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Quante antenne? La parola alla Scienza (2)

Proponiamo un secondo brano tratto da un diffusissimo libro di testo di Fisica in uso nelle ultime classi dei licei scientifici.
La Redazione
Antenna Lucia Rosa [1]

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Le onde radio sono emesse e ricevute anche dai telefoni cellulari. Ogni apparecchio che emette e riceve onde radio occupa una banda di frequenze. Per esempio, in Italia il primo intervallo di frequenze destinato alla telefonia mobile è compreso tra 890 MegaHertz e 920 MegaHertz.

Ogni apparecchio che trasmette o riceve ha bisogno di una banda di frequenza ampia 0,025 MHz; così, il massimo numero di apparecchi che possono funzionare contemporaneamente è dato dal rapporto tra l’intervallo di frequenze a disposizione e l’ampiezza di una singola banda: il risultato è 1200. Però gli utenti dei telefonini sono molti di più. Ciò è possibile perché, come è schematizzato nella figura, il territorio è diviso in celle esagonali (ciò spiega perché il telefonino si chiama cellulare).

celle [2]

Al centro di ogni cella c’è un’antenna che riceve e trasmette i segnali dei telefonini. Le antenne non sono molto potenti e, quindi, i segnali che esse emettono superano di poco i limiti della cella. Ciò significa che la stessa banda di frequenza può essere utilizzata in due celle che non siano adiacenti. Questo espediente moltiplica in modo enorme il numero di utenti della rete telefonica mobile. Quando un utente passa da una cella all’altra, il suo telefono si sintonizza automaticamente con una nuova antenna cambiando la banda di trasmissione, senza che l’utente se ne accorga.

[Da: La Fisica di Amaldi vol. 3, Zanichelli ed, pag 388]