Ambiente e Natura

La Posta dei Lettori. Contribuite alla definizione del problema

selezionato e proposto dalla Redazione
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Ormai su Sang’ ‘i Retunne  si scrivono Saggi e Tesi di Laurea; riceviamo da un lettore e pubblichiamo.

 

Il successo del vostro Sang’ ‘i Retunne potrebbe innescare un dibattito sul vero Sang’ ‘i Retunne, cioè sul ponzese. Conoscerlo è fondamentale per comprendere il passato, il presente e il futuro di quest’ isola.

Riformuliamo, articolando in modo da rendere più agevoli i commenti, le riflessioni del nostro lettore:

1. – Dopotutto è ancora (forse per poco) il ponzese a gestire l’economia a Ponza

2. – Chi sporca e chi pulisce è ancora il ponzese; chi elegge questo o quell’altro amministratore è il ponzese. Chi sverna in continente o che rischia di essere cacciato è sempre il nostro Sang’ ‘i Retunne.

3. – Alle ultime elezioni, alcuni hanno proposto di bloccarle; forse costoro hanno ben compreso le caratteristiche di Sang’ ‘i Retunne

4. – A Sang’ ‘i Retunne sfugge che la cultura che gli ha permesso di conservare il monopolio dell’isola non è più adeguata per comprendere quello che sta succedendo.
I ponzesi, come “Pollicini”, hanno sempre seguito il loro istinto di sopravvivenza ed hanno avuto ragione fino ad oggi, perché chi gettava le mollichine era uno di loro, rimaneva all’interno del sistema isola. Ora chi getta e getterà le mollichine è esterno e non tutti i ponzesi sono attrezzati per resistere prima all’embargo e poi all’occupazione.

 

Invitiamo i Lettori che vorranno commentare a rispettare questa articolazione, specificando il punto (o i punti) sul quale intervengono; se non intendono rendere pubblico il loro nome, devono inviare il commento in Redazione, a [email protected] chiedendo che il commento sia pubblicato con la dicitura commento firmato (cioè noto alla Redazione ma non reso pubblico).

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1 Comment

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  1. commento firmato 1

    26 Gennaio 2015 at 19:26

    Intervengo su un punto specifico (il terzo), come la redazione richiede; l’impostazione mi sembra idonea a favorire un confronto ordinato e proficuo. L’idea di un commissario prefettizio in carica per cinque anni (posto che sia realizzabile) non mi convince; se fosse la soluzione, allora tutti i comuni la adotterebbero: un saggio, equo e parsimonioso genitore super partes che risana i conti, non commette favoritismi perché non ha un elettorato da compiacere, rispetta e fa rispettare la legge. Nel frattempo, si realizza l’agognata mutazione genetica che rende il sangue più ricco di emoglobina, di colore rosso vivo anziché rosa slavato com’è quello del retunno; e gli avannotti, svezzati e maturati grazie a cinque anni di profondi e costruttivi dibattiti, che mamma-prefetto non vieta bensì promuove, possono finalmente esercitare una cittadinanza attiva e responsabile.

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