficili, ma, come ci ricorda Franco De Luca nella sua bellissima Al Cimitero, domani [7] per fortuna il tempo del cuore non è inesorabile come quello fisico.

Ai bordi del mistero [8]

Ed allora, che sia la memoria a sorreggerci in tempi in cui l’attualità evidentemente è avvertita in forma, ahinoi, più indistinta…

A proposito di cimiteri, li ritroviamo nei ricordi di viaggio di Sandro Russo In preparazione del due novembre. Le piante e i modi del commiato e della memoria (3) [9] e (4) [10] in cui, analizzando addobbi e soprattutto usanze di popoli e religioni diverse, possiamo non solo allargare i nostri orizzonti, ma anche cogliere analogie insospettabili.

Rimane altro, della nostra essenza di ponzesi, nel resoconto della settimana appena trascorsa?

Ebbene si, stavolta persino Sang’ ‘i Retunne [11], o meglio, Giggino, al netto della satira politica, esprime a modo suo, s’intende, un senso di attaccamento ad un territorio di cui, evidentemente, avverte la fragilità strutturale!

Fragilità strutturale esposta come sempre con dovizia di aspetti tecnici ed in maniera capillare nel pezzo di Sandro Romano Meteorologia, idrogeologia e rispetto del territorio [12]. E sì, il fatto è serio, ma lo sappiamo bene, occupa molte pagine del nostro Ponzaracconta. La fragilità intrinseca del nostro mondo, sia culturale che fisico ci sta talmente a cuore da aver fornito l’input su cui si è sviluppato questo sito.

Di sicuro sappiamo che i due aspetti non sono separabili: solo una attenta gestione delle peculiarità isolane può contribuire ad un recupero funzionale del territorio, e viceversa.

L’essenza che dobbiamo coltivare è proprio questa: essa vive nei volti, nelle storie che ci tramandiamo, nelle pietre.

E nella gestione dei flussi turistici, che non è solo una questione di numeri, ma di incontro tra domanda ed offerta in uno spirito di salvaguardia e valorizzazione dei luoghi da visitare: in: Trasporto marittimo, una risorsa sensibile per il turismo [13], di Antonio Impagliazzo.

Sempre a proposito di territorio, Adriano Madonna continua a ricordarci che c’è un territorio ponzese poco visibile, ma assolutamente prioritario, che è quello sottomarino. I briozoi [14]  sono tra le creature più affascinanti sia da un punto di vista che potremmo definire estetico, che per alcune caratteristiche peculiari, quali quelle della riproduzione.

L-essenza-del-colore [15]

Dulcis in fundo, si fa per dire, registriamo pure questa settimana quattro pezzi sui trasporti.

Al rebus continuo su orari e spartizioni dei mezzi rimasti tra Ponza e Ventotene si aggiunge la sintesi del Consiglio Comunale [16] in cui il Sindaco annuncia dal primo dicembre l’ingresso di un nuovo mezzo, il monocarena Laura che attendiamo sul campo di battaglia prima di qualunque valutazione. Le perplessità che avvertiamo sono legate, più che alla qualità del mezzo di trasporto, alla sua tenuta su un tratto di mare aperto come quello Formia-Ponza, non tipicamente costiero.

E comunque, sulla Laziomar abbiamo esaurito i titoli: l’ultimo (Telenovela Laziomar. Edizione speciale! [17]) probabilmente li racchiude tutti e d’ora in avanti magari potremmo continuare semplicemente seguendo una numerazione progressiva…

Buona domenica!