Ambiente e Natura

Cambio di rotta

di Francesco De Luca
Cambiano i tempi

 

Il silenzio in piazza Pisacane, il rosso del tramonto, la conca di Frontone priva di luci nella notte, il mattino privo di attese economiche. Queste sono le coordinate che accompagneranno il viaggio nell’autunno ponziano.

I volti delle persone in visita sull’isola mostrano interesse per le stradine ciottolose e dimesse, per i filari di vite spoglie delle pigne, per i pesci sbarcati dai gozzi. “Cos’ è questo?” “E’ un tonnetto”. “E questo?” “Questo è un pesce vacca… una specie di verdesca. Li prende il peschereccio… sono pesci di fondale!”. La bionda dalla carnagione lattea atteggia il viso a stupore vero, scatta foto, non dice una parola e s’allontana.

Riprendono evidenza i crocchi di persone. Sempre le stesse e sempre diverse. Un nuovo affiliato si aggrega, dà ragione a chi parla e si finge pensoso.

La rotta dell’isola sta implacabilmente cambiando. I servizi turistici vengono riposti: chiuse le case, in garage i motorini e le macchine da noleggio, infagottate le barche sugli spiazzi, i negozi meno colorati di merce.
E la gente? La gente va dove l’interesse richiede la presenza. Chi rimane? Sulla balconata del Municipio due o tre figure, sempre le stesse, si intravvedono frettolose e indispettite. A sorridere ci pensa quell’autista che non riesce a nascondere la sua dabbenaggine.
Soltanto il botteghino della Laziomar non riesce a riprendere tranquillità: come gestire la costante disorganizzazione?

L’isola e la sua comunità hanno iniziato a navigare su una rotta diversa da quella di ieri. In autunno si preferisce l’isolanità alla mondanità, la familiarità. Così è ogni anno, ma oggi lo spopolamento si fa più recrudescente e la convivenza più spigolosa. Manca un polo di aggregazione solidale, e ci si sente sotto minaccia, sotto ricatto.

Sarà una rotta ondivaga, malamente tracciata e soggetta ai fortunali degli eventi.

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