Ambiente e Natura

Gli esperti botanici comunali…

di Biagio Vitiello
La Piana Bianca e Cala d'Inferno

 

Le ultime parole famose
“Faremo gare anche per l’acquisto della carta igienica” ha avuto modo di dire, non molto tempo fa, il Sindaco di Ponza. Un concetto analogo ha ribadito anche su Ponzaracconta l’8 maggio del 2013 (leggi qui):
“Il Comune doveva comunque essere il primo a dare il buon esempio. E non solo con i provvedimenti repressivi. E così, da un anno a questa parte, sono state fatte gare o inviti a cinque ditte per ogni spesa pubblica promossa dal Comune. Anche per piccole somme di duemila euro. Magari si è perso più tempo, ma si è guadagnato in legalità”.

Abbiamo voluto fare una sommaria verifica e ci siamo subito imbattuto in una determina dei LL.PP, la n. 26 del 26.2.2015  (leggi in file .pdf allegato all’articolo) che, ci sembra, smentisca gli sbandierati buoni propositi.
Nella determina si legge che visto un vecchio mutuo del 2004 con oggetto “Parco, Verde pubblico”, il Comune – con procedura diciamo non in linea con i proclami sindacali – affida direttamente all’Azienda Agricola Aumenta Antonio di Pontinia l’acquisto e forse la posa in opera di piante per 28.290 euro.

Fichi d'india. Mare

Osservazioni
Oltre alla poca trasparenza per aver interpellato una sola ditta (è consentito in casi urgenti, ma per chi proclama legalità tutti i giorni, non è proprio il massimo!) ci sono nella determina anche altre anomalie:

1. Non è possibile fare una valutazione/comparazione del preventivo perché le somme più importanti dello stesso sono costituite da voci non valutabili in modo oggettivo (dimensioni: diametro, altezza ecc). Non ci sono infatti le misure degli Olivi e delle Cycas, ma si fa riferimento solo a presunte foto: una foto è utile per far capire il tipo di essenza e non la sua grandezza, elemento determinante per il costo.

Fresie zona Semaforo

2. Rileviamo poi che sono utilizzate essenze (Metrosideros, Cycas etc.) che non rientrano nella carta Fitoclimatica Regionale redatta dal prof. Baldi Università la Sapienza che individua le essenze tipiche della zona e quindi quelle da utilizzare per il reimpianto.
Ecco infatti lo stralcio che riguarda Ponza:
Dal punto di vista della flora troviamo: sulla scogliera l’elicriso e la palma nana che, salendo, viene sostituito dal lentisco, dal mirto e dall’erica; più in alto la ginestra, la fillirea, l’euforbia arborea che, man mano, lasciano il posto al corbezzolo e al leccio; a settentrione, invece, troviamo boschi di lecci, con eriche e allori.
Si può derogare in alcuni casi ma sussiste sempre l’obbligo, sancito anche da Direttiva UE, di fornire le essenze poste a dimora di Certificato di Origine del Coltivatore e il Passaporto Fitosanitario che essenzialmente servono a scongiurare che le piante abbiano latenti larve di insetti pericolosi per l’ambiente e le colture tipiche della zona.
Direttiva messa a punto a seguito della catastrofica malattia delle palme che, partita da alcune piante infette importate hanno distrutto il patrimonio di palme di tutta Italia, e ora il batterio killer degli ulivi
Lavandula Stoechas

3. Nel preventivo si rileva infine, con scarsa chiarezza contabile, un non meglio identificato importo di 2.000 euro con l’Iva al 22%, mentre le voci che compongono il preventivo sono piante con regime d’Iva al 10%.

Per una sola determina, non è poco… ben tornata legalità!

Euphorbia con Palmarola

 

Determina n° 26: Determinazione LLPP N.26 – 2015 piante

 

Aggiornamento del 13 marzo, successivo all’invio dell’articolo in Redazione (martedì 12/03 h.16,55)

Le piante all'arrivo sulla banchina

Le piante in banchina, all’arrivo

L'olivo a S. Antonio

L’olivo in via di sistemazione a S. Antonio

Foto di copertina di Dimitri Scripnic da Google foto (guarda qui) – http://www.ponzaracconta.it/2013/10/04/foto-di-ponza-e-delle-isole-intorno/

1 Comment

1 Comment

  1. La Redazione

    14 Marzo 2015 at 20:09

    Le foto dell’articolo sono state eliminate e sostituite con altre

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