Ambiente e Natura

Epicrisi con Chiaia di Luna nel cuore. (27)

di Luisa Guarino
Da-leccarsi-i-baffi

 

Rabbia, dolore, amarezza, senso d’impotenza, ma anche fonte di continua riscoperta: questo e molto altro suscita Chiaia di Luna, la cui presenza domina prepotentemente questa settimana e che per tutti i ponzesi rappresenta una ferita sempre aperta.
Tutto comincia con Questo è un assaggio di Sandro Russo, proprio alla vigilia del week end. Un grande manifesto della Regione Lazio alla Stazione Termini con l’immagine della nostra spiaggia, unica per le sue caratteristiche e conosciuta in tutto il mondo, innesca reazioni e moltiplica i contatti sul sito.
Per una strana alchimia del caso anche Franco De Luca lo stesso giorno parla di Chiaia di Luna, con altri accenti e vena nostalgica, e quel titolo E le chiamano notti che ricorda a chi ha… qualche anno, una famosa canzone di Bruno Martino che parlava d’estate.

Gatto a riposo

Ma Chiaia di Luna si presta a mille chiavi di lettura: lo dimostra lo straordinario scritto di Domenico Musco, che racconta una storia bellissima, facendo scoprire a noi tutti, con le parole e le foto, una realtà immagino sconosciuta a molti, con Giovanni ‘i Giulio Matrone a fare da guida. Quel percorso attraverso il canale pieno di macigni che hanno dato vita alla unica e vera scogliera della Caletta, per noi bambini e adolescenti di allora, può diventare un nuovo itinerario naturalistico da inserire tra le proposte della Pro Loco, sempre nel massimo rispetto dei luoghi sottolineato dallo scritto. Il panorama dei due versanti che si può godere lungo la “cava dimenticata” deve essere un’esperienza indimenticabile.

Tema di tutt’altro genere, di interesse internazionale, è quello sulla crisi greca affrontato con un’attenta disamina da Enzo Di Fazio nel suo Non si chiude la porta in faccia a Platone: i numerosi commenti dimostrano tra l’altro come in molti amino confrontarsi su temi di alto profilo, ricevendo maggiori stimoli da temi più “importanti”. Fatto sta che la situazione è costantemente “in fieri”, mentre da più parti si alza il richiamo a non tenere conto soltanto di economia, finanza e austerità ma di lasciare spazio anche a valutazioni di carattere culturale e umano: speriamo dunque che l’antico filosofo possa sorridere un po’ con tutto il suo Paese, culla di civiltà. A proposito, ricordate la celebre frase di Orazio riferita ai romani “Grecia capta ferum captorem cepit”? (la Grecia conquistata conquistò il feroce vincitore). Chissà se andrà così anche con “Crante Cermania”!?

Dopo aver proposto la seconda puntata del suo gioco che solletica la curiosità isolana: indovina chi è l’asino? chi la lucertolina? Franco De Luca ancora una volta si trasforma in refolo per cercare di “risvegliare” due donne ponzesi non più giovani, amiche durante l’adolescenza e poi separate, come capita a tante “buone vicine”, da alterchi e cause legali. Mi sembra di vederlo, Franco che si fa refolo: mi ricorda l’angelo Damiel de “Il cielo sopra Berlino” che cercava di influenzare/aiutare gli uomini sulla terra.
– E ce vô ’sta refule! – direbbero i miei compaesani: e gli accorati commenti ne sono la dimostrazione.

Gatto irritato

L’argomento che l’ha fatta da padrone i primi giorni della settimana è la vicenda Acqualatina-dissalatori, che rinverdisce la sua attualità dopo il recente incontro svolto sul Piazzale della chiesa per iniziativa del Movimento Cinque Stelle, commentato anche dalla mascotte del sito, il cane Titì, presente all’incontro. Il riscontro da parte della popolazione è stato scarso, quasi nullo, ma queste non esime noi ponzesi dalla necessità di tenere gli occhi aperti sull’imminente “abbraccio mortale” con Acqualatina: una realtà messa in discussione in tutta la provincia e da cui in tanti stanno cercando di svincolarsi. Per la cronaca: la società ha fatto causa ad alcuni dei suoi “grandi accusatori”, e ha perso.
Riguarda ugualmente molto da vicino la comunità ponzese il caso sollevato dai dottori Isidoro Feola e Biagio Vitiello a proposito dalla disparità di cifre tra la popolazione dei loro iscritti e quella ufficialmente residente sull’isola. Vorremmo saperne e capirne di più.

Grazie a Gabriella Nardacci, insegnante e scrittrice di grande sensibilità, anche la poesia reclama e ottiene il suo giusto spazio sul sito, e La poesia insegnata ai bambini rivela un universo tutto da esplorare e da cui lasciarsi conquistare. Grazie anche a Sandro, che ha fatto da “rompighiaccio” per il primo articolo, per poi proporci in prima persona l’affascinante canto in sabir Promettimi il mare col sale. Forse però, a proposito di bambini e poesia, invece di “La poesia insegnata ai bambini” userei un altro titolo: “La poesia rivelata (o svelata) dai bambini”.

L’epicrisi sta per finire e… possiamo dimenticare Sang’ ‘i Retunne? Neanche per sogno. Solo che il titolo del suo articolo settimanale mi fa riflettere e preoccupare: s’intitola ‘A libertà”, ma di libertà, correggetemi se sbaglio, si parla soprattutto quando essa viene a mancare.
E a noi ad esempio manca fra l’altro… la libertà di andare a fare il bagno a Chiaia di Luna attraversando l’antico tunnel romano con le pareti lavorate con l’opus reticulatum: altrove sarebbe un motivo di richiamo storico-archeologico-turistico senza pari.

Dopo aver parlato a più riprese di un argomento che non si esaurirebbe mai, ricordiamo chi questa settimana ci ha lasciato un po’ troppo presto, Michele Di Giovanni, il comandante, che ha voluto tornare a riposare nella sua terra. A una passeggiata al cimitero, che per tutti noi ponzesi non ha lo stesso senso che altrove, ci riportano i Brandelli di tempo di Pasquale Scarpati. Però, guardando sempre avanti e al mare, aspettiamo con impazienza la serata che abbiamo organizzato, dal titolo Il mare di Ponza in una sera, con gli acquerelli di Silverio Mazzella, il commento di Adriano Madonna, biologo marino, le canzoni marinaresche di Franco De Luca e Nino Picicco.
Appuntamento all’Hotel Torre dei Borbone di Ponza, mercoledì 15 luglio alle 21.30. Siete tutti invitati.

 

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