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Terra d’origine, terra di appartenenza

di Tina Mazzella
Appartenenza [1]

 

Secondo le più autorevoli teorie psicoanalitiche moderne, la personalità di un individuo riceve impronte indelebili fondamentali durante i primi sei anni della sua vita, poiché ciò che avviene successivamente si configura come ripetitività e trasformazione dell’esistente.

Le esperienze affettive ed emozionali e la graduale scoperta del mondo circostante ne costituiscono il substrato essenziale sul quale si inseriscono ed interagiscono a poco a poco altri percorsi destinati ad imprimerne lo sviluppo e ad arricchirla in qualche modo, non già a cancellarne i segni o ad apportare modifiche interiori rilevanti. Ne consegue che ogni persona viene forgiata anche dal luogo nel quale nasce e trascorre la prima infanzia rimanendo legata ad esso indissolubilmente. Si può affermare che essa divenga tutt’uno non soltanto con la famiglia alla quale appartiene, ma altresì con l’ambiente fisico, culturale ed umano in cui ha modo di crescere e di compiere le prime conquiste.

Là ogni bambino inizia a percepire la realtà che gli sta intorno; impara a conoscere, ad esplorare ed a scoprire ciò che lo circonda; incomincia a comprendere e ad esprimersi. Si appropria del linguaggio e, attraverso i personaggi delle fiabe narrate da chi gli vive accanto, si costruisce il proprio mondo fantastico. Guarda il paesaggio che gli si dischiude innanzi e, senza accorgersene, lo interiorizza trasformandolo poi nello sfondo dei sogni e delle fantasie e nell’oggetto di una perenne nostalgia, qualora debba allontanarsene. Quando poi vicende personali lo condurranno lontano, egli si porterà dentro l’essenza della sua terra, linfa vitale che, al pari di una pianta, ne ha alimentato la crescita e ha contribuito a strutturarne il carattere.

Molte persone, originarie di un’isola priva di risorse e distante parecchie miglia dalla terraferma qual’è Ponza, pur se costrette ad abbandonarla, se la portano nell’anima e non riescono a spezzare l’antico legame. Da qui scaturisce il bisogno di ritrovarla e di ritrovarsi, il desiderio di partire per poi ritornare, l’esigenza di condividere esperienze e sentimenti e di recuperare il passato per salvarne la memoria dalla distruzione del tempo. Del resto, proprio coloro che sono stati deprivati di qualcosa in cui si sentono profondamente radicati ne avvertono più forte la mancanza e si sforzano in ogni modo di aggrapparsi anche ai brandelli di ciò a cui hanno dovuto rinunciare.

Per quanto mi riguarda, trasferita altrove da antica data, porto impresso dentro di me il temperamento un po’ schivo della gente isolana e nel contempo una visione alquanto scanzonata della vita, aspetti contraddittori di un’indole influenzata dalla repentina mutevolezza degli elementi che caratterizzano il clima ponzese.

Come dimenticare il lieve fruscio del mare dei giorni di bonaccia, l’impetuoso frangersi delle onde sulle spiagge e sulla scogliera durante le tempeste, o il subitaneo apparire del sole e l’ululato rauco del vento delle sere autunnali!

Nonostante la scarsa consuetudine con il lessico parlato nell’isola, ne conservo viva la comprensione e la musicalità delle espressioni e delle parole. Le figure mitologiche della mia infanzia – ‘u Mammone, ‘u Munaciello, Parasacco, Pagliarino, ‘i Ianare e Maria Lanterna – restano scolpite nella mia mente.

Il ricordo della gente ponzese rimane incancellabile, il ricordo dei miei nonni pescatori e contadini come la maggior parte degli isolani di un tempo, uomini semplici ed operosi disposti a compiere qualsiasi sacrificio, anche a partire alla volta di terre sconosciute, pur di assicurare ai figli un avvenire meno precario e più dignitoso.

In tutto questo e forse in molto altro ancora è possibile rinvenire la mia “ponzesità”, e poco conta l’assenza fisica dai luoghi dell’infanzia.

Se questo non dovesse bastare, vale la pena sottolineare che le spoglie di buona parte delle persone a me care, i resti delle persone nelle quali affondano le mie radici, riposano nella mia terra d’origine, la qualcosa rafforza ancor più la mia appartenenza ad essa.