Attualità

Epicrisi della domenica (17). Cornuti e mazziati

di Sandro Vitiello

 

Cominciamo dalla fine: le corna.
Si possono coniugare in tanti modi e Sang’ ‘i Retunne ci ha aggiornato sulle nuove tendenze ponzesi in materia.
D’altronde qui bisogna mettersi d’accordo.
In natura gli animali cornuti hanno qualche chance in più: sia nell’accoppiarsi sia nel proteggere il proprio harem.
Nel nostro vivere quotidiano parlare di corna è poco elegante ma visto che il nostro “filosofo del venerdì” ha posto l’argomento al centro dell’attenzione qualcuno dovrà spiegarci se dice fesserie o se anche stavolta ha acchiappato la sostanza del discorso.

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Torniamo a noi.
Ci eravamo lasciati con le considerazioni di Martina e nel frattempo abbiamo rifilato due pappine a quelli di Piedimonte San Germano.
Insomma gli abbiamo fatto vedere i sorci verdi.
I sorci rossi invece li pescava Silverio Guarino in una specie di appuntamento che ricorda molto certe atmosfere di un bellissimo film di formazione degli anni ’80 “Stand by me – Ricordo di un’estate “.
Aveva il titolo di una bellissima canzone di Ben E. King che giovedì ci ha lasciato a settantasei anni.
Tanti di noi ricordano con nostalgia quella canzone. Alcuni sono diventati adulti (si fa per dire) ascoltando quella melodia e quelle parole.
Ci sembrava giusto ricordare.
Intanto abbiamo segnalato con piacere alcune piccole-grandi iniziative: la giornata ecologica e un appuntamento eno-turistico che la nostra isola si prepara ad accogliere.
Sandro Russo ci aiuta a leggere il libro di Pennacchi “Canale Mussolini”. La storia della bonifica di questa importante area molto vicina a noi ponzesi è stato forse il momento più alto dell’epopea fascista.
Bisogna ammettere che in quel periodo il fascismo, mentre cancellava ogni parvenza di democrazia in Italia, metteva in campo un progetto che poi fece scuola anche in altre parti del mondo.

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Come diceva mio padre: “Mussolini è stato un brav’uomo. Gli altri lo hanno fregato portandolo in guerra a fianco alla Germania”.
Questo lo diceva un uomo che era nato ai primi del secolo scorso.
Io che sono nato una cinquantina di anni dopo la penso un pochettino-tanto diversamente.
Silverio Lamonica ci racconta la bellezza di Ponza con gli scritti di un paio di anni fa da una rivista chiamata Romeing Magazine.
Franco de Luca ci pone un quesito: votare un amico per convenienza è un buon servizio alla collettività?
E’ una domanda che lasciamo appesa, insieme alle corna di Sang’.
Vincenzo si domanda se sia meglio un papa monarca ma sensibile ai bisogni degli ultimi o un capo del governo “maleducato di talento” come l’ha definito l’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli.

L’argomento che comunque è stato al centro di tanto dibattito è quello dei collegamenti con la terraferma.
Sembrava che la privatizzazione del servizio avrebbe portato efficienza e qualità ma qui stiamo peggio di prima.
Bene ha fatto Emilio Aprea a prendere di petto la questione inscenando una pacifica dimostrazione.
Tutto avrei pensato tranne che Emilio potesse usare il suo corpo per una battaglia che tutti i ponzesi dovrebbero vivere in prima persona.
Certo che non è passato tanto tempo da quando si parlava di Laziomar privata come soluzione a tutti i nostri problemi di collegamento.

Una nave Laziomar

Sembra pure che i nostri cugini di Ventotene siano più bravi di noi a far valere i loro diritti.
Guerra tra poveri?
Adesso salta fuori pure che i numeri dati a conferma di considerazioni farlocche erano molto fantasiosi.
Il “Memo delle cicerchie” ci racconta per bene questa storia che sa tanto di presa per i fondelli.
Era più bravo Voccastorta con i suoi… zero e portazero.

E questa è storia…..

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PS: mi sono dimenticato di ricordare che due giorni fa era il Primo Maggio.
Una vita fa era una festa importante; oggi il lavoro, soprattutto per i giovani, è una chimera.

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