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Ponza. Cronache di gennaio

di Mimma Califano
Ponza. La rada [1]

 

E’ ampiamente confermato, anche da parte di organismi internazionali di altissimo livello come la NASA, che il 2014 è stato l’anno con le temperature medie più alte dal 1880 (da quando in sostanza sono disponibili delle registrazioni sistematiche) e tale condizione sta proseguendo anche in questo scorcio di gennaio.
Questo rilievo potrebbe sembrare solo una curiosità, in realtà non è una bella notizia.
È l’ulteriore conferma che prosegue il riscaldamento globale del pianeta, causa di desertificazione in alcune aree del mondo e di nubifragi devastanti in altre. Di tutto questo però i giornali e la tv ci informano costantemente.

Qui volevo solo mostrare – a chi a Ponza non ci vive, e con l’aiuto di alcune foto – quel che sta accadendo sull’isola.

Melanzane in vegetazione [2]

In sostanza possiamo parlare di un lungo autunno o di una primavera anticipata (salvo che poi un’improvvisa gelata non rischi di distruggere tutto in pochissimo tempo).
Anche la pioggia per adesso è più scarsa che negli anni passati.

Rose di gennaio [3]

Rosa rossa di gennaio [4]

Le rose, gli hibiscus ed i cespugli di margherite continuano imperterriti a fiorire seppure a ritmo ridotto.
Le melanzane hanno prodotto fino a tutto il mese di novembre e continuano ad avere le foglie ed i germogli quasi pronti a continuare la produzione.
Nelle zone più riparate le viti iniziano già a dare segni di risveglio ed anche esse hanno perso da poco il fogliame, come pure la maggior parte degli alberi.

Margherite.1 [5]

Margherite.2 [6]

Devo confessare che da io ricordi questo è il primo inverno in cui mi capita di vedere un fenomeno di questa portata. Ma è impressionante notare delle variazioni climatiche, che prima avvenivano in tempi molto più lunghi, aver luogo nell’ambito della vita di una sola persona.

In passato poteva capitare che anche in gennaio, occasionali giornate soleggiate inducessero a lavorare all’aperto quasi in maniche corte, ma appena il sole iniziava a calare bisognava rientrare al caldo della casa, godendosi magari il tepore di un camino.
Questo inverno è invece avaro anche del profumo di legna bruciata.

Ibisco di gennaio [7]

Quel che purtroppo a Ponza è immutata, anzi si va accentuando di anno in anno, è la desolazione, soprattutto nella zona del porto.

Un po’ di animazione solo negli orari di arrivo e partenza dei mezzi, poi strade semi-deserte e vicoli silenziosi, senza neppure i tipici rumori dei cantieri al lavoro. La sera isolate finestre illuminate.

Durante il periodo delle Festività le diverse attività portate avanti dalle associazioni isolane (rappresentazione teatrale, presepe vivente, concorso presepi) hanno un po’ animato la vita sociale e indotto la gente a qualche uscita in più; adesso invece si ha davvero la sensazione di un’isola in letargo.
Pochi gli avventori negli sparuti locali aperti ed insegne spente ovunque.

Solo nelle ore canoniche per fare la spesa si incontra un po’ di gente. Tutti hanno una gran voglia di parlare ma non sempre (mettiamola al positivo) il chiacchiericcio è allegro e spensierato.

Eppure fino a meno di 10 anni fa – ma sembra un secolo! – c’erano ben altra animazione e vita.

Passeggiata per la Panoramica [8]