di Biagio Vitiello
Manca l’acqua a Ponza da circa una settimana.
L’amministrazione isolana ha messo a disposizione della cittadinanza una autobotte per l’acqua potabile, ma questo non è servito a dare sollievo alle esigenze isolane, in quanto la stragrande maggioranza degli isolani si serve per bere dell’acqua in bottiglia.
Ponza a secco per mancanza di rifornimenti: lunghe file alle autobotti
LATINA – In fila alle autobotti per una situazione che “non era così neanche in tempo di guerra”. Parole pesanti quelle di Piero Vigorelli, sindaco di Ponza, che annuncia azioni nei confronti della società Vetor-Vemar che dal 29 gennaio non fornisce l’isola. Le cisterne sono ferme a Napoli, ma nei giorni scorsi traghetti e aliscafi sono ugualmente arrivati a Ponza. “Sono sono giorni di maltempo, ma è pur vero che quando il mare aveva onde praticabili, le altre navi hanno viaggiato regolarmente da Forma e Terracina per le due isole”. Ieri, per esempio, sono arrivate le autobotti della protezione civile e quelle “molto gentilmente messe a disposizione da Acqualatina, che presto avrà anche Ponza e Ventotene nella gestione del sistema idrico integrato”.
Il sindaco ha dato priorità al rifornimento del poliambulatorio – dove erano a rischio i macchinari per la dialisi – e alle famiglie con bambini piccoli o neonati.
Ho smosso mezzo mondo. Vigorelli ricorda come “la Vetor/Vemar ottiene 8,7 milione annui dalla Regione, ma sa che il suo business naufragherà perché Ponza e Ventotene fra 3-4 anni avranno il dissalatore, a pensar male si fa peccato però…”.
Immagine di copertina e alla fine dell’articolo: da“Il Gazzettino del Golfo”;