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Ambizione e politica

di Francesco De Luca
Ambizione [1]

 

Tra le qualità dello spirito dell’uomo c’è l’ambizione. Essa è connaturata all’essere umano perché egli è animale la cui natura necessita dello stare insieme, di esprimersi in una società. Dunque ambire, desiderare, aspirare a qualificarsi all’interno del gruppo sociale è insito nell’uomo. L’ambizione è un fattore che sorregge la motivazione. Questa presiede alle intenzioni e ai comportamenti di ogni individuo umano.

L’ambizione è una dote posseduta dall’individuo per realizzare la sua identità.

I gradi di ambizione variano da soggetto a soggetto e, ove essa fagociti l’intera sfera espressiva della personalità, da agente positivo diviene negativo. Provoca stress, frustrazione, malattia mentale.

L’individuo, ogni singolo uomo, per realizzare le sue possibilità, conoscitive o artistiche, deve mettere in campo la propria ambizione. Lo stesso vale se vuole “potere”, ossia comandare o imporre. Deve ambire per indurre gli altri al suo potere.

Ma il potere non si identifica con la politica. Non nel sistema democratico.
Qui il potere assoluto lo detiene il popolo. Il popolo lo dà in delega ai suoi rappresentanti (i politici di turno).
Il politico (l’uomo che amministra il potere) non può manifestare la sua personale ambizione, giacché è un delegato del popolo. L’ambizione che deve coltivare non è quella di affermare il suo personale volere bensì quello di esplicitare e rendere concreto il volere del popolo.

I modi attraverso cui il potere collettivo del popolo trasmigra nelle mani del singolo politico segue procedure codificate, controllate. Per cui le decisioni politiche alla fine del processo si evidenziano come volontà del popolo (così dovrebbe essere). Ragion per cui l’ambizione (in politica), come qualità dello spirito dell’uomo (politico), non deve essere espressione del singolo bensì del popolo.

Per essere chiari: il dittatore ambisce il potere per soddisfare le sue personali volontà. L’ambizione è asservita al singolo.

In democrazia l’ambizione al potere deve diventare desiderio di esprimere lo spirito della comunità elettiva. Si ambisce il potere affinché i desideri del popolo vengano soddisfatti. L’ambizione non deve servire per dare risalto al singolo bensì per esaltare la comunità. Ciò avviene se l’ambizione personale (perché essa si incarna sempre in un individuo) si veste di “spirito di servizio “.

Chiaro deve risultare il passaggio dal singolo alla comunità.

Ancor più chiaro deve essere la ragione di questa mia riflessione. La quale, per essere in sintonia con la filosofia del Sito, vuole stare “in tema”.

Qual è la ragione ? Non certo quella di insegnare qualcosa a chicchessia. Non ho la competenza né la volontà. Mentre ho l’intento di indurre riflessione nei miei compaesani.

Ambire fare politica implica sottomettersi allo “spirito di servizio” (soggetto perciò alle volontà e agli interessi della comunità ), non seguire l’ambizione personale.

E’ il mio pensiero, confutabile come e quando si vuole.