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Solamente umani

segnalato da Sandro Russo
Se il cielo fosse vuoto [1]

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Sull’onda emotiva dei recenti fatti di Parigi ho riscoperto un brano del cantautore francese Alain Souchon che parla in modo originale – in versi e musica – di un equivoco possibile, per molti terribile, enunciato nel titolo della sua canzone: Et si en plus y’a personne …E se non ci fosse nessuno?

La canzone si rivolge a tre uomini – Abderahman, Martin, David, interpellati in ogni inizio di strofa, ciascuno a rappresentare la sua religione – e chiede loro in nome di che cosa tutto il dolore inflitto, tutte le guerre… “se il cielo fosse vuoto”.
Se tanta gente si rivolge alla religione, certo esse rispondono ad un bisogno profondo degli uomini; ma che dire di coloro che per quelle idee uccidono? Non è che la religione è solo un pretesto e le guerre sono espressione di quell’altro inestinguibile bisogno dell’uomo che è quello di ‘scannarsi’ a vicenda?

Seppur dura – così come le immagini del video – non si tratta di una canzone contro le religioni (Souchon si definisce ‘agnostico’), ma di un grido contro il fanatismo e l’intolleranza di cui tutte le religioni sono impregnate. Il titolo dell’album (La Vie Théodore) in cui la canzone è contenuta, è del resto un omaggio a Théodore Monod, che era un convinto credente (protestante).

A chi gli ha chiesto della sua canzone e della sua opinione sulle religioni, Alain Souchon ha risposto: “Le religioni mi interessano in quanto propongono un aiuto di cui tutti gli uomini hanno bisogno. Si ritrovano un po’ spersi in questo ignoto in cui siamo: la terra, l’infinito, la morte… Quindi, le religioni forniscono risposte sia ai musulmani che agli ebrei, sia ai buddisti (1) che ai cristiani. Però è incredibile constatare come negli avvenimenti recenti scoppino guerre a causa delle religioni: vogliono che gli altri scelgano la loro, e altrimenti ammazzano! La stessa cosa abbiamo fatto noi, con le crociate, l’inquisizione… Quel che è curioso di queste guerre di religione, è che sono lontanissime dalla religione! E’ tragicamente bizzarro”.

Interrogé sur sa chanson et son avis sur les religions, Alain Souchon annonce : “Les religions me touchent beaucoup parce qu’elles proposent un secours dont tous les hommes ont besoin. Ils sont un peu perdus dans cet inconnu où nous nous trouvons: la terre, l’infini, la mort… Donc les religions apportent des réponses aussi bien aux musulmans qu’aux juifs, bouddhistes ou chrétiens. Par contre, l’extraordinaire des événements récents de la vie mondiale est de constater que des guerres éclatent entre les gens à cause des religions : ils veulent que les autres choisissent la leur, sans ça ils les tuent ! Nous, on a fait pareil avec les croisades, l’inquisition… Ce qui est curieux par rapport à ces guerres de religions, c’est qu’elles sont justement tellement loin de la religion ! C’est tragiquement drôle” (Da Wikipedia versione francese).

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YouTube player

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Testo di Alain Souchon. Musica di Laurent Voulzy
Album: La Vie Théodore (2005); dedicato a Théodore André Monod (1902-2000), pensatore teologo e filosofo francese, uno dei più grandi conoscitori del Sahara del XX sec.

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Testo italiano

…E se poi non c’è nessuno?

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Abderahman, Martin, David
e se il cielo fosse vuoto?
Tante processioni, tante teste chine
tanti cappucci, tante paure volute
tanti demagoghi, tempi, sinagoghe
tante mani giunte e preghiere accalorate

Tanti angelus
ding
che risuonano
e se poi
ding
non c’è nessuno?

Abderahman, Martin, David
e se il cielo fosse vuoto?
Tanti intorpidimenti,
tante musiche analgesiche
tanti antidolorofici in quei bei cantici
tante domande e tanti misteri
tante compassioni e tante pistole

Tanti angelus
ding
che risuonano
ding
e se poi
ding
non c’è nessuno?

Arour hashem, inshallah,
hare Krishna, alleluia

Abderahman, Martin, David,
e se il cielo fosse vuoto?
Se tutti i proiettili traccianti,
se tutte quelle armi in pugno
se tutte quelle donne ignoranti
se tutti quei bambini orfani
se tutti quei vegliardi pazzi
se tutti quegli occhi bagnati
non fossero che per il piacere
di scannarsi?

E l’angelus
ding
che risuona
e se poi
ding
non c’è nessuno?

E l’angelus
ding
che risuona
e se poi
ding
non c’è nessuno?

Versione italiana di Riccardo Venturi (2009)

Alain Souchon [2]

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Testo francese

Et si en plus y’a personne

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Abderhamane, Martin, David
Et si le ciel était vide
Tant de processions, tant de têtes inclinées
Tant de capuchons tant de peurs souhaitées
Tant de démagogues de Temples de Synagogues
Tant de mains pressées, de prières empressées

Tant d’angélus
Ding
Qui résonne
Et si en plus
Ding
Y’a personne

Abderhamane, Martin, David
Et si le ciel était vide
Il y a tant de torpeurs
De musiques antalgiques
Tant d’anti-douleurs dans ces jolis cantiques
Il y a tant de questions et tant de mystères
Tant de compassions et tant de révolvers

Tant d’angélus
Ding
Qui résonne
Et si en plus
Ding
Y’a personne

Arour hachem, Inch Allah
Are Krishhna, Alléluia

Abderhamane, Martin, David
Et si le ciel était vide
Si toutes les balles traçantes
Toutes ces armes de poing
Toutes ces femmes ignorantes
Ces enfants orphelins
Si ces vies qui chavirent
ces yeux mouillés
Ce n’était que le plaisir
De zigouiller

Et l’angélus
Ding
Qui résonne
Et si en plus
Ding
Y’a personne

Et l’angélus
Ding
Qui résonne
Et si en plus
Ding
Y’a personne.

Nota
(1) – Che il Buddismo sia una ‘religione’ è un’affermazione dell’intervistato (Souchon); in realtà il Buddismo, nato nell’india del VI sec. a C. come disciplina spirituale, assunse nei secoli successivi i caratteri di dottrina filosofica e di religione “ateistica” (N.d.A.)