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L’eredità di Sang’ ‘i Retunno

di Rita Bosso 

Olio di Silvano Braido [1]

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Sang’ ‘i Retunno morì all’alba del 23 maggio del 2015 (morse, dice Giggino) e resuscitò nel primo pomeriggio dello stesso giorno; causa del decesso fu l’incitamento all’odio razziale, la resurrezione dipese invece dal solito vecchio motivo: la mala erba non muore mai, al massimo viene estirpata per un paio d’ore e ricresce più rigogliosa che pria.
Ad amici e parenti Sang’ lasciò in eredità il gruppo Riprendiamoci Ponza che aveva costituito all’unico scopo di parlare e sparlare a vacante e che risultava privo di amministratore, della qual cosa l’Ittico Fondatore andava assai fiero: raccontava di essere riuscito a sfuggire in tal modo alle maglie strette della rete tesa da Facebook, nelle quali erano rimaste impigliate entità assai più colte ed esperte: madame Vanna Schiatta, ad esempio, era stata identificata dalla polizia postale e messa a tacere.
Riprendiamoci Ponza sopravvisse al proprio fondatore per poco più di un mesetto, pubblicando i pezzi di Giggino Sangheretunne, le pagine di Ponzaracconta e poco altro; qualche tempo prima un buontempone aveva inserito tra i membri anche il protagonista di molte delle scenette rutunnacee, il famoso Zelluso, per sottolineare che, nella realtà virtuale, tutto è possibile, persino la satira.

pluto [2]

Questa mattina abbiamo appreso che Riprendiamoci Ponza aveva finalmente un amministratore, e di qual caratura: nientedimeno che il primo cittadino di Ponza! Autrice della nomination risultava Antonella Romano che però, in serata, smentiva o meglio, attribuiva l’azione a un hacker che si era infiltrato e aveva sfruttato le sue credenziali d’accesso a Facebook.
Nel frattempo un altro gruppo è stato costituito e, in un paio d’ore, ha cooptato settecento membri: PonzaTorneràAiPonzesi.
Membro onorario del gruppo è Pluto (modestamente, l’ho invitato io), il più autentico  e verace dei ponzesi, spirito libero, alieno da considerazioni opportunistiche; mentre gli umani si esercitano nell’arte di tenere il piede in due staffe, Pluto porta le sue quatto zampe dove gli pare e piace.
Una sera è arrivato al Melograno in compagnia di una cagnetta smorfiosa con cui aveva stretto amicizia e della di lei padrona, altrettanto smorfiosa e agghindata per la serata; il buttafuori ha raccomandato alla signora di tenere guinzaglio e museruola alla sua cagnetta mentre Pluto entrava da padrone; e tutti i camerieri, dopo aver dato una pacca sul dorso di Pluto, si sono sentiti in dovere in raccomandare con aria severa: “Signora, qui i cani non sono ammessi; tenga dunque legata la sua cagnetta e non le tolga la museruola!”.

 

Immagine all’inizio dell’articolo: olio di Silvano Braido