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La magica serata di ieri al Planetario di Gaeta

di Enzo Di Fazio e Mario Balzano

le costellazioni tra cui pegaso [1]

Un pubblico di più di quaranta persone, composto da ex pescatori, adulti, mamme e bambini ha assistito ieri sera – giovedì 26 febbraio – alla “lectio magistralis” sulle stelle del professore Silverio Schiano al Planetario di Gaeta.
Ogniqualvolta Silverio – con sapienza e tempistica didattica – evidenziava una stella, mostrava una costellazione ed avvicinava con lo zoom un pianeta facendo cadere il cielo in testa agli spettatori, dal pubblico si levavano commenti di meraviglia e di stupore punteggiati dagli acuti dei bambini.

al planetario di gaeta 2 [2]
al planetario di gaeta [3]

La struttura che ci ha ospitati è il Planetario dell’Istituto Nautico, una sorta di enorme navetta spaziale con una volta a cupola di 6 metri di diametro destinata a rappresentare una immaginaria sfera celeste.

Utilizzando la base del cerchio come orizzonte Silverio, avvalendosi di un proiettore collocato al centro della sala e della tecnica digitale, ci ha mostrato ove sono situati i punti cardinali e da lì, in un crescendo, tutti i fenomeni della sfera celeste, a cominciare dal sorgere del sole fino al suo tramonto nei diversi periodi dell’anno.

Abbiamo visto così scorrere il tempo fino ad arrivare al solstizio d’estate del 20 giugno allorquando si registra il massimo valore di declinazione positiva del sole per poi giungere al solstizio d’inverno del 23 dicembre.

In questo suo navigare Silverio ha ricordato che i momenti topici per determinare i punti nave sono quelli del crepuscolo della sera e del mattino prendendo come riferimento ‘lo Stellone’ che può essere o Venere o Giove a seconda la posizione in cui ci si trova.

Ci ha fatto scorgere la costellazione di Orione che, grazie alle tante stelle luminose di cui è formata, è la più conosciuta del cielo ed anche la meglio visibile dalla terra. Viene, perciò, spesso utilizzata per cercare le altre stelle. Tra le tante stelle di Orione ci ha parlato di Betelgeuse, la seconda stella più luminosa della costellazione la cui distanza stimata dalla terra è di 427 anni luce, che significa, volendola raggiungere alla velocità della luce (300mila km al secondo) impiegarci 427 anni!

Betelgesue la seconda stella più luminosa di Orione [4]

La navigazione è proseguita poi alla scoperta della costellazione del Toro, tra le più interessanti e studiate del firmamento per via delle Pleiadi che ne fanno parte e che rappresentano il più luminoso ammasso di stelle dell’intera volta celeste.
Non poteva mancare in questo viaggio fantasioso di imbattersi nella Via Lattea, la galassia a cui appartiene il sistema solare.
Grande meraviglia e grande gioia ha suscitato, soprattutto nei bambini, la proiezione dell’insieme delle costellazioni ove ognuno ha potuto individuare quella del proprio segno zodiacale e le notissime Orsa Maggiore ed Orsa Minore.

lle costellazioni tra cui il toro di cui fanno le pleiadi [5]

l'orsa maggiore e l'orsa minore [6]

la linea ... [7]
E’ stata poi la volta dei pianeti, quelli più importanti e più famosi come Saturno con i suoi  anelli

saturno [8]

ed il gigante Giove.

Giove [9]
Su quest’ultimo Silverio ci ha raccontato qualcosa in più. Ci ha detto che ha oltre 60 satelliti, che è interessato da venti che spirano fino a 400/600 chilometri orari, che gira ad una velocità 22 volte superiore a quella della terra e che per questa caratteristica, provocando l’attrazione di piccoli asteroidi e pulviscolo, è stato definito lo spazzino del sistema solare
Abbiamo poi ammirato la luna con immagini che ne hanno riprodotto le varie fasi:

la luna altra immagine 4 [10] la luna altra immagine 2 [11]la luna altra immagine 3 [12]
e per finire Silverio ci ha proiettati virtualmente nello spazio facendoci sbarcare sul nostro satellite da cui abbiamo potuto ammirare la Terra.
la terra altra immagine [13]

Per qualche istante ci siamo tutti sentiti un po’ Samantha Cristoforetti.

Veramente un bel viaggio sotto le stelle e per le fantasiose strade della sfera celeste che ha affascinato grandi e piccini contribuendo a svelarci un po’ dei misteri del meraviglioso universo di cui fa parte il nostro piccolo mondo.
Ringraziamo ancora Silverio Schiano per averci dedicato un po’ del suo tempo e della sua professionalità parlandoci di astronomia in maniera interessante e piacevole.
al planetario di gaeta 4 [14]

 

al planetario di gaeta 5 [15]
A fine serata mi sono fermato a parlare un po’ con Mario Balzano che è stato il promotore di questo incontro.
Ne è scaturita una bella chiacchierata che trovo interessante riportare:

D – Mario, perchè ci hai tenuto tanto a questa cosa?

R – Perchè il cielo è bello e quando nelle notti invernali vediamo sorgere da oriente Orione con i due cani che lo seguono (Procione e Sirio), il petto si gonfia di emozioni e questo sentimento vorrei che lo provassero tutti.

D – Ma allora se ho ben capito è la stessa motivazione che ti ha portato all’idea di organizzare a Ponza d’estate la notte delle stelle.

R – Eh si perchè se il cielo è bello, a Ponza è ancora più bello.

D – Ma non pensi che la gente di Ponza non conosca già quanto sia bello il cielo che ha sulla testa?

R – Si, quando sono innamorati e quando i nostri pescatori all’alba nei mesi invernali si allontanano dalla costa e voltandosi indietro verso Monte Guardia scorgono Sirio per quella sua lucentezza metallica. Io però vorrei che l’emozione si tramutasse in consapevolezza. Noi tutti dobbiamo renderci conto che a Ponza possediamo un’altra ricchezza, oltre il mare trasparente, i faraglioni, le albe e i tramonti c’è il cielo stellato secondo soltanto a quello che si ammira dalle montagne e dai deserti isolati.

D – E allora?

R – Allora perchè non pensare a Ponza come posto privilegiato che nelle notti d’estate possa emozionare anche con il suo cielo un turismo intelligente

D – Capisco, ma concretamente, dimmi  a che cosa pensi?

R – Ad un festival dell’astronomia che immagini nelle sue notti d’estate l’isola al buio con il cielo che le cade in testa.

D – Già, ma organizzare un festival è una cosa grossa . Come pensi che ci si possa riuscire?

R – Giusta domanda.
Per organizzare un evento così importante ci sono due vie:
una è quella di affidarsi ad un team di specialisti che lo impone in maniera pre-confezionata;
l’altra è quella di crederci e diventare noi stessi protagonisti di questa avventura.
Perciò cominciamo a parlarne per destare e stimolare interesse e l’evento di ieri, oltre ad essere stato piacevole e gratificante per gli occhi e per la mente, va in questa direzione.

Ci siamo salutati con buoni propositi e con il pensiero rivolto ad una notte d’estate con Ponza al buio sotto le stelle.

Al Planetario di Gaeta si ritornerà a parlare di costellazioni, di galassie, di pianeti e di satelliti ad aprile quando ospiti di questo ambiente un po’ surreale saranno gli alunni di Ponza in occasione del consueto viaggio scolastico annuale.