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Bella scoperta

di Domenico Musco
Sri Lanka. Imbarcazioni tipiche su una spiaggia [1]

 

Ci sono dei momenti in cui una persona ha dei momenti di sconforto e se non ci fosse un amico vicino a sostenerti, con una frase detta al momento giusto, con le parole appropriate, il mondo rischia di crollarti addosso.
Sono delle situazioni spiacevoli in cui hai dato fiducia a qualcuno che si è rimangiato tutto e ha fatto esattamene il contrario di quello che si è stabilito insieme, tradendo tutti i principi di fiducia nella parola data.
Queste situazioni ti lasciano l’amaro in bocca .
Sulla nostra isola (e non solo) spesso negli ultimi tempi l’importanza che si dà al denaro supera di gran lunga i valori della fiducia e del rispetto alla parola data.

Premetto che sono all’estero insieme ad amici di Ponza, ed ho appena saputo, per telefono, di un torto subito.
Mentre” smadonno” per l’accaduto facendo amare considerazioni sul mondo e sugli uomini, due amiche mi cominciano a cantare una canzoncina:

“…fauze e nemici faciteve arrass’ ca cu’ miche nunn’avite a che ffà / oggi è ’a iurnat’ d’a Vergine Maria / cient’ croce e cient’ Ave Maria p’a vita mia…”

Si tratta – mi dicono – di una specie di preghiera che i fedeli di Ponza cantano il giorno della Madonna di Ferragosto, mentre vanno a piedi in pellegrinaggio dal porto a Le Forna, la mattina presto.

Pellegrinaggio-2013.-Alba.2 [2]

– Bella! – dico: – sarebbe il caso di metterla su Ponza racconta!
Subito un’altra amica mi dice che su Ponza racconta già se n’è parlato e vi sono anche diverse versioni di questa preghiera.

Verificato su Internet che tutto questo è vero, ho apprezzato ancora di più questo giornale on line dove è tuttora custodita la più grossa memoria dell’isola. Con l’occasione vorrei ringraziare e fare gli Auguri a chi ha avuto l’idea iniziale e a tutti coloro che continuano ad arricchire il sito di notizie, analisi e racconti; soprattutto alla Redazione che continua con impegno a portare avanti l’idea dell’archivio della memoria di Ponza .

Come dice qualcuno, il dibattito è scarso e prima o poi finiranno anche le notizie perché si sarà detto tutto e nessuno vuole che il sito diventi un telegiornale, ma se si incentiva la ricerca e l’impegno, Ponza racconta avrà lunga vita: dipende come sempre da tutti noi.

 

Nota della Redazione
Per i riferimenti al sito citati nel testo, leggi qui [3]qui [4] e qui [5]  (articoli di Mimma Califano); e ancora qui [6] (articolo di Franco De Luca) e infine qui [7] (articolo di Rosanna Conte)